Dichiarazione di successione, quando non serve? Chi non è obbligato a presentarla

Ilena D’Errico

15 Giugno 2023 - 13:45

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Vediamo quando non serve la dichiarazione di successione e chi non è obbligato a presentarla. Cosa si rischia, invece, quando la dichiarazione dovuta non viene resa?

Dichiarazione di successione, quando non serve? Chi non è obbligato a presentarla

La dichiarazione di successione è un documento necessario a regolamentare la posizione fiscale in merito all’eredità. Di conseguenza, non ha alcun riflesso sul patrimonio ereditario e non costituisce un’accettazione tacita. La dichiarazione di successione, tuttavia, non è sempre dovuta. Ciò dipende dalla parentela fra gli eredi e il defunto, dal valore e dal contenuto del patrimonio ereditario, ma anche da altri aspetti che possono esonerare gli eredi da questo obbligo. Vediamo quindi chi non è obbligato a presentare la dichiarazione di successione e quando non serve.

Chi non è obbligato a presentare la dichiarazione di successione

La dichiarazione di successione deve essere presentata da tutti coloro che sono eredi, cioè hanno accettato l’eredità, ma anche dai chiamati all’eredità, cioè coloro che non hanno ancora deciso il da farsi. Per accettare l’eredità, infatti, ci sono 10 anni di tempo. Chi, invece, ha rinunciato all’eredità non è obbligato a presentare la dichiarazione di successione, proprio in virtù del fatto che non ha più alcun legame di sorta con quella successione.

Dunque, la dichiarazione di successione non è obbligatoria per chi ha rinunciato all’eredità o al legato testamentario, ma soltanto quando la rinuncia sia avvenuta entro il termine di 1 anno previsto per la dichiarazione di successione. In seguito alla rinuncia, oltretutto, è necessario informare l’Agenzia delle entrate (sempre entro 1 anno) inviando la copia autentica della dichiarazione di rinuncia con raccomandata a/r.

Quando non serve la dichiarazione di successione

La dichiarazione di successione deve essere presentata da tutti gli eredi e i chiamati all’eredità, nel senso che questo obbligo ricade equamente su ognuno di loro. Allo stesso tempo, la dichiarazione di successione resta una sola, a prescindere dal numero di eredi facenti parte la successione. Di conseguenza, non serve una nuova dichiarazione di successione quando questa è stata già presentata da un altro soggetto.

C’è poi un ben preciso limite del valore dell’eredità, entro il quale non serve rendere la dichiarazione di successione. Nel dettaglio, se il valore complessivo del lascito ereditario è pari o inferiore a 100.000 euro non è necessaria la dichiarazione, ma soltanto per l’erede che è coniuge o parente in linea retta del defunto. Oltretutto, la dichiarazione di successione è sempre obbligatoria quando l’eredità comprende dei beni immobili (o diritti reali immobiliari), a prescindere dal suo valore.

Esiste, poi, un’ulteriore possibilità in cui la dichiarazione di successione non è necessaria. Si tratta del caso in cui gli eredi abbiano richiesto la nomina di un tutore o amministratore del patrimonio ereditario. Anche in questo caso è necessario agire entro l’anno e trasmettere all’Agenzia delle entrate una copia dell’istanza di nomina autenticata dal cancelliere della pretura.

Cosa rischia chi non presenta la dichiarazione di successione

Al di fuori dei casi previsti, la dichiarazione di successione è obbligatoria, sono quindi presenti delle sanzioni rispetto alle dichiarazioni tardive o non presentate. In particolare, per l’omessa dichiarazione di successione entro il termine di 12 è prevista una sanzione che va dal 120% al 240% dell’imposta liquidata; altrimenti, se l’imposta non è dovuta, la sanzione amministrativa va da 250 a 1.000 euro.

Per la successione tardiva – con un ritardo massimo di 30 giorni – la sanzione amministrativa va, invece, dal 60% al 120% dell’imposta dovuta, oppure da 150 a 500 euro se non è dovuta alcuna imposta.

Considerando che in presenza di dichiarazione omessa significa che nessuno dei chiamati all’eredità e degli eredi ha soddisfatto l’adempimento, anche il pagamento è dovuto da tutti i soggetti obbligati. Lo stesso principio si applica per il pagamento dell’imposta, quando dovuta, sempre in modo proporzionale rispetto al lascito ereditario di ognuno. Allo stesso tempo, ognuno dei soggetti può essere obbligato giudizialmente – in caso di inadempimento – a versare l’intera somma, salvo poi la possibilità di chiedere un rimborso agli altri.

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