Statuto dei diritti del contribuente, cos’è e come potrebbe cambiare

Valentina Menassi

23 Ottobre 2023 - 16:26

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Cos’è lo Statuto dei diritti del contribuente, che potrebbe essere rivisto per implementare i rapporti tra il Fisco e i contribuenti?

Statuto dei diritti del contribuente, cos’è e come potrebbe cambiare

Approvato dalla legge n.212 del 27 luglio 2000 lo Statuto dei diritti del contribuente consente di applicare i principi di democrazia e trasparenza all’interno del sistema delle imposte. Questo documento potrebbe essere rivisto dall’esecutivo al fine di modificare alcune interpretazioni specifiche sulle norme fiscali e dare maggiori garanzie ai contribuenti che spesso si trovano in difficoltà nell’interpretare alcune specifiche richieste da parte del Fisco.

Cos’è lo Statuto dei diritti del contribuente

Prima di affrontare le novità in merito a questo documento è bene comprendere gli obiettivi con cui è stato creato lo Statuto dei diritti del contribuente. Innanzitutto il paper istituito 23 anni fa si pone come obiettivo finale quello di implementare il rapporto tra Fisco e cittadini. Inoltre i contribuenti possono godere di strumenti di tutela e garanzia da far valere quando si rapportano con l’amministrazione finanziaria. Questi mezzi riguardano la possibilità di far conoscere il sistema normativo tributario e le sue funzioni. Un’altra funzione è quella di mettere al corrente sulle procedure di riscossione e accertamento che vengono svolte dagli uffici del Fisco. In merito alle disposizioni inserite nello Statuto possono riguardare tre tipologie di tematiche ovvero:

  • la redazione delle norme tributarie,
  • l’informazione e la semplificazione in materia tributaria,
  • i diritti e garanzie a tutela dei contribuenti.

Gli articoli dello Statuto dei diritti del contribuente

L’articolo uno dello Statuto include le disposizioni generali dell’ordinamento tributario in attuazione dei principi costituzionali di uguaglianza di tutti i cittadini. Questo testo richiama l’articolo 3 della Costituzione italiana. Inoltre viene trattata la riserva di legge in materia di prestazioni patrimoniali che si riferisce all’articolo 23 della Costituzione per la quale nessuna prestazione personale o patrimoniale può essere imposta se non in base alla legge. Vengono anche inclusi dei riferimenti alla capacità contributiva e alla progressività del sistema tributario, di buon andamento e imparzialità dell’amministrazione agli articoli 53 e 97della Costituzione italiana.

Il Garante del Contribuente

All’interno dello Statuto viene poi istituita la figura del Garante del Contribuente. Si tratta di un organo che opera in piena autonomia e indipendenza. Questa persona deve assicurare l’attuazione di regole e principi inclusi dello Statuto dei diritti del contribuente. L’articolo 4 comma 36 lettera a, n. 1 della legge 12 novembre 2011 n.183 ha effettuato una variazione importante trasformando il Garante da organo collegiale a organo monocratico, quindi viene scelto e nominato dal Presidente della Commissione tributaria regionale o dalla rispettiva sezione staccata e può essere un magistrato, un professore universitario di materie economiche o giuridiche, un notaio, un avvocato, un dottore commercialista, un ragioniere collegiale Queste professioni si intendono in servizio oppure a riposo e, inoltre, può essere incluso come possibile figura per ricoprire il ruolo del Garante anche un membro della Direzione regionale dell’Agenzia delle Entrate.

Le novità

In merito alle novità l’esecutivo per migliorare i rapporti tra Fisco e contribuente ha definito alcune modifiche allo Statuto che sarebbero necessarie per adeguare i diritti del contribuente a quanto contenuto nel documento in questione. Il viceministro Maurizio Leo ha portato in Consiglio dei Ministri una proposta di revisione. Il governo vuole rafforzare le disposizioni e creare un punto di riferimento da considerare in caso di dubbi interpretativi in merito alle norme fiscali con l’obiettivo di tenere in considerazione la prospettiva del consumatore. All’interno del Decreto legge viene poi introdotta una sezione specifica dedicata al rapporto tra cittadino e Agenzia delle Entrate. Ci saranno degli obblighi di chiarezza da parte delle Entrate e tutta la richiesta di documentazione ed eventuali accertamenti che l’ente fiscale avrà necessità di inoltrare ai contribuenti dovrà basarli su atti certi. Non ci dovranno essere presunzioni di comportamenti scorretti o irregolari nei confronti dei cittadini che dovranno ricevere una giustificazione per tutte le richieste e le note che gli verranno ricapitate da parte dell’Agenzia delle Entrate.

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