Assegno maternità e bonus bebé per stranieri: legge discriminatoria?

Isabella Policarpio

31 Luglio 2020 - 10:35

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La normativa italiana prevede il requisito di almeno 5 anni di residenza per ottenere assegni e bonus per l’infanzia. Spetterà alla Corte di Lussemburgo stabilire se viola il principio di uguaglianza e non discriminazione.

Assegno maternità e bonus bebé per stranieri: legge discriminatoria?

Già da tempo si discute sulla legittimità dell’assegno di maternità e del bonus bebè: infatti tra i requisiti per ottenere il beneficio figurano la residenza in Italia da almeno 5 anni, il possesso un alloggio stabile e di un certo reddito, cosa che esclude molti cittadini stranieri dalla fruizione dell’assegno.

La questione è stata sollevata dinanzi alla Corte costituzionale che, a sua volta, ha deciso di adire la Corte di Giustizia europea di Lussemburgo la quale si esprimerà sul caso con una procedura accelerata.

Sotto il mirino dei giudici gli articoli 3 e 31 della nostra Costituzione, rispettivamente sul principio di non discriminazione e sulle agevolazioni economiche rivolte alla maternità e all’infanzia.

Assegno di maternità e bonus bebè sono discriminatori? Presto la sentenza

I dubbi sulla costituzionalità dell’assegno di natalità e maternità introdotti con la legge di Stabilità del 2015 erano stati sollevati dalla Corte di cassazione. La Consulta però ha deciso di affidare la decisione alla Corte di Lussemburgo, vista la complementarietà del diritto italiano con quello europeo.

I dubbi di legittimità nascono dal fatto che la normativa vigente prevede gli assegni per le nuove nascite e altre misure a sostegno della maternità soltanto per gli stranieri che hanno la residenza in Italia da almeno 5 anni, cosa che esclude una fetta importante della popolazione. Inoltre gli stranieri che vogliono chiedere il bonus devono essere in possesso del permesso di soggiorno Ue. Dunque potrebbe essere violato uno dei principi cardine dello Stato di diritto, ovvero la parità di trattamento.

Bonus bebè come sostegno alle famiglie in difficoltà

Non solo, i giudici della Corte costituzionale ritengono che il bonus bebè non sia soltanto un “premio” per le nuove nascite che serve da impulso alla natalità ma abbia anche una funzione assistenziale nei confronti delle famiglie che versano in difficoltà economiche.

Proprio per questa ragione tale bonus dovrebbe essere versato a prescindere dai requisiti di residenza e alloggio stabile.

Il bonus bebè viene erogato per 12 mensilità con un importo variabile in base all’ISEE dichiarato:

  • con ISEE inferiore a 7 mila euro è di 160,00 euro mensili.
  • con ISEE dai 7 mila a 25 mila euro è di 80,00 euro mensili.

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