Lo IEuD avvia una campagna di crowdfunding per ampliare il proprio network in tutta Italia

Redazione

20 Giugno 2023 - 08:10

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L’Istituto Europeo delle Dipendenze grazie al crowdfunding punta alla crescita del proprio network di cura nelle principali città italiane.

Lo IEuD avvia una campagna di crowdfunding per ampliare il proprio network in tutta Italia

Lo IEuD avvia una campagna di crowdfunding per ampliare il proprio network in tutta Italia

Lo IEuD (Istituto Europeo delle Dipendenze) avvia una campagna di crowdfunding con l’obiettivo di accelerare il processo di crescita del proprio network di cura e rendere i propri servizi specialistici disponibili nelle principali città italiane. Tutte le risorse raccolte tramite questa campagna di crowdfunding saranno investite in attività mirate prevalentemente al radicamento su territorio italiano dell’Istituto, a partire da scuole, associazioni e aziende locali.

L’attività di crowdfunding avviata dallo IEuD si presenta come ulteriore tassello della mission dell’Istituto: specializzato nel trattamento a livello ambulatoriale delle dipendenze da sostanza e comportamentali con approccio misto – in presenza e online – lo IEuD punta a creare il primo network privato italiano grazie al coinvolgimento organizzato di più specialisti capaci di fornire al paziente un percorso di cura unico, calato sulla persona e che preveda possibilità diverse nella sua realizzazione.

Crowdfunding IEuD per una rete efficiente e sempre più capillare sul territorio

Già nei primi mesi di quest’anno, prima del crowdfunding, l’Istituto Europeo delle Dipendenze ha concluso un primo round di selezione e formazione di circa dieci qualificati psicoterapeuti in alcune importanti città italiane. L’offerta di cura è al momento disponibile nelle città di Milano, Roma, Napoli, Torino, Bologna, Catania, Brescia, Como e Forlì.

Le persone che si rivolgono allo IEuD hanno la possibilità, su tutto il territorio nazionale, di incontrare in presenza il proprio psicoterapeuta, mantenendo parallelamente un contatto online con gli altri professionisti attivi nel trattamento (psichiatri, terapisti della riabilitazione psichiatrica). Tramite questo approccio misto lo IEuD riesce a dare una risposta qualificata alle richieste di cura a costi accessibili e senza incidere eccessivamente sulla quotidianità delle persone.

IEuD: approccio su misura del paziente, affiancato da una equipe di specialisti

Nato a Milano nel 2016, lo IEuD da centro ambulatoriale specializzato si è trasformato in network nazionale di cura delle dipendenze attivo nelle maggiori città italiane, con l’obiettivo di intercettare l’enorme domanda di cura oggi ampiamente disattesa.

La dipendenza è una condizione complessa e totalizzante della persona, che ne coinvolge e modifica stili di vita, affetti, progettualità. Per questo lo IEuD si rivolge a persone interessate a curarsi in un contesto altamente professionale, nella massima riservatezza, a costi accessibili e senza doversi allontanare dal proprio ambiente di vita.

L’approccio dello IEuD consiste nel coinvolgimento di una equipe di psichiatri, psicoterapeuti, terapisti della riabilitazione psichiatrica capaci di leggere la complessità del problema e di relazionarsi tra loro, e con il paziente, per ottimizzare il loro intervento. Il percorso di cura proposto è fortemente personalizzato e basato sulle caratteristiche del singolo individuo, del tipo di sostanza o situazione, e dell’ambiente circostante.

Con la App CLOSER lo IEuD integra strumenti di digital health nella cura del paziente

Oltre che dal crowdfunding, la trasformazione dello IEuD da centro ambulatoriale specialistico a network nazionale è resa possibile dalla disponibilità di strumenti digitali proprietari, fra cui l’App CLOSER, presentata ufficialmente a Milano a novembre dell’anno scorso, dopo oltre due anni di intensa attività di sviluppo.

CLOSER, la piattaforma digitale sviluppata da IEuD, favorisce l’interazione tra paziente ed equipe curante, intensifica la relazione terapeutica e consente di gestire al meglio il lavoro dei vari professionisti mediante uno scambio rapido, ordinato e continuo delle informazioni cliniche fra il paziente e i terapeuti coinvolti su tutto il territorio nazionale.

L’innovatività di questo strumento è stata sottolineata da Federico Seghi Recli, socio fondatore dello IEuD:

“Disporre delle competenze organizzate di più specialisti, di chiari obiettivi e della possibilità di verificare in autonomia i progressi della propria cura permette alla persona di sperimentare un trattamento nuovo, facilmente accessibile e interattivo”.

Il mercato delle dipendenze e l’offerta di percorsi di cura in Italia

In Italia, secondo le ultime rilevazioni del Dipartimento delle Politiche Antidroga e dell’Istituto Superiore della Sanità, si stimano 5 milioni di consumatori di alcol definiti a rischio, 700.000 consumatori di cocaina e oltre 5,5 milioni di consumatori di cannabis, con una prevalenza del 24% circa negli adolescenti. A fronte di questi numeri, le percentuali di pazienti in trattamento presso le strutture del Sistema Sanitario Nazionale o del Privato Sociale sono del tutto marginali se si considera che, anche per una sostanza lecita come l’alcol, solo l’8% dei pazienti con danno d’organo accede a qualche forma di trattamento e le percentuali scendono ulteriormente se si considerano sostanze illecite quali la cocaina (3% circa) o la cannabis (0,2% circa).

Lo IEuD segue principalmente pazienti con problematiche legate alla dipendenza da alcol (35%), cocaina (32%), sesso/pornografia (9%), dipendenza affettiva (9%), farmaci e cannabis (7%) con storie di dipendenza generalmente prolungata (oltre 10 anni per il 70% dei pazienti).

Spesso il limitato e tardivo accesso alle cure è legato alla carenza di un’offerta terapeutica adeguata a livello territoriale e i servizi pubblici ambulatoriali per le dipendenze patologiche e le strutture riabilitative del privato sociale non rappresentano dei veri e propri concorrenti.

Per questo, lo IEuD punta a diventare centro di riferimento nella cura e trattamento delle dipendenze, in grado di mettere il malato al centro e di fornire strumenti di Sanità Digitale al servizio di chi ne ha bisogno, superando le barriere esistenti e creando nuove opportunità di salute.

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