Twitter, cosa c’è dietro la crescita degli utenti

Marco Ciotola

29 Luglio 2019 - 19:07

I conti in salute del secondo trimestre raccontano anche di una crescita importante alla voce numero di utenti giornalieri: ecco da dove può arrivare

Twitter, cosa c’è dietro la crescita degli utenti

Sono conti solidi quelli riportati da Twitter con riferimento al secondo trimestre del 2019. La compagnia, che viaggia spedita sul fronte ricavi (+18% a quota 841 millioni di dollari), mette in evidenza soprattutto il record dei 139 milioni di utenti giornalieri, dato più significativo delle tre mensilità visto il notevole +5 milioni registrato.

Se la crescita dei ricavi testimonia la buona salute della società e la sempre più forte raccolta pubblicitaria negli Stati Uniti, il numero di utenti giornalieri unici dà invece una misura del ruolo cruciale della piattaforma nella quotidianità di una discreta porzione di popolazione mondiale.

Di sicuro la mossa positiva è in parte figlia dello sforzo della compagnia per assecondare in maniera più efficace gli interessi dei singoli utenti, rendere l’interfaccia più intuitiva e dare un taglio alle violazioni con una grossa produzione, al passo coi tempi, di normative interne.

Impossibile che i suddetti elementi abbiano rafforzato il lato economico, che anzi ha dovuto affrontare solo oneri maggiori in termini di tecnologia e interi nuovi team a lavoro.

Ma il passo in direzione degli utenti sembra stia decisamente pagando: Twitter fa profitti da sei semestri consecutivi dopo le grosse perdite del passato.
Al momento il titolo viaggia in rosso dello 0,42% a Wall Street, a quota 41 dollari circa.

Twitter, ricavi e utenti in aumento: il titolo corre

La riacquisizione di centralità della piattaforma si avverte chiaramente negli ultimi mesi.

Cruciali in tal senso possono essere i riferimenti ai tweet di Trump, come a quelli di molti altri politici provenienti da ogni continente, segno di un’agenda politica che finisce per essere determinata molto spesso dal social di Jack Dorsey.

Social che ha rivoluzionato la sua veste da tutti i punti di vista: grafico, strutturale, normativo, cercando un punto d’incontro estremamente funzionale con la volontà degli utenti. A quanto pare, lo sforzo non si sta rivelando per nulla vano.

Tornando ai numeri, i profitti hanno toccato quota 1,119 miliardi di dollari, ovvero 1,46 dollari per azione che rappresentano un altro pianeta rispetto ai circa 13 centesimi ad azione dello scorso anno.

Gli utenti attivi sono stati 139 milioni, 29 milioni nei soli Stati Uniti, con un +14% rispetto allo scorso anno.

Le prospettive per il prossimo trimestre - il terzo del 2019 - parlano di un fatturato racchiuso in una forchetta tra gli 815 e gli 875 milioni di dollari.

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