Vitalizio anticipato ex parlamentari? Per la Cassazione è “no”

Isabella Policarpio

11/12/2020

Inammissibile il ricorso di Alfano ed altri ex parlamentari per ottenere il vitalizio anticipato, prima dei 60 anni. Ennesimo “schiaffo” dalla Suprema Corte.

Vitalizio anticipato ex parlamentari? Per la Cassazione è “no”

No, il vitalizio anticipato per Alfano e altri tre ex parlamentari non ci sarà. La Corte di cassazione ha respinto il ricorso perché inammissibile.

Ciò significa che i ricorrenti dovranno aspettare la maturazione del requisito anagrafico che dà diritto al vitalizio per senatori e deputati, ovvero 60 anni.

Dello stesso parere il Collegio d’Appello della Camera, al quale Alfano e gli altri ex parlamentari si erano rivolti - senza successo - lo scorso anno.

Niente vitalizio anticipato, la decisione della Cassazione

Angelino Alfano, Gioacchino Alfano, Andrea Rigoni e Andrea Martella ci “riprovano” in Corte di cassazione, ricorrendo contro una delibera del 2012, apposta al regolamento della Camera, che ha fissato a 60 anni l’età per ricevere il vitalizio.

Il ricorso è stato bollinato come inammissibile, dato che “le censure sono state espressamente escluse dalla Corte costituzionale.”

Gli ex parlamentari, dunque, non potranno ottenere il vitalizio - a cui hanno diritto - immediatamente o “in subordine al compimento di 53 anni o in ulteriore subordine a 58 anni di età”.

Cos’è il vitalizio parlamentari e perché non può essere anticipato

Il vitalizio è una elargizione “premiale” per coloro che hanno svolto un servizio pubblico in rappresentanza e in favore del popolo italiano, nella fattispecie senatori, deputati e consiglieri regionali.

Nei fatti è simile ad una pensione, ma in realtà non è corrisposta dall’INPS bensì grava sul bilancio di Camera e Senato.

I vitalizi parlamentari sono stati aboliti nel 2012, ma restano in vigore per coloro che avevano maturato i requisiti primi di quella data, ovvero:

  • aver concluso un mandato di almeno 5 anni prima del 2012;
  • il compimento del 60° anno di età.

Come prevedibile, la sforbiciata non è piaciuta a molti parlamentari, e il ricorso di Alfano non è il solo: ve ne sono altri 2 mila contro il taglio dei vitalizi.

I ricorrenti dovranno pagare le spese legali

Alla pronuncia di inammissibilità della Suprema Corte segue la condanna a pagare le spese di lite in capo ai ricorrenti, poco meno di 6.000 euro.

Gli ermellini hanno poi stabilito che eventuali future controversie circa la legittimità dei regolamenti parlamentari non rientrano nel raggio d’azione della Cassazione: “eventuali dubbi di legittimità costituzionale delle norme di legge cui i regolamenti parlamentari e le fonti di autonomia in genere, fanno rinvio possono essere evidenziati davanti agli organi dell’autodichia stessa (cosa che avrebbe potuto essere fatta anche nella specie)”.

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