Stufe a petrolio: costi, quanto consumano, pro e contro

Alessandro Nuzzo

11 Dicembre 2023 - 22:17

Sul mercato oltre alle classiche stufe elettriche esistono anche quelle a petrolio. Vediamo come funzionano e se sono convenienti o meno.

Stufe a petrolio: costi, quanto consumano, pro e contro

Se state cercando un’alternativa alla classica stufa elettrica, la stufa a petrolio è ciò che fa al caso vostro. Si tratta di una soluzione efficiente per riscaldare casa, il funzionamento è molto semplice e per di più, a differenze delle stufe a legna, non necessitano di canna fumaria perché non producono fuliggine. Il petrolio quindi è un’ottima alternativa alla classica legna o alla stufa elettrica che di certo non è molto favorevole in termini di consumi.

In commercio esistono due tipi di stufe a petrolio, quelle con lo stoppino e quelle elettroniche che necessitano per il funzionamento di corrente elettrica. Vediamo come funziona una stufa a petrolio, quali sono i costi e sopratutto se sono convienienti o meno.

Stufe a petrolio: come funzionano

Le stufe a petrolio adottano come combustibile un apposito liquido che può essere facilmente reperito anche nei comuni supermercati. In commercio esistono due tipi di stufe a petrolio: quelle a stoppino e quelle elettroniche.

La stufa a petrolio a stoppino funziona tramite cherosene o petrolio che viene versato in un apposito contenitore collegato alla stufa e poi bruciato attraverso lo stoppino. Il calore si diffonde nell’ambiente circostante sia per irraggiamento, nel 70%, che per convenzione, nel 30%. Il funzionamento di questa tipologia di stufa è molto semplice: è dotata soltanto di due pulsanti, uno per l’accensione e regolazione dello stoppino, e l’altro per lo spegnimento. Non necessita di energia elettrica per il funzionamento né di canna fumaria.

La stufa a petrolio elettronica invece non ha lo stoppino ma la combustione è regolata da un microprocessore. La fiamma è gestita da un bruciatore a iniezione e una camera di combustione in cui il petrolio viene iniettato e dove questo si auto-infiamma. Grazie ad un termostato poi il calore viene immesso nell’ambiente tramite una ventola. Le stufa a petrolio elettroniche sono più moderne e il funzionamento è regolato da un pannello digitale. Per funzionare però necessitano di energia elettrica. Anche in questo caso non c’è bisogno di canna fumaria.

Costi e consumi

Una stufa a petrolio ha un costo che possiamo definire nella media. Nel senso che ha un costo più elevato rispetto ad una stufa elettrica classica ma più basso rispetto ad una stufa a legna. Le stufe con lo stoppino costano di meno rispetto a quelle elettroniche che sono tecnologicamente più avanzate. In media una buona stufa a petrolio con stoppino costa dai 100 ai 150 euro. Per una stufa a petrolio elettronica il prezzo supera i 200 euro.

I consumi sono abbastanza convenienti. In media consumano 0,4 litri all’ora di combustibile. Il combustibile, facilmente reperibile anche nei supermercati, in genere viene venduto in taniche da 18 litri ad un costo medio di 40,00/45,00€. Questo significa che tenuta accesa per circa 5 ore al giorno, consuma in media più o meno 5 euro. Se tenuta a minimo regime il consumo è ancora più basso.

Pro e contro

Una stufa a petrolio ha diversi vantaggi ma anche alcuni svantaggi. Tra i vantaggi troviamo:

  • buona efficienza e capacità di riscaldamento dell’ambiente;
  • sicurezza: le stufe a petrolio sono state progettate per poter garantire un buon livello di sicurezza, così da essere utilizzate senza preoccupazione;
  • facilità nel reperire il combustibile;
  • assenza di canna fumaria e facilità di installazione: le stufe a petrolio producono calore utilizzando appositi combustibili liquidi atossici facilmente reperibili sul mercato. Questi combustibili vengono bruciati completamente ad altissime temperature non creando fumo.

Tra gli svantaggi invece:

  • odore di combustibile: bruciando petrolio sopratutto in fase di accensione o spegnimento può capitare che si avverta un odore fastidioso;
  • necessità di areare l’ambiente circa ogni 3 ore: bruciando ossigeno e rilasciando anidride carbonica e vapore acqueo nell’ambiente, ogni 3-4 ore è necessario areare bene la stanza dove la stufa è accesa, sopratutto se l’ambiente è piccolo.

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