Marco Pantani: all’asta 40 suoi cimeli

Massimiliano Carrà

29/03/2019

Marco Pantani non ha pace: messi all’asta 40 suoi cimeli. Tra questi: biciclette, magliette indossate e coppe.

Marco Pantani: all’asta 40 suoi cimeli

Marco Pantani non ha pace. A 15 anni dalla sua tragica scomparsa, saranno messi all’asta 40 cimeli appartenuti a lui. La causa di ciò è legato alla procedura di commissariamento di Mercatone Uno.

La procedura ha infatti bloccato i lasciti dello scalatore romagnolo e i materiali della squadra donati al presidente Luciano Pezzi e all’omonima fondazione creata dal figlio dopo la sua morte.

Ovviamente, l’insieme dei cimeli dà vita a un patrimonio dal grande valore storico, culturale e simbolico. Tra gli oggetti sono presenti: due biciclette Bianchi di Pantani, le sue maglie Mercatone Uno e altre autografate da vari campioni del ciclismo.

Ma non è tutto. A questi si aggiungono anche circa 20 coppe e tutto il materiale del team ciclistico Mercatone Uno, che nel 2002 la Fondazione Luciano Pezzi aveva concesso in comodato d’uso gratuito alla catena Mercatone Uno

All’asta i cimeli di Pantani: la lotta della Fondazione Pezzi

Come racconta Fausto Pezzi, presidente della Fondazione intitolata al padre Luciano (mentore di Marco Pantani), i materiali erano custoditi al primo piano del quartier generale a Imola, con l’idea di farne un museo digitale.

Idea a quanto pare sfumata. Per un cavillo giuridico il materiale è rimasto nelle mani dei commissari straordinari. Essi dal 2015 guidano Mercatone Uno e a breve chiuderanno la procedura di amministrazione straordinaria, poiché gli asset principali sono stati venduti a Shernon Holding e Cosmo.

Le parole di Fausto Pezzi:

“Quando sono andato dai commissari a chiedere che restituissero il materiale della Fondazione, mi è stato risposto di inserirmi nel passivo come tutti i creditori, perché gli accordi privati che avevamo preso non avevano valore legale. A nulla sono valse le testimonianze dei ciclisti di aver regalato maglie, bici e coppe a mio padre e neppure l’appello ci ha dato ragione. Moralmente, però, tutti sanno che quei pezzi unici del ciclismo ci appartengono”.

La Fondazione Pezzi ha provato in tutti i modi a evitare che i cimeli di Marco Pantani finissero all’asta, ma senza successo. I commissari hanno escluso le possibilità di donare i cimeli del ciclista al Comune di Dozza o al museo di Cesenatico, gestito dalla mamma di Marco Pantani: Tonina Pantani.

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