Elezioni Milano: perché Salvini non si candida dopo 30 anni

Riccardo Lozzi

26 Agosto 2021 - 12:30

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Per la prima volta dopo 30 anni Matteo Salvini ha rinunciato a candidarsi al Consiglio Comunale in vista delle elezioni di Milano del 3-4 ottobre. I motivi dietro la scelta del leader della Lega.

Elezioni Milano: perché Salvini non si candida dopo 30 anni

Matteo Salvini ha annunciato che non si candiderà alle elezioni di Milano previste per il prossimo 3-4 ottobre. Il leader della Lega rinuncia così per la prima volta dopo quasi 30 anni a presentarsi al Consiglio Comunale del capoluogo lombardo nel ruolo che lo ha visto esordire nella politica attiva nel 1993.

Si tratta di una svolta epocale che lo stesso Salvini ha spiegato durante una delle sue ultime uscite pubbliche, affermando come la sua attenzione sia rivolta ormai “per tutta l’Italia” e per la campagna elettorale in tutte le amministrative che si terranno in autunno.

Il segretario leghista, che ha ribadito di continuare ad avere comunque “Milano nel cuore”, dopo essersi dimesso dalla carica di consigliere nel 2018 per diventare ministro dell’Interno nel primo Governo Conte, ha così rinunciato alla possibilità di tornare a Palazzo Marino.

Come spesso accade, però, dietro alle dichiarazioni ufficiali si stanno facendo strada diversi retroscena sui media italiani che cercano di spiegare tutti i motivi sul perché Matteo Salvini abbia scelto di non candidarsi alle elezioni di Milano.

Elezioni Milano: perché Salvini non si candida

Secondo alcune speculazioni, la scelta del leader del Carroccio sarebbe legata ai sondaggi che vedono il candidato Luca Bernardo indietro rispetto al sindaco uscente Beppe Sala.

Bernardo, infatti, scelto dopo il passo indietro di Oscar Di Montigny e dell’ex sindaco Gabriele Albertini, potrebbe costringere Sala al ballottaggio ma, come riportato da diverse rilevazioni, avrebbe poche chance di riuscire a vincere al secondo turno.

In uno scenario del genere, quindi, Salvini potrebbe aver scelto di fare un passo indietro per non legare troppo la sua figura ad una possibile sconfitta elettorale nella sua città natale, con l’obiettivo di non mettere in pericolo la sua leadership all’interno del partito e della coalizione.

I rischi del centrodestra alle elezioni amministrative

Inoltre, le liste in appoggio a Luca Bernardo, le quali saranno ufficializzate i primi di settembre, vedranno probabilmente pochi big del centrodestra, mentre sarebbero presenti soprattutto rappresentanti della società civile.

Anche questa decisione, per alcuni retroscena, potrebbe essere legata alle ridotte possibilità di successo del pediatra appoggiato da Lega, Fratelli d’Italia e Forza Italia nella corsa a Palazzo Marino.

Un rischio che il centrodestra potrebbe correre anche nelle altre principali città chiamate alle urne oltre a Milano: Roma, Napoli, Torino e Bologna, con il PD che avrebbe addirittura la possibilità di fare il pieno.

Una situazione paradossale considerando come nei sondaggi a livello nazionale l’alleanza tra Salvini, Meloni e Berlusconi possa contare sul potenziale sostegno della maggioranza degli italiani, attestandosi sul 47,7% totale di gradimento.

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