La tredicesima è (sempre) obbligatoria?

Simone Micocci

22 Novembre 2023 - 15:09

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Il datore di lavoro è sempre obbligato a pagare la tredicesima? Facciamo chiarezza analizzando alcuni casi limite.

La tredicesima è (sempre) obbligatoria?

Per quanto possa sembrare paradossale, ci sono ancora lavoratori che si chiedono se la tredicesima è obbligatoria. Il fatto che nel 2023 ci siano persone che si pongono una tale domanda dimostra che esistono datori di lavoro che ancora oggi mettono in discussione le norme sul diritto del lavoro, sottopagando i propri dipendenti e “dimenticando” di pagare alcuni emolumenti come tredicesima e quattordicesima (laddove prevista dal settore d’impiego).

Come si può capire da questa introduzione, quindi, il pagamento della tredicesima è obbligatorio, con il datore che al massimo può fissarne le modalità di pagamento (pur attenendosi alle norme indicate dal contratto collettivo del lavoro). Ad esempio, si può scegliere, in accordo con il lavoratore, di pagare la tredicesima mensilmente in busta paga anziché in un’unica soluzione alla fine dell’anno.

Ma in nessuna circostanza il datore di lavoro può rifiutarsi di pagarla: in tal caso, infatti, il dipendente può ricorrere agli organi competenti per chiedere il riconoscimento di quanto gli spetta di diritto.

Quando la tredicesima (non) è obbligatoria

La tredicesima è sempre obbligatoria, perlomeno nel lavoro dipendente.

Tuttavia, ci sono casi in cui nonostante possa sembrare di svolgere a tutti gli effetti una vera e propria attività lavorativa subordinata la tredicesima non spetta.

Nel dettaglio, è così laddove si stia svolgendo uno stage o un tirocinio, da considerare come attività formative e non lavorative. Non spetta la tredicesima neppure nel caso dei collaboratori (Co.Co.Co.), mentre è obbligatoria - come per tutti i lavoratori subordinati - nel caso di apprendistato, contratto di lavoro a chiamata e intermittente.

Quando la tredicesima non è pagata a dicembre

Attenzione, un conto è parlare di “tredicesima obbligatoria” un altro di “tredicesima obbligatoria a dicembre”. Non sempre il pagamento avviene alla fine dell’anno: come anticipato, infatti, potrebbe essere che nel contratto individuale da voi sottoscritto sia prevista l’opzione di pagamento mensile della tredicesima, con la quale il rateo maturato ogni mese viene accreditato contestualmente allo stipendio di riferimento. In tal caso non dovete aspettarvi il pagamento a dicembre, in quanto il datore di lavoro ha già assolto all’obbligo nel corso dell’anno.

Lo stesso vale per coloro che perdono il lavoro (indipendentemente dalle cause) nel corso dell’anno, per i quali la tredicesima maturata viene pagata insieme alle competenze di fine rapporto.

Tredicesima obbligatoria nel lavoro nero

Il pagamento della tredicesima è l’ultimo di una lunga serie di problemi in caso di lavoro in nero, poiché in tal caso per il lavoratore non c’è alcuna forma di tutela.

Manca infatti un contratto che regolamenta lo svolgimento dell’attività lavorativa: di conseguenza, tanto lo stipendio quanto la tredicesima non sono un atto dovuto per il datore di lavoro, così come ferie, permessi e qualsiasi altro diritto proprio a un lavoratore dipendente.

Con questo non significa che il datore di lavoro che impiega un lavoratore in nero sia legittimato a non pagargli la tredicesima: non solo deve farlo, ma deve fin da subito regolarizzare la posizione del dipendente facendogli firmare un contratto di lavoro adeguato alla mansione ricoperta se non vuole rischiare una sanzione ben più severa di quella prevista nei confronti di chi non paga la tredicesima.

Cosa rischia chi non paga la tredicesima

Essendo un atto dovuto, ci sono sanzioni per il datore che non paga la tredicesima.

Al pari di quanto succede per lo stipendio non pagato, o arrivato in colpevole ritardo, il lavoratore dopo aver sollecitato l’azienda può muoversi nelle sedi opportune per ricevere quanto gli spetta di diritto.

Nel dettaglio, dopo il ricorso all’Ispettorato Nazionale del Lavoro, il quale proverà a fare da intermediario con l’azienda affinché riconosca al lavoratore quanto gli spetta, o in alternativa ai sindacati, non resta che la strada del decreto ingiuntivo (assistiti da un avvocato) sul quale sarà un giudice a decidere.

Senza dimenticare poi che il mancato pagamento della tredicesima, specialmente quando reiterato, potrebbe essere tra le cause che giustificano le dimissioni per giusta causa.

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