Si può donare una parte dell’eredità?

Ilena D’Errico

2 Giugno 2023 - 22:04

Donare una parte dell’eredità, ecco cosa prevede la legge a riguardo: quando è possibile e a quali condizioni.

Si può donare una parte dell’eredità?

La donazione è un tipo di trasferimento di proprietà con moltissime utilità, anche perché può riguardare una moltitudine di beni. Dai mobili, anche se registrati come ad esempio un’auto, agli immobili, passando per il denaro. La donazione, poi, può avere ad oggetto anche alcuni diritti come quello di credito. Ecco perché ci si chiede se sia possibile donare l’eredità o anche solo una sua parte, così da sostanzialmente regalarla a qualcun altro, anche semplicemente a un altro erede per fargli accrescere la quota, con tutto ciò che ne segue.

Donare l’eredità è possibile, cosa comporta

La legge ammette senza alcun problema la donazione dell’eredità, la quale ha oggetto la quota esattamente spettante al donante. Per esempio, se l’erede ha diritto al 25% dell’eredità del defunto, allora la porzione massima che può essere trasferita è pari al medesimo 25%.

Ci sono due elementi riguardo a questo semplice principio che devono essere presi in considerazione per evitare errori. Innanzitutto, la donazione di una quota ereditaria è generica, non riguarda cioè nello specifico un bene piuttosto che un altro, ma una semplice percentuale dell’intero patrimonio ereditario, che può essere pari o inferiore a quella dell’erede.

Il secondo punto è la diretta conseguenza del primo, ovvero il trasferimento, con la donazione, di tutto ciò che fa parte dell’asse ereditario: beni, crediti, ma anche debiti. Il donatario, infatti, acquista attraverso la donazione il medesimo ruolo ricoperto altrimenti dall’erede, con diritti (di proprietà principalmente) e doveri (il pagamento dei debiti del defunto in proporzione alla quota ricevuta).

Donazione dell’eredità prima e dopo l’accettazione

La donazione dell’eredità avviene secondo la stessa procedura di un’altra qualsiasi donazione, non necessita di specifiche formalità e nemmeno dell’accettazione dell’eredità. Attraverso l’atto di donazione, infatti, si configura automaticamente l’accettazione tacita dell’eredità. Quest’ultima, poi, non ha alcun tipo di conseguenza per l’erede, dato che per l’appunto si estromette dal suo ruolo in favore del donatario.

Per esempio, se l’eredità contiene dei debiti, l’erede che ha accettato in modo tacito con la donazione non è in alcun modo responsabile dell’adempimento. Tale obbligazione, invece, si sposta inevitabilmente sul donatario. Naturalmente, è possibile provvedere alla donazione anche quando è avvenuta già un’accettazione, che sia pura o con beneficio d’inventario.

Anzi, la donazione dopo l’accettazione può essere maggiormente conveniente perché consente all’erede donante di effettuare una selezione dell’oggetto della donazione. Se la donazione concomitante all’accettazione tacita trasferisce in automatico la quota percentuale dell’erede, con la donazione successiva all’accettazione l’erede ha invece piena disponibilità di un’eredità non più generica, perché determinabile con la divisione ereditaria. In seguito, tuttavia, non si verifica una donazione ereditaria, bensì una donazione con oggetto specifici beni.

Donare una parte dell’eredità, quando si può

In base ai principi appena richiamati si evince che si può donare una parte dell’eredità, purché si tratti di una quota inferiore rispetto a quella spettante all’erede. La donazione di alcuni beni specifici, infatti, è possibile soltanto dopo la divisione (se sono presenti diversi eredi) e non è comunque una donazione dell’eredità. Gli unici limiti alla scelta dell’oggetto della donazione sono gli stessi che graverebbero altrimenti sull’erede.

Proprio per questo, donare quote su beni specifici con l’accettazione tacita risulta più complesso, perché si presume che in questo caso non ci sia stata una previa divisione ereditaria. La regola è davvero basilare: l’erede non può donare nulla di più di quanto il suo diritto successorio gli garantisca.

Per esempio, se l’erede donante ha diritto a 1/3 dell’eredità e non è avvenuta la divisione, non può donare a qualcun altro un intero immobile ereditario considerandolo come espressione della sua quota. Il Consiglio nazionale del notariato ha chiarito le ipotesi di donazione della quotina (diritti più limitati rispetto all’intera porzione di diritti ereditari, chiamata donazione della quotona).

In particolare, si può donare una parte dell’eredità in queste modalità:

  • Tutti i coeredi possono donare le proprie quote su un bene in favore di uno dei comproprietari per renderlo proprietario esclusivo;
  • è possibile donare una quota di proprietà di un singolo bene, creando una nuova comunione fra il donatario e i coeredi.

Altrimenti, un coerede può donare l’intera quota ereditaria in suo possesso in favore di un altro erede o divisa fra tutti i coeredi.

Argomenti

Iscriviti a Money.it