Terza guerra mondiale, è davvero vicina come dichiarato da Papa Francesco?

Giorgia Bonamoneta

10 Gennaio 2024 - 20:29

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La Terza guerra mondiale è vicina o è in corso? Papa Francesco ha cambiato la sua storica posizione sulla guerra mondiale a pezzi, dichiarata nel 2014. Quali sono i conflitti e quali i rischi reali?

Terza guerra mondiale, è davvero vicina come dichiarato da Papa Francesco?

Dopo l’allarme su una “Terza guerra mondiale a pezzi”, cioè che si stava già svolgendo in tempi e spazi lontani tra loro, Papa Francesco è tornato a parlare di rischio guerra mondiale. Di fronte agli ambasciatori dei 184 paesi accreditati in Vaticano, Papa Bergoglio ha puntato il dito contro la comunità internazionale che deve cambiare passo e ripristinare un dialogo multilaterale, per spezzare le spade e farne degli aratri, ha detto.

Nel suo discorso Papa Francesco ha toccato diversi temi che corrispondono a diversi luoghi di crisi, scontri e guerra, anche spazi astratti come il nucleare e il clima. È sul nucleare che Papa Francesco fa un riferimento a una nuova guerra mondiale e al rischio di utilizzo delle armi nucleari, che dichiara “immorali” da costruire e da detenere.

Per il Papa, insomma, quello in corso oggi è un vero e proprio conflitto globale. Si tratta di una Terza guerra mondiale? Secondo Papa Francesco è già iniziata, ma è davvero così vicina come sembra?

La Terza guerra mondiale è già in corso?

Papa Francesco ha sempre parlato di guerra mondiale “a pezzi”, quindi una Terza guerra mondiale già in corso e suddivisa geograficamente e temporalmente su tutto il globo. Recentemente però ha cambiato opinione e parlato di una guerra globale in corso. La prima volta che ha utilizzato il termine “Terza guerra mondiale a pezzi” era il 2014 e Papa Francesco faceva riferimento a diversi conflitti nel mondo. C’era la guerra civile siriana, la crisi della Crimea, la guerra nel Donbass, la guerra degli islamisti in Iraq e in Africa e in generale una situazione di crisi economica, cambiamento climatico, migrazioni di massa e proteste globali che davano l’impressione di una Terza guerra mondiale già in corso.

Non si stacca troppo dalla realtà contemporanea dopotutto, una policrisi in permacrisi. Quando però si fa riferimento alla Terza guerra mondiale, si parla di un’ipotesi di un futuro conflitto mondiale che ha come soluzione finale l’utilizzo di un’arma nucleare. Infatti dopo la Prima e la Seconda guerra mondiale, una Terza guerra mondiale potrebbe avere un’ampiezza maggiore, sia in fatto di paesi coinvolti, che di vittime.

Conflitti in corso: tanti e insieme fanno una guerra globale

Possiamo stilare una lista delle guerre, dei conflitti e dei punti caldi attualmente in corso. Sono circa 31 gli Stati coinvolti in scontri e oltre 293 milizie, gruppi terroristici, separatisti e anarchici coinvolti solo in Africa, mentre in Asia sono 16 Stati e 202 gruppi armati. In Europa sono 9 Stati e 90 milizie e gruppi armati vari, in Medio Oriente sono 7 Stati e 266 milizie, infine le Americhe, con 7 Stati e 38 tra cartelli della droga e gruppi armati.

Divisi per continente, i punti caldi sono:

  • Africa: Burkina Faso (scontri tra etnici), Egitto (guerra contro militanti islamici ramo Stato Islamico), Libia (guerra civile in corso), Mali (scontri tra esercito e gruppi ribelli), Mozambico (scontri con ribelli RENAMO), Nigeria (guerra contro i militanti islamici), Repubblica Centrafricana (spesso avvengono scontri armati tra musulmani e cristiani), Repubblica Democratica del Congo (guerra contro i gruppi ribelli), Somalia (guerra contro i militanti islamici di al-Shabaab), Sudan (guerra tra il governo e i paramilitari delle Forze di Supporto Rapido (RSF) ed i gruppi ribelli nel Darfur) e Sud Sudan (scontri con gruppi ribelli);
  • Asia: Afghanistan (Talebani hanno preso il potere ad Agosto 2021), Birmania-Myanmar (guerra contro i gruppi ribelli), Filippine (guerra contro i militanti islamici), Pakistan (guerra contro i militanti islamici) e Thailandia (colpo di Stato dell’esercito Maggio 2014);
  • Europa: Cecenia (guerra contro i militanti islamici), Daghestan (guerra contro i militanti islamici), Ucraina (guerra contro la Russia e i secessionisti dell’autoproclamata Repubblica Popolare di Donetsk e dell’autoproclamata Repubblica Popolare di Lugansk) e Artsakh ex Nagorno-Karabakh (scontri tra esercito Azerbaijan contro esercito Armenia e esercito del Artsakh (ex Nagorno-Karabakh);
  • Medio Oriente: Iraq (guerra contro i militanti islamici dello Stato Islamico), Israele (guerra contro i militanti islamici nella Striscia di Gaza), Siria (guerra civile) e Yemen (guerra contro e tra i militanti islamici);
  • Americhe: Colombia (guerra contro i gruppi ribelli) e Messico (guerra contro i gruppi del narcotraffico).

A che punto siamo: verso un conflitto ampio

Difficile dire oggi se ci troviamo all’interno del terzo conflitto mondiale, di un conflitto globale a pezzi o di guerre territoriali che non coinvolgeranno il resto del globo. Sappiamo però che le attuali crisi, sia le più vicine come quella in Ucraina o a Gaza, che quelle più distanti come lo Stretto di Taiwan, possono rappresentare motivo di tensione e rischio escalation globale.

Considerando in termini più ampi il conflitto globale, la situazione attuale di crisi, e il conseguente coinvolgimento economico e sociale, potremmo affermare di trovarci in una guerra allargata o “a pezzi” già in corso. A ogni nuova tensione c’è chi grida all’inizio della Terza guerra mondiale, ma è molto probabile che definiremo sarà stata la Terza guerra mondiale solo quando sarà finita.

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