In Russia c’è rischio di guerra civile? Rdk e Libertà alla Russia, chi sono i “partigiani” anti-Putin

Alessandro Cipolla

23/05/2023

L’attacco a Belgorod è stato attuato dai miliziani di Corpo Volontario Russo e Libertà alla Russia che combattono con l’Ucraina: Putin ora deve temere una possibile guerra civile?

In Russia c’è rischio di guerra civile? Rdk e Libertà alla Russia, chi sono i “partigiani” anti-Putin

La Russia rischia una guerra civile? Questa è la domanda che in molti si sono fatti dopo l’incursione a Belgorod che è arrivata dopo che, negli ultimi mesi, sono stati diversi gli attentati e le uccisioni misteriose nel territorio russo.

Molto così si è parlato dei cosiddetti “partigiani russi” che corrispondono al nome di Corpo Volontario Russo (Rdk) e Libertà alla Russia, due unità militari - la prima con una forte connotazione di estrema destra - formate da oppositori politici di Vladimir Putin.

Dopo la conquista di Bakhmut da parte delle truppe di Mosca, la risposta del Corpo Volontario Russo e di Libertà alla Russia è stata una incursione nella città di confine di Belgorod, con i miliziani che in un primo momento hanno preso il controllo di alcune zone del distretto di Grajvoronskij prima di essere ricacciati indietro.

Un’azione che ha fatto molto scalpore sia in Occidente sia in Russia, perché in qualche modo ha palesato un passo in avanti nell’azione di queste unità militari - da mesi inglobate tra le fila dell’esercito dell’Ucraina anche se Kiev ha sottolineato di essere estranea all’operazione - a Vladimir Putin.

Ma chi sono il Corpo Volontario Russo e Libertà alla Russia? Per quale motivo combattono contro Putin? C’è il concreto rischio di una sorta di guerra civile? Cerchiamo allora di dare una risposta a queste domande.

Corpo Volontario Russo e Libertà alla Russia: ecco chi sono

Dopo il blitz a Belgorod, l’Ucraina per voce di uno dei suoi portavoce, AndriyYusov, ha voluto subito chiarire la dinamica dell’azione: “La responsabilità di questi eventi è stata assunta da cittadini della Russia, in particolare dall’Rdk e dalla Legione Libertà alla Russia. Penso che tutti noi possiamo solo accogliere con favore le azioni decisive dei cittadini russi di opposizione, che sono pronti per una lotta armata contro il regime criminale di Vladimir Putin”.

Il Corpo Volontario Russo