Dalla scuola all’università, la proposta per abolire tutte le micro-tasse: “Sono inutili, semplifichiamo la vita ai cittadini”

Stefano Rizzuti

30 Gennaio 2023 - 17:02

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Il deputato del Terzo Polo, Luigi Marattin, spiega a Money.it la proposta di legge per abolire una serie di micro-tasse: “Sono inutili, costa più mantenerle e riscuoterle che cancellarle”.

Dalla scuola all’università, la proposta per abolire tutte le micro-tasse: “Sono inutili, semplifichiamo la vita ai cittadini”

Dalle tasse sulla scuola a quelle per la laurea, dal leasing alle concessioni per l’uso dei beni di demanio: sono queste alcune delle micro-tasse che potrebbero essere abolite dal primo gennaio del 2024. A prevederlo è una proposta di legge presentata dai parlamentari del Terzo Polo, Luigi Marattin e Matteo Richetti.

Nella proposta di legge si sottolinea come si tratti di micro-prelievi che hanno, singolarmente, un impatto inferiore allo 0,01% delle entrate tributarie per lo Stato e al di sotto dello 0,1% per Regioni e Comuni. Alcune di queste micro-tasse, inoltre, risalgono agli anni Trenta del secolo scorso, quasi 100 anni fa.

La proposta di legge prevede la loro abolizione a partire dal primo gennaio del 2024 e per finanziarla servono coperture per 330,1 milioni di euro, da reperire sul Fondo previsto per far fronte alle esigenze indifferibili emerse nel costo della gestione. Proprio Luigi Marattin, primo firmatario della proposta di legge, spiega a Money.it perché punta ad abolire queste micro-imposte e quante siano le possibilità che questo avvenga davvero con l’attuale maggioranza di centrodestra.

Quali micro-tasse verrebbero abolite

Nel testo della proposta di legge vengono riportate le tasse da abolire e anche il gettito che portano nelle casse dello Stato, potendo così calcolare a quanto ammonterebbe l’ammanco in caso di cancellazione. Ecco quali sono le principali tasse che verrebbero abolite con questa proposta di legge:

  • Tasse per il pubblico insegnamento, l’iscrizione a scuola e per gli esami di idoneità, maturità e rilascio dei diplomi: gettito da 44 milioni;
  • Tasse universitarie per gli esami e la laurea: gettito da 1 milione di euro;
  • L’imposta sugli spettacoli e gli intrattenimenti: gettito da 26,5 milioni;
  • Diritti di licenza sull’applicazione di legge che disciplinano le accise e le imposte erariali di consumo: gettito da 54 milioni;
  • Diritto di contratto sul risone da versare all’Ente nazionale risi: 5,1 milioni;
  • Insegnamento della guida per il conseguimento delle patenti di guida per le categorie B e C1: gettito da 66 milioni;
  • Imposte di registro, ipotecaria e catastale applicate al contratto di locazione finanziaria, cioè il leasing: 160 milioni di euro;
  • Imposta sulle concessioni statali per l’occupazione e l’uso di beni del demanio: 18,5 milioni.

A queste micro-tasse ne vanno aggiunte anche altre, come l’abolizione di tutti i diritti doganali diversi dai diritti di confine, come il diritto di magazzinaggio e il diritto per i contrassegni apposti alle merci, per un gettito da 1,3 milioni di euro.

L’abolizione delle micro-tasse proposta da Marattin

Contattato da Money.it, Luigi Marattin spiega perché abolire queste micro-tasse, ritenute “completamente inutili: hanno un gettito talmente irrisorio che costa più mantenerle e riscuoterle che abolirle”. Discorso che vale per tutti questi tributi, compresi quelli su scuola e università, secondo il deputato di Italia Viva.

L’abolizione di queste micro-tasse avrà un impatto relativo sulle tasche dei cittadini, ma sicuramente aiuterebbe a semplificare le procedure burocratiche: “Ogni volta che al cittadino si evita una scocciatura secondo me si fa una cosa buona - risponde Marattin -. Anche se indubbiamente le complessità e gli ostacoli del sistema fiscale italiano sono ben altre. Che tuttavia avevamo provato ad affrontare con la riforma fiscale nella scorsa legislatura, che Forza Italia e Lega hanno voluto fermare”.

Le micro-tasse verranno davvero abolite?

La maggioranza guidata da Mario Draghi aveva provato ad abolire queste micro-tasse, ma - come ricorda Marattin - “la delega fiscale fu affossata nel settembre scorso. Se non fosse stata fermata dal centrodestra, oggi - tra le altre cose - non avremmo più l’Irap, oltre a non avere più le micro-tasse”.

L’abolizione delle micro-tasse, quindi, era stata già inserita nella delega fiscale, poi mai completata. Allora sembrava esserci convergenza su questo punto anche da parte delle forze di maggioranza del centrodestra (Lega e Forza Italia, oggi al governo con Fratelli d’Italia). Ma c’è la possibilità che ora questa proposta di legge, avanzata dall’opposizione, venga approvata?

Secondo Marattin il parere favorevole di questi partiti era stato annunciato sullo stop alle micro-tasse. Ma non è una garanzia di approvazione: “Vedremo se riusciranno a passare dalle chiacchiere ai fatti. E, particolare non da poco, ai buoni fatti”, sottolinea il deputato del Terzo Polo.

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