Sterlina sul filo del rasoio: inflazione in calo alimenta le speranze per BoE

Claudia Cervi

19 Luglio 2023 - 11:53

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Sterlina in calo ma il rally potrebbe non essere al capolinea. Ecco cosa aspettarsi dalla BoE dopo il raffreddamento dell’inflazione al 7,9%. Tutti i dettagli e un’analisi del cable.

Sterlina sul filo del rasoio: inflazione in calo alimenta le speranze per BoE

Sterlina sotto la lente dopo che i dati ufficiali hanno mostrato un raffreddamento dell’inflazione nel Regno Unito. Non solo questa forza della valuta ha impedito all’attuale inflazione di raggiungere livelli ancora più alti, ma potrebbe anche giocare un ruolo chiave nel farla scendere sostanzialmente nel prossimo anno.

In questo articolo, esploreremo le implicazioni del calo dell’inflazione e del valore della sterlina, analizzando il contesto economico attuale e prendendo in considerazione le prospettive della Banca d’Inghilterra (BoE) riguardo alla politica monetaria.

Inflazione scende al 7,9% a giugno, al di sotto delle previsioni

L’inflazione nel Regno Unito ha mostrato un’inaspettata discesa al 7,9% a giugno, smentendo le previsioni degli economisti intervistati da Reuters, che si aspettavano un tasso dell’8,2%. Questa diminuzione dall’8,7% registrato a maggio allenta le pressioni sulla Bank of England in vista della sua imminente decisione di politica monetaria attesa per il 3 agosto.

Ma cosa ha influenzato questa riduzione e come potrebbe reagire la BoE?
Gli aumenti dei prezzi dei generi alimentari e dell’energia sono stati tra i principali responsabili dell’incremento dell’inflazione nel Regno Unito nei mesi precedenti. Tuttavia, a giugno, si è registrata una moderazione in queste due categorie, contribuendo alla riduzione complessiva dell’inflazione. L’indice Core CPI (esclusi prodotti alimentari ed energetici volatili) è aumentato del 6,9% su base annua a giugno, rispetto a un aumento del 7,1% visto a maggio, superando le previsioni fissate al 7,1%.

La diminuzione dell’inflazione a giugno ha rappresentato una sorpresa per gli economisti e ha sollevato nuove considerazioni per la Bank of England riguardo alla sua politica monetaria. Sebbene questa discesa possa alleviare alcune delle pressioni, la situazione è ancora complessa e richiede un’analisi attenta dei dati economici e delle dinamiche di mercato. La BoE dovrà considerare una serie di fattori, inclusi i prezzi dei beni di consumo, le pressioni salariali e le tendenze globali, prima di prendere una decisione definitiva sui tassi di interesse e sul futuro della politica monetaria nel Regno Unito.

Ad agosto, tuttavia, è atteso un rialzo di 25 punti base, mettendo a tacere i falchi della BoE che puntavano su un aumento di 50 bps.

Relazione tra Sterlina e inflazione: confronto col passato

Secondo Dennis Novy, professore di economia all’Università di Warwick, il rapporto tra il tasso di cambio e l’inflazione nel Regno Unito non si è interrotto, ma è stato oscurato da una serie di fattori esterni. In particolare, la Brexit e gli shock mondiali dei prezzi alimentari e delle materie prime hanno giocato un ruolo significativo nell’opacizzare questa relazione.

La Brexit è stata una questione di grande rilevanza nell’economia britannica, portando a fluttuazioni significative nella sterlina a seguito del referendum del 2016. Questa incertezza politica e le negoziazioni in corso hanno avuto effetti sull’economia britannica, influenzando il sentimento degli investitori e la fiducia dei consumatori. Durante i mesi immediatamente successivi al referendum sulla Brexit, la sterlina ha subito una significativa svalutazione, portando a un aumento dei prezzi al consumo a causa dell’aumento dei costi delle importazioni. Le oscillazioni nella sterlina hanno avuto impatti diretti sull’inflazione, poiché una valuta più debole rende più costosi gli importi di beni e servizi, spingendo verso l’alto l’indice dei prezzi al consumo.

