Codice della strada, in arrivo nuove sanzioni per i posti di blocco. Cosa si rischia e quando

Ilena D’Errico

16 Novembre 2023 - 13:54

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Nuove sanzioni in arrivo per chi non rispetta le regole ai posti di blocco e di controllo. Ecco cosa si rischia e quando.

Codice della strada, in arrivo nuove sanzioni per i posti di blocco. Cosa si rischia e quando

Proprio in queste ore di oggi, giovedì 16 novembre, è in valutazione in Consiglio di ministri il disegno di legge in materia di sicurezza che propone ulteriori modifiche al Codice della strada. Come preannunciato, l’obbiettivo è inasprire le sanzioni, soprattutto per alcuni tipi di contravvenzioni considerati più pericolosi.

In particolare, si interviene sulla disciplina dei posti di blocco e di controllo, con una linea più dura per i conducenti che non rispettano le direttive degli agenti. Oltre al Codice della strada, si discute di altri decreti sicurezza e decreti legislativi sul fisco.

Le nuove sanzioni per i posti di blocco sono comunque una parte fondamentale del decreto, anche considerando che rientrano in un programma molto più ampio – e da tempo avviato – di riforma del Codice stradale, volta ad aggiornare le disposizioni con le contravvenzioni più ripetute e pericolose. Come vedremo, non ci sono aumenti ingenti, ma si punta di più ad aumentare l’effetto preventivo della norma.

Ecco cosa si rischia e quando.

Nuove sanzioni per i posti di blocco: cosa si rischia e quando

Fra gli articoli del decreto legge al vaglio in Cdm ce n’è uno dedicato all’inosservanza delle prescrizioni impartite dal personale che svolge servizi di polizia stradale. Si parla ovviamente dei posti di blocco o di controllo e delle istruzioni impartite di volta in volta dagli agenti. Non che non sia già obbligatorio rispettare alcune regole, ma le norme attuali prevedono sanzioni inferiori rispetto a quelle proposte, anche se in alcuni casi con sottili differenze.

Con la modifica del Codice stradale si rischiano pene più severe quando al posto di blocco/controllo non vengono rispettate le direttive. In particolare, si prevede:

  • Una sanzione compresa tra 100 e 400 euro per chi si rifiuta di esibire i documenti di guida o di far ispezionare il veicolo (anziché la multa da 87 a 344 euro prevista dalla normativa attuale);
  • una sanzione da 200 a 600 euro per chi non rispetta l’invito a fermarsi. Chi non si ferma all’alt del posto di controllo, ad oggi, rischia invece una multa tra 85 e 338 euro. Resta invariata la decurtazione di 3 punti dalla patente di guida, ovviamente raddoppiati per i neopatentati;
  • la violazione del posto di blocco sarà invece punita con una sanzione da 1.500 a 6.000 euro e la sospensione della patente da 3 mesi a 1 anno. Ad oggi, la disciplina prevede invece una sanzione tra 1.362 e 5.456 euro, oltre alla decurtazione di 10 punti dalla patente.

La differenza tra posto di blocco e posto di controllo

A riguardo, è utile ricordare la differenza tra posto di blocco e posto di controllo, soprattutto per capire l’apparente sproporzione fra le rispettive norme. Il posto di blocco è istituito in situazioni straordinarie e prevede, per l’appunto, il blocco di entrambi i sensi di circolazione per controllare tutti i veicoli di passaggio. In particolare, prevede il “graduale arresto di tutti i veicoli”. Violare il posto di blocco è quindi un comportamento molto grave, oltre a richiedere una specifica volontà del conducente, perché impedisce lo svolgimento di attività di polizia urgenti.

Il posto di controllo, invece, assolve a una funzione preventiva, per questo di norma interessa un solo senso di marcia. Non è comunque questo a contraddistinguere il posto di blocco, bensì il fatto che i veicoli da controllare sono scelti dagli agenti a discrezione, per allarme di eventuali anomalie o semplicemente a campione. Ecco spiegato perché la normativa è meno severa in questo caso, dato che il conducente che non si ferma sfugge soltanto al controllo su di sé e sul proprio mezzo, ma non ostacola l’intera operazione di controllo in corso.

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