Europee 2019 Ungheria, guida al voto: nei sondaggi Orban al 55%

Alessandro Cipolla

23 Maggio 2019 - 17:00

Le liste in campo e i sondaggi in merito alle elezioni europee 2019 in Ungheria, dove il partito del primo ministro Viktor Orban viene dato ben oltre la soglia della maggioranza assoluta.

Europee 2019 Ungheria, guida al voto: nei sondaggi Orban al 55%

Tutto pronto in Ungheria per queste delicate elezioni europee, con le urne nel paese magiaro che si apriranno domenica 26 maggio così come anche nel nostro paese.

Nonostante le grandi proteste dei mesi scorsi con i sindacati in piazza contro la nuova riforma del lavoro, previsti adesso fino a 400 ore di straordinari legali in un anno, Viktor Orban starebbe aumentando il suo consenso nel paese.

L’ultimo sondaggio politico in merito al voto comunitario in Ungheria vedrebbe infatti Fidesz, il partito di Orban, largamente in testa con la percentuale bulgara del 55%.

In vista delle elezioni europee, il potente primo ministro si appresta a fare il pieno di deputati nel suo paese anche se ancora c’è da capire alla fine in quale gruppo si andrà a schierare visto l’ormai probabile uscita dai Popolari.

Le europee 2019 in Ungheria

L’Ungheria domenica 26 maggio si recherà alle urne per le elezioni europee. In totale saranno 9 le liste in campo per questo voto comunitario.

ListaGruppoRisultato
Fidesz PPE /
Coalizione Democratica S&D /
Jobbik Non Iscritti /
Partito Socialista S&D /
LMP Verdi /
Momentum ALDE /
MKKP Non Iscritti /
MHM Non Iscritti /
Partito dei Lavoratori Sinistra /

Nel suo complesso l’Ungheria in queste elezioni andrà a eleggere 21 deputati, tramite un sistema elettorale proporzionale con voto di preferenza mentre la soglia di sbarramento è stata fissata al 5%.

Lo scenario politico

Dopo un primo mandato dal 1998 al 2002, senza dubbi Viktor Orban è l’assoluto dominatore della scena politica ungherese essendo primo ministro, in maniera ininterrotta, ormai dal 2010.

Alle ultime elezioni dell’aprile 2018, il suo partito Fidesz-Unione Civica Ungherese (forza politica conservatrice e di destra anche se appartenente al Partito Popolare Europeo) è riuscito a prendere il 49% dei voti ottenendo così una larga maggioranza in Parlamento (117 seggi su 199).

In questi anni la figura di Orban poi è diventata famosa in Europa anche per la sua linea dura sul tema immigrati: nonostante gli accordi dell’Unione, Budapest finora si è rifiutata di accogliere anche un solo migrante dall’Italia e dalla Grecia.

In generale l’Ungheria sta vivendo comunque un ottimo momento: l’economia galoppa con il Pil nel 2019 stimato a +3,7%, tanto che le aziende magiare si lamentano per la poca manodopera a disposizione in relazione alle commesse.

Se l’economia cresce a venire meno secondo le opposizioni sarebbero al contrario i diritti. Forte del suo largo consenso parlamentare, Orban in questi anni ha più volte modificato la Costituzione ungherese intervenendo in materia di giustizia e libertà civili.

I sondaggi

Nei mesi scorsi i sindacati sono scesi in piazza per manifestare contro la riforma del lavoro, che è stata etichettata come una sorta di “riduzione in schiavitù” per i lavoratori ungheresi.

Nonostante queste proteste che hanno riscontrato una buona partecipazione, l’ultimo sondaggio del 19 maggio realizzato dall’istituto magiaro Századvég vedrebbe un Viktor Orban sempre più in altro.

Secondo l’indagine, Fidesz sarebbe ormai al 55% con un +6% rispetto le elezioni parlamentari dello scorso aprile. In calo al 10% c’è poi Jobbik (-9%), partito nazionalconservatore di estrema destra.

In discesa anche il Partito Socialista (-4%) mentre in crescita sarebbe Coalizione Democratica (+7%), altro partito di centrosinistra, e i liberali di Momentum al 6% (+3%). In calo invece ecologisti di LMP attestati al 3% (-4%)

Viktor Orban con ogni probabilità potrà quindi contare nel prossimo Parlamento Europeo su un buon gruppo di deputati. Da capire però quale sarà la loro collocazione, visto che il leader magiaro ha appena rotto con il PPE e sarebbe pronto a sposare il progetto del gruppo sovranista voluto da Matteo Salvini.

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