Scadenze fiscali 2024, come cambiano e cosa sapere

Patrizia Del Pidio

28/11/2023

28/11/2023 - 08:44

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Uno sguardo al 2024 per capire come cambiano le scadenze fiscali del prossimo anno anche in vista della nuova tregua fiscale più lunga.

Scadenze fiscali 2024, come cambiano e cosa sapere

Il 2024 rappresenta un anno di grandi cambiamenti in ambito fiscale anche per quel che riguarda le scadenze. La riforma fiscale, ancora in fase di attuazione, introduce nuove scadenze fiscali che sono contenute nella bozza del decreto attuativo della riforma stessa. Gli appuntamenti con il Fisco, di fatto, subiranno dei cambiamenti volti alla semplificazione e alla razionalizzazione.

Abbiamo avuto un accenno di questi cambiamenti per quel che riguarda la dichiarazione dei redditi che vede, per il 2024, equiparate le date di invio del modello Redditi con quelle del modello 730: data ultima per la presentazione della dichiarazione sarà per tutti il 30 settembre 2024. Il modello Redditi, quindi, dovrà essere presentato con due mesi di anticipo rispetto al 2023, ma non è solo questo il cambiamento che ci attende.

Vediamo quali altre modificazioni sono in programma per rendere il Fisco più snello e semplice e come cambia il calendario delle scadenze fiscali il prossimo anno.

Dichiarazione dei redditi 2024, come cambia

Come abbiamo anticipato, per la dichiarazione dei redditi non cambia solo la data ultima di presentazione del modello Redditi (prevista per il 30 settembre 2024), ma sono previste delle novità che portano a una procedura semplificata e snellita.
La dichiarazione precompilata sarà più semplice e disponibile per tutti, anche per chi ricade nel regime forfettario per partite Iva. Sempre in ambito semplificazioni, a subire cambiamenti sono anche gli indici sintetici di affidabilità (Isa) che subiranno una riorganizzazione.

L’esonero del visto di conformità, che oggi è previsto fino a 50.000 euro, viene elevato, nel 2024, a 70.000 euro e i contribuenti autonomi e forfettari che si trovano in regime di vantaggio fiscale non saranno più tenuti all’invio delle certificazioni uniche.

Si tratta di passi avanti nello snellimento del Fisco a cui si aggiunge anche una semplificazione dei modelli dichiarativi per Irap e Iva e l’invio dei dati al portale della tessera sanitaria, che diventa semestrale.

Scadenze fiscali, cosa cambia nel 2024?

Come detto il cambiamento già annunciato riguarda la dichiarazione dei redditi. Nulla cambia nella scadenza del modello 730 che vede, anche nel 2024, la data ultima di presentazione fissata sempre al 30 settembre. La rivoluzione, però, riguarda il modello Redditi la cui data ultima di invio è anticipata dal 30 novembre al 30 settembre 2024.

Lo stesso anticipo, dal 30 novembre al 30 settembre, riguarda anche la dichiarazione Irap. Per i soggetti Ires, invece, il termine è anticipato all’ultimo giorno del nono mese successivo a quello della chiusura del periodo di imposta.

La presentazione della dichiarazione dei redditi da parte di sostituti di imposta e intermediari è possibile, dall 2024, nel periodo che va dal 1° aprile al 31 ottobre.

Una buona notizia, poi, arriva per tutti i contribuenti per quel che riguarda la tregua fiscale prevista fino al 2023 solo per il mese di agosto. Dal 2024 la tregua è sia per il mese di agosto che per quello di dicembre, mesi in cui l’Agenzia delle Entrate sospende le comunicazioni su controlli automatizzati e formali su redditi assoggettati a tassazione separata e viene sospeso l’invio delle lettere di compliance.

Un’altra novità riguarda il versamento delle imposte che vede aggiungersi, a quelle già esistenti, una nuova scadenza, quella del 16 dicembre: entro questa data si potrà versare una ulteriore rata delle imposte sia a saldo che in acconto che derivino dalla dichiarazione dei redditi. Il 16 dicembre rappresenta una data di unificazione dei versamenti per contribuenti titolari di partita Iva e non titolari di partita Iva.

I versamenti delle imposte per i mesi che vanno da gennaio a novembre potranno essere effettuati entro il 16 dicembre, in un’unica soluzione, sia in caso di liquidazione mensile che nel caso di liquidazione trimestrale (in questo caso si versano i primi tre trimestri dell’anno solare) a patto che l’importo non sia superiore a 100 euro.

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