Tim crolla in Borsa dopo nuove offerte Kkr e Cdp-Macquarie per la rete

Claudia Cervi

19 Aprile 2023 - 12:56

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L’acquisizione della rete di Tim genera grande interesse in Italia e all’estero. Lo stallo attuale suscita speculazioni e discussioni sul futuro dell’operazione. Ecco tutte le novità e gli scenari.

Tim crolla in Borsa dopo nuove offerte Kkr e Cdp-Macquarie per la rete

Il titolo di Telecom Italia (Tim) ha subito un duro colpo in Borsa dopo che il fondo statunitense Kkr e la Cassa Depositi e Prestiti (Cdp) hanno presentato nuove offerte per l’acquisto della newco NetCo, che comprende la rete infrastrutturale di Tim, quella secondaria di Fibercop (di cui Kkr ha il 37,5%) e la partecipazione in Sparkle.

A Piazza Affari, Tim perde circa il 5,90% a 0,2936 euro. Il mercato non sembra essere convinto che le offerte presentate da Kkr e Cdp-Macquarie siano sufficientemente interessanti per essere accettate da Vivendi, il socio di maggioranza di Tim. Ciò ha portato ad una situazione di stallo per il dossier dell’acquisizione della rete di Tim, con molti dubbi ancora da risolvere.

Le due cordate hanno presentato offerte migliorative per l’acquisto della costituenda NetCo, che includerebbe la rete infrastrutturale di Tim e la partecipazione in Sparkle. Tuttavia, il consiglio di amministrazione di Tim dovrà valutare attentamente le offerte prima di prendere una decisione, in linea con le indicazioni di Vivendi. Allo stesso tempo, la politica di remunerazione del management, compreso l’ad Pietro Labriola, sarà uno dei punti all’ordine del giorno dell’assemblea dei soci di Tim che si terrà il 20 aprile. Il futuro dell’acquisizione della rete di Tim rimane incerto, ma le nuove offerte presentate hanno sicuramente creato molta attenzione e interesse nel mercato.

Nuove offerte per l’acquisizione della rete secondaria di Tim

Il 18 aprile 2023, la cordata composta da Cdp e Macquarie Asset Management ha presentato un’offerta migliorativa per l’acquisizione della rete fissa di Tim, valutata ora a 19,3 miliardi di euro, dai 18 miliardi offerti il 5 marzo. La proposta include anche l’acquisto del 100% dei cavi internazionali di Sparkle e prevede l’integrazione con Open Fiber, ma dovrà essere esaminata dal Cda il 4 maggio e dall’Antitrust UE.

Anche Kkr ha migliorato la sua offerta per l’acquisizione della rete di Tim, raggiungendo i 21 miliardi di euro. L’offerta prevede 8 miliardi di euro di debito di Tim che verrebbero cancellati, 11 miliardi di euro in contanti più un possibile earn-out di 2 miliardi di euro in caso di fusione delle reti di Tim e Open Fiber. L’offerta di Kkr è immediatamente eseguibile, dato che non è soggetta al vaglio della Ue ma scade il 31 maggio.

I nodi da sciogliere

Tim è al centro di una contesa tra Kkr e lo Stato italiano rappresentato da Cassa Depositi e Prestiti e Macquarie (40%). Vivendi, il socio di maggioranza di Tim, ha il potere di bloccare qualsiasi acquisizione della rete e ha fissato un prezzo di 31 miliardi di euro, che potrebbe scendere a non più di 26 miliardi di euro, secondo alcuni esperti. Ma oltre al prezzo, ci sono altri elementi che ostacolano la conclusione del dossier.

Il valore strategico di Sparkle

Secondo fonti vicine al governo, Sparkle ha un ruolo chiave nell’operazione di acquisizione della rete di Tim e il suo coinvolgimento è sotto l’attenzione del governo italiano, che ha deciso di intervenire per tutelare gli interessi nazionali. Sparkle è la controllata di Tim che gestisce la rete internazionale dell’azienda. L’importanza strategica di Sparkle per il governo italiano è legata al fatto che l’azienda possiede una vasta rete di telecomunicazioni internazionale, con una presenza significativa in Europa, America Latina, Asia e Africa. Questa posizione strategica permette a Sparkle di avere un ruolo chiave nella gestione del traffico internazionale di dati e comunicazioni.

Per il governo italiano, l’acquisizione della rete di Tim da parte di un’azienda estera potrebbe rappresentare una minaccia per la sicurezza nazionale e la sovranità tecnologica. In particolare, si teme che l’accesso a dati sensibili e strategici possa essere compromesso in caso di acquisizione da parte di aziende straniere.

Per questo motivo, il governo italiano ha deciso di intervenire nella vicenda, adottando misure per tutelare gli interessi nazionali. In particolare, il governo ha annunciato la creazione di una nuova società che avrà il compito di gestire la rete di Tim, al fine di mantenere il controllo sulle infrastrutture strategiche del paese

Possibili scenari futuri per la rete di Tim

L’acquisizione della rete di Tim e la creazione della società unica per la rete a trazione pubblica rappresentano una questione strategica per il futuro delle telecomunicazioni in Italia. L’incertezza sull’acquisizione di Tim ha generato speculazioni sulle possibili conseguenze sulla creazione della società unica. Inoltre, la possibile integrazione della rete di Tim con Open Fiber e altre infrastrutture pubbliche potrebbe portare a diversi scenari futuri. Un’operazione di acquisizione riuscita potrebbe aumentare la competitività del mercato delle telecomunicazioni in Italia, ma un fallimento potrebbe avere conseguenze negative.

Calendario finanziario di Tim

Durante l’assemblea dei soci del 20 aprile verrà discussa la politica di remunerazione del management, inclusi gli stipendi e i bonus dell’ad Pietro Labriola, su cui Vivendi ha espresso le sue critiche e annunciato il voto contrario.
Successivamente, la riunione del Cda del 4 maggio potrebbe rappresentare un’opportunità per fare chiarezza sulla situazione e definire una strategia chiara per il futuro dell’azienda. In quell’occasione verranno valutate le due nuove offerte presentate da Kkr e Cdp-Macquarie.

Resta da vedere chi metterà le mani sulla rete Tim e come questo influirà sulla creazione della società unica per la rete a trazione pubblica.

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