Gli shock mondiali dei prezzi alimentari e delle materie prime hanno anche giocato un ruolo nel modellare l’inflazione nel Regno Unito. Le fluttuazioni nei prezzi delle materie prime, come il petrolio e i prodotti agricoli, possono avere effetti diretti sui costi di produzione e, di conseguenza, sulle pressioni inflazionistiche. Tali shock possono creare sfide per la Banca d’Inghilterra nel bilanciare le dinamiche dell’inflazione con le politiche monetarie.

Sterlina, direzione futura e prospettive BoE

La direzione futura della sterlina e le prospettive della BoE riguardo all’inflazione sono influenzate da una serie di fattori, inclusi il contesto geopolitico, le condizioni finanziarie del Regno Unito e la credibilità della banca centrale. La guerra in Ucraina e altre complessità geopolitiche hanno portato a una maggiore volatilità dei mercati finanziari con un conseguente irrigidimento delle condizioni finanziarie nel Regno Unito. Questo significa che i costi di prestito sono elevati e il credito è meno disponibile per le imprese e i consumatori. Questo è il risultato della politica monetaria restrittiva adottata dalla Banca d’Inghilterra per far fronte all’aumento dell’inflazione.

I tassi di interesse, come parte della politica monetaria, sono uno strumento chiave che la BoE può utilizzare per influenzare l’inflazione e la crescita economica. Attualmente, si prevede che i tassi di interesse nel Regno Unito saranno i più alti tra i paesi del G10 nel prossimo anno, con previsioni di superare il 6%. Questo indica una prospettiva di politica monetaria restrittiva, tesa a contenere l’inflazione.

Alan Ruskin, capo stratega internazionale di Deutsche Bank, ha sottolineato che le valute di paesi con un’inflazione elevata possono beneficiare di una maggiore credibilità della banca centrale nella lotta contro l’inflazione, agli occhi del mercato. Ciò significa che se la Banca d’Inghilterra mantiene una politica monetaria rigorosa e mostra un impegno per mantenere sotto controllo l’inflazione, ciò potrebbe aumentare la fiducia degli investitori nella sterlina, anche in un contesto di inflazione elevata.

Tuttavia, mantenere un’inflazione elevata sotto controllo potrebbe essere una sfida per la BoE, che dovrà bilanciare attentamente a lotta contro l’inflazione con la necessità di sostenere la crescita economica, prendendo decisioni ponderate sulla politica monetaria per garantire la stabilità economica nel Regno Unito. La credibilità della BoE nella gestione dell’inflazione può influenzare la fiducia degli investitori nella sterlina, contribuendo a plasmare la direzione futura della valuta britannica.

La view di KPMG su BoE e inflazione

Secondo Yael Selfin, capo economista di KPMG UK, anche se l’inflazione si sta attenuando, non è sufficiente per convincere la BoE a cambiare rotta. L’inflazione complessiva è ancora notevolmente al di sopra dell’obiettivo della Banca d’Inghilterra, nonostante il calo di giugno.

Sebbene il calo dell’inflazione sia accolto positivamente, l’inflazione continua a superare notevolmente l’obiettivo.

Il calo dei servizi e dell’inflazione core a giugno suggerisce una possibile riduzione delle pressioni inflazionistiche sottostanti, ma non si prevede che l’inflazione tornerà all’obiettivo prima del 2025. Si prevede che quest’anno raggiunga una media del 7,5% prima di scendere al 3% nel 2024.

Andamento della Sterlina nel Forex

La forza della sterlina contro dollaro (cable) ha raggiunto il culmine la scorsa settimana con il test in area 1,31-1,32 di importanti resistenze. In questo punto transita la linea che scende dai top del 2007 e passante per il picco del 2021 ma definisce anche un’area di accordo significativa ripetutamente testata tra la fine del 2018 e il 2020.

Grafico giornaliero GBP/USD (cable) Grafico giornaliero GBP/USD (cable) Fonte TeleTrader

Il rally che ha permesso alla moneta di Sua Maestà di apprezzarsi di oltre il 20% nei confronti del dollaro, ora potrebbe andare incontro a fisologiche prese di beneficio. Discese fino ad area 1,2850 non modificheranno l’attuale scenario rialzista. Sotto questo limite possibile affondo verso area 1,2780, ma solo sotto 1,2650 la situazione potrebbe evolvere in negativo. Oltre 1,32 giungerebbe invece un nuovo segnale di forza preludio al test di un target a 1,3330.

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