Palermo in Serie C: per Foschi è inaccettabile

Massimiliano Carrà

13/05/2019

Palermo retrocesso in Serie C. Amareggiato e arrabbiato il direttore sportivo Rino Foschi intervistato da Money.it

Palermo in Serie C: per Foschi è inaccettabile

“Questa sentenza è inaccettabile, sono senza parole”.
Esordisce così a Money.it il direttore sportivo del Palermo Rino Foschi, poco dopo aver appreso della decisione del Tribunale federale nazionale della Figc di degradare il Palermo all’ultimo posto della classifica di Serie B, facendolo così retrocedere in Serie C.

Punita per illecito amministrativo, la società rosanero - come rivela Rino Foschi - presenterà immediatamente ricorso in Corte d’Appello:

“Stiamo già lavorando al ricorso, non ci daremo per vinti, perché il Palermo si è iscritto legalmente e sottolineo legalmente al campionato. Questa volta chiederò di entrare in aula, perché voglio vedere in faccia i giudici che emetteranno una sentenza del genere”.

Successivamente, la corte d’Appello dovrebbe emettere il giudizio entro circa dieci giorni, ciò quindi comporterà quasi sicuramente lo slittamento dei playoff che in base a questa decisione vedono fuori proprio il Palermo.

Oltre a mandare in Serie C il Palermo, la sentenza brucia di fatto il lavoro svolto in questi mesi dal ds della società di Viale del Fante Rino Foschi, che tiene a precisare:

Non capisco perché si vuole penalizzare in questo modo la squadra e la città di Palermo. Io ho fatto tutto quello che dovevo fare in questi mesi, ho lavorato a stretto contatto con la Covisoc, ho rispettato tutte le scadenze previste e ho trovato un gruppo solido e serio a cui cedere la società. Lo stesso Zamparini si è congratulato con me per il lavoro che ho fatto e per come ho gestito limpidamente la situazione finanziaria. Non capisco a questo punto perché con altre società ci si è comportati in modo totalmente diverso.

E se da una parte tutto il mondo legato al Palermo calcio piange, dalla nuova dirigenza ai tifosi, dall’altra l’ex patron Maurizio Zamparini esulta. Il tribunale ha infatti dichiarato inammissibile il deferimento nei suoi confronti, che all’epoca dei fatti contestati era presidente del CdA rosanero

Di contro, però sono stati inflitti cinque anni con preclusione - ovvero radiazione - ad Anastasio Morosi e due anni di inibizione a Giovanni Giammarva, presidente del Collegio sindacale e presidente del cda del Palermo.

Retrocessione Palermo: i motivi della sentenza

Come si legge in una nota ufficiale, la retrocessione in Serie C del Palermo è stata decretata per responsabilità diretta in illeciti amministrativi riguardanti le stagioni 2014-17.

Più nel dettaglio, il Collegio ha rilevato:

una sistematica attività volta ad eludere i principi di sana gestione finanziaria e volta a rappresentare in maniera non fedele alla realtà lo stato di salute della società deferita. A fronte di tali circostanze, è derivato il compimento di attività chiaramente elusive, idonee a non fotografare la reale situazione della società, proseguite ininterrottamente dal 2015 al 2018 e aventi il loro apice relativamente al bilancio al 30 giugno 2016 le cui alterazioni, per quanto risulta dagli atti oggetto del giudizio, hanno consentito di conseguire l’iscrizione al campionato di calcio 2017/2018. A fronte, pertanto, delle riconosciute responsabilità degli odierni deferiti ed in ragione della gravità degli illeciti, il Tribunale ritiene di accogliere le richieste formulate dalla Procura Federale".

Per evitare la retrocessione in Serie C, il Palermo in Corte d’Appello punterà al ricorso sull’improcedibilità del caso, in quanto deriva da un altro provvedimento già archiviato e pertanto non può esser riaperto, se non nel caso in cui vengano fuori dei nuovi elementi.

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