Ucraina nell’UE, perché l’adesione ci costerà 136 miliardi di euro

Claudia Cervi

7 Marzo 2024 - 17:14

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Questo l’impatto della spesa sul bilancio settennale europeo calcolato dal think tank Bruegel. Lo studio mette in luce anche dei vantaggi per entrambe le parti.

Ucraina nell’UE, perché l’adesione ci costerà 136 miliardi di euro

Se l’Ucraina dovesse entrare nell’UE, l’adesione ci costerà 136 miliardi di euro. La recente proposta di adesione dell’Ucraina all’Unione Europea ha sollevato una serie di interrogativi sulle implicazioni finanziarie e politiche di questa decisione, in un contesto segnato dal conflitto russo in Ucraina, che ha inevitabilmente ridisegnato logiche e strategie.

Secondo uno studio del think tank Bruegel, i costi netti dell’ingresso dell’Ucraina nell’UE per gli attuali membri potrebbero ammontare a 136 miliardi di euro nel periodo dal 2021 al 2027, una cifra che rappresenta lo 0,13% del PIL dell’UE. Tuttavia, questi costi devono essere valutati alla luce dei potenziali benefici e di altre incognite legate all’adesione.

Analizziamo attentamente quanto emerso da questo studio e costi e benefici che ne derivano.

Costi e benefici per l’Ucraina

L’adesione dell’Ucraina all’UE, secondo il rapporto di Bruegel, potrebbe comportare una spesa compresa tra i 110 e i 136 miliardi di euro che inciderà sul bilancio settennale del blocco. Questa cifra, sebbene considerevole, rappresenta solo lo 0,10%- 0,13% del prodotto interno lordo dell’Unione Europea. Tuttavia, per comprendere appieno le implicazioni finanziarie, è essenziale considerare i dettagli delle proiezioni.

Il rapporto si basa sulle regole e la struttura del bilancio 2021-2027, offrendo una visione chiara di come l’Ucraina potrebbe beneficiare finanziariamente dall’adesione. Secondo le previsioni, il paese avrebbe accesso a finanziamenti significativi attraverso programmi come la politica agricola comune e la politica di coesione, in particolare:

  • 32 miliardi di euro per la politica di coesione,
  • 85 miliardi di euro per la Politica Agricola Comune,
  • 7 miliardi di euro da altri programmi dell’UE .

Queste proiezioni escludono i costi di ricostruzione stimati in almeno 450 miliardi di euro nel prossimo decennio, oltre a basarsi su uno scenario che presuppone il completo ripristino dell’integrità territoriale dell’Ucraina e un impatto limitato della guerra sulla popolazione e sull’economia del Paese. Tale scenario prevede un aumento dell’1,12%-1,20% del PIL dell’UE, con la maggior parte dei contribuenti netti che contribuirebbe con circa lo 0,1% in più del proprio PIL al bilancio dell’UE.

Oltre alle implicazioni finanziarie, il rapporto di Bruegel solleva importanti questioni politiche e strategiche legate all’adesione dell’Ucraina all’UE. Si evidenziano sia opportunità che rischi significativi che richiedono una valutazione attenta e ponderata.

Bruegel raccomanda un approccio graduale all’allargamento dell’UE per consentire all’Ucraina di beneficiare progressivamente dei vantaggi del blocco. Tuttavia, si avverte anche del rischio che, una volta entrata nell’UE, l’Ucraina possa subire un arretramento democratico, simile a quanto accaduto in passato con altri membri come Ungheria e Polonia.

Il rapporto sottolinea la necessità che l’UE progetti disposizioni legali in grado di garantire il rispetto dei diritti fondamentali prima e dopo l’adesione. Propone inoltre l’inclusione di clausole che consentano la sospensione rapida dei diritti di voto e l’accesso ai fondi europei in caso di violazioni dello stato di diritto e della corruzione.

Rischi e vantaggi per l’UE

L’adesione dell’Ucraina comporterebbe poi alcuni cambiamenti nella politica di coesione dell’UE. Bruegel stima che gli attuali membri riceverebbero 24 miliardi di euro in meno in finanziamenti per la coesione rispetto alla situazione attuale, per effetto della riduzione del Reddito Nazionale lordo pro-capite dell’UE, un indicatore chiave per l’allocazione dei fondi.

Il think tank Bruegel offre anche una prospettiva chiara e articolata dei vantaggi per l’UE:

  • Riduzione della carenza di manodopera: l’integrazione dei lavoratori ucraini nei mercati del lavoro dell’UE rappresenterebbe un’opportunità per ridurre la drammatica carenza di manodopera che l’Unione attualmente affronta. L’accesso a una forza lavoro qualificata e motivata potrebbe contribuire a soddisfare le esigenze dei settori in crescita e a sostenere lo sviluppo economico dell’UE nel lungo termine.
  • Miglioramento della sicurezza energetica e riduzione dei costi: l’adesione dell’Ucraina potrebbe portare a miglioramenti significativi nella sicurezza energetica dell’UE. Considerando il ruolo chiave dell’Ucraina nel trasporto di gas naturale verso l’Europa, un maggiore coinvolgimento del Paese nell’UE potrebbe contribuire a garantire una maggiore stabilità e sicurezza nell’approvvigionamento energetico del blocco. Ciò potrebbe anche avere un impatto positivo sui costi energetici per i cittadini e le imprese dell’UE, riducendo la dipendenza da fornitori esterni e promuovendo la diversificazione delle fonti energetiche.
  • Maggiore sicurezza dei confini orientali UE: la presenza dell’Ucraina nell’Unione potrebbe contribuire alla stabilizzazione del vicinato orientale dell’UE. Attraverso una maggiore cooperazione e integrazione con l’Ucraina, l’UE potrebbe rafforzare la sicurezza e la stabilità nella regione, promuovendo la pace e prevenendo conflitti potenziali. Inoltre, l’Ucraina potrebbe offrire un contributo significativo alle capacità militari e di sicurezza dell’UE, aumentando la sua capacità di rispondere a minacce e sfide comuni in modo più efficace e coordinato.

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