Per quanto tempo conservare l’assicurazione auto

Ilena D’Errico

21 Novembre 2023 - 08:11

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Per quanto tempo bisogna conservare l’assicurazione auto? Ecco cosa prevede la legge, quali sono gli obblighi e le sanzioni a carico dei conducenti.

Per quanto tempo conservare l’assicurazione auto

Conservare le ricevute è un’ottima prassi per ogni tipo di pagamento, perché consente di dimostrare l’adempimento in qualsiasi evenienza. Il pagamento dell’assicurazione auto rappresenta un caso particolare, perché i controlli sul veicolo vengono effettuati in modo rapido grazie a un database telematico.

Molti conducenti tendono quindi a non conservare la prova del pagamento nel veicolo o a non conservarla del tutto. Per questo tipo di pagamento, tuttavia, la legge prevede un obbligo specifico. Ecco cosa c’è da sapere.

L’esposizione del tagliando dell’assicurazione auto

Probabilmente i più diligenti conservano la prova del pagamento dell’assicurazione direttamente nel veicolo, così da fornirla rapidamente al bisogno. In effetti, un tempo l’esposizione del tagliando assicurativo era obbligatoria.

Dal 18 ottobre 2015, però, non è più obbligatorio esporre il tagliando dell’assicurazione sul parabrezza del veicolo, perciò chi non lo espone non rischia nulla.

Come tutti i conducenti sanno, questo è dovuto al fatto che i controlli delle forze dell’ordine vengono eseguiti tramite un database telematico, che consente di effettuare le verifiche in modo rapido e con un ottimo livello di sicurezza.

È raro che i controlli sul database diano luogo ad errori, mentre può più facilmente accadere un malfunzionamento che ne impedisca lo svolgimento. Naturalmente, non ci sono conseguenze per il conducente in questi casi, ma sarà comunque necessario provare la copertura assicurativa del veicolo.

Ecco che avere la prova del pagamento con sé è una buona prassi per velocizzare la procedura e risolvere l’inconveniente nell’immediato, per esempio senza dover procedere in seguito con un ricorso contro il verbale.
Portare con sé il certificato assicurativo alla guida, tuttavia, non è soltanto una prassi utile e vantaggiosa, ma un vero e proprio obbligo di legge.

Certificato assicurativo, è obbligatorio averlo nel veicolo

La decadenza dell’obbligo di esposizione del tagliando assicurativo, insieme ai controlli telematici, trae spesso in inganno i conducenti di auto e moto. Rimane, infatti, obbligatorio avere con sé il certificato di assicurazione obbligatoria, così come previsto dall’articolo 180 del Codice della strada.

Il certificato assicurativo fa parte dei documenti obbligatori alla guida e può essere mostrato anche in modo telematico, per esempio tramite una copia dello stesso sullo smartphone. In questo modo si permette la verifica della copertura assicurativa anche in caso di malfunzionamento dei sistemi telematici, per risolvere eventuali errori (come certificati non registrati) e per i controlli a distanza.

L’utente sprovvisto del certificato assicurativo non è sanzionato allo stesso modo di chi non ha proprio provveduto alla copertura assicurativa, ma riceve ovviamente una sanzione ridotta (ammesso che l’assicurazione ci sia). In particolare, la sanzione va da 43 a 173 euro, ma è ridotta a un intervallo tra 26 e 102 euro per i ciclomotori.

Per quanto tempo conservare l’assicurazione

Per quanto riguarda il certificato assicurativo da tenere con sé alla guida, l’obbligo riguarda esclusivamente la copertura assicurativa in corso. Bisogna quindi tenere il certificato della polizza fino alla sua scadenza e poi sostituirlo con quello rinnovato.

È però necessario conservare la prova di pagamento, non necessariamente nel veicolo, per molto più tempo. In particolare, l’articolo 2952 del Codice civile stabilisce che:

Il diritto al pagamento delle rate di premio si prescrive in un anno dalle singole scadenze.

Questo significa che l’assicurazione deve essere conservata fino ai 12 mesi successivi alla sua scadenza, dunque per un totale di 2 anni dalla sua stipula. In questo modo è possibile provare il pagamento prima che sia intercorsa la prescrizione, risolvendo facilmente la situazione in caso di successive pretese da parte della compagnia assicurativa.

Conservare direttamente la ricevuta di pagamento (anche telematicamente) è sicuramente il mezzo più semplice a questo scopo, ma la sua assenza non impedisce di provare l’avvenuto pagamento in modi diversi. Peraltro, si ricorda che in presenza di richieste di pagamento entro i termini di prescrizione i tempi della stessa ripartono da zero, perciò chi non l’ha fatto tempestivamente dovrà esibire la ricevuta anche successivamente al termine di 12 mesi dalla scadenza della polizza.

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