Chi è Sabino Cassese, possibile premier in un governo istituzionale?

Alessandro Cipolla

2 Maggio 2018 - 16:56

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Se Mattarella dovesse decidere per un governo istituzionale, aumentano i rumors che vorrebbero il giurista Sabino Cassese come possibile premier.

Chi è Sabino Cassese, possibile premier in un governo istituzionale?

Dopo settimane di sterili trattative tra i partiti per cercare di formare un governo, il fallimento anche del secondo mandato esplorativo affidato a Roberto Fico pone il Presidente Sergio Mattarella davanti a un bivio: cercare di dare vita a un governo istituzionale oppure indire delle elezioni anticipate.

Visto che l’ipotesi di un ritorno alle urne a stretto giro al momento sembrerebbe piacere solo ai 5 Stelle, di conseguenza si fa sempre più strada la possibilità di un governo istituzionale o di scopo: nel caso, per il ruolo di premier il nome più chiacchierato è quello di Sabino Cassese.

Vediamo allora chi è Sabino Cassese e perché, da più parti, la sua figura viene accostata con insistenza negli ultimi tempi come prossimo inquilino di Palazzo Chigi.

La biografia di Sabino Cassese

Sabino Cassese è nato ad Atripalda, in provincia di Avellino, il 20 ottobre 1935. Figlio dello storico e archivista Leopoldo Cassese e fratello del giurista Antonio Cassese, anche lui si è dedicato a studi in materia di legge.

Dopo essersi laureato a pieni voti presso l’Università di Pisa, nel 1956 ha iniziato a lavorare nell’ENI guidata all’epoca da Enrico Mattei collaborando poi come consulente nel governo di Antonio Giolitti.

Nel 1961 ha inizio la sua lunga carriera accademica nel campo del diritto: oltre ad aver insegnato in atenei importanti come quelle di Urbino, Pisa, Napoli e la Sapienza a Roma, è stato professore anche all’estero presso l’Institut d’Etudes Politiques di Parigi, alla Católic Global School of Law di Lisbona e presso la New York University.

Innumerevoli poi sono state le sue collaborazioni accademiche sia in Italia che fuori dai confini nazionali, Oxford e Berkeley giusto per citarne alcune, imponendosi come uno dei massimi esperti al mondo di diritto amministrativo fino a collaborare anche con l’Ocse.

Oltre all’insegnamento, è altrettanto vasto anche l’elenco dei suoi incarichi nell’attività pubblica. Negli anni è stato presidente del Banco di Sicilia e ha fatto parte anche dei Consigli d’amministrazione di Autostrade e Lottomatica.

Nel 1993 Carlo Azeglio Ciampi lo volle come ministro della Funzione Pubblica, incarico che mantenne fino al 1994 varando circa 120 provvedimenti tesi soprattutto a semplificare e migliorare l’ingarbugliata macchina amministrativa italiana.

Sempre Ciampi, una volta diventato Presidente della Repubblica, lo ha nominato nel 2005 giudice della Corte Costituzionale, affidandogli subito un’indagine sulle spese del Colle che è stata la base per i futuri tagli ai costi del Quirinale.

Prossimo Presidente del Consiglio?

Come abbiamo visto, la strada di Sabino Cassese spesso si è incrociata con la politica. Negli anni è stato definito come un liberale laburista, anche se alla fine non ha mai preso una tessera di partito.

Quando nel 2013 il Parlamento fu chiamato a eleggere il nuovo Presidente della Repubblica, il suo nome venne inserito tra i papabili in quota Partito Democratico. Alla fine però venne riconfermato Giorgio Napolitano, suo amico, che poi lasciò poco dopo l’incarico portando così alla nomina di Sergio Mattarella.

Adesso però la sua figura viene tirata in ballo per un altro incarico di grande importanza, quello di Presidente del Consiglio. Se infatti il Colle dovesse imporre ai partiti un governo istituzionale o di scopo, si dovrà di conseguenza individuare una figura terza da mandare a Palazzo Chigi.

Nello specifico, si tratterebbe di un esecutivo di breve durata con l’obiettivo di cambiare la legge elettorale, ma non è detto che alla fine possa prendere anche altri provvedimenti (c’è chi mormora di una possibile patrimoniale) o realizzare altre riforme.

Cassese gode da sempre di grande stima al Quirinale, così come l’apprezzamento è alto da parte del Partito Democratico anche nella sua componente renziana, visto che il professore si schierò a favore del Referendum costituzionale del 2016.

Con il Movimento 5 Stelle i rapporti non sono mai stati idilliaci, ma la scelta dei pentastellati di affidare a Giacinto della Cananea, allievo di Cassese, il compito di stilare un possibile programma comune di governo con le altre forze politiche, può essere considerato un avvicinamento.

Il Centrodestra e in particolare Forza Italia invece potrebbero mettersi di traverso, visto che nella sua attività di giudice costituzionale fu lui a stoppare come relatore la legge sul legittimo impedimento.

Nonostante questo, il nome di Sabino Cassese sembrerebbe essere in pole position per la guida di un possibile governo istituzionale, anche se poi attorno alla figura del giurista ci dovrà essere comunque una maggioranza politica a sostenere il suo eventuale esecutivo.

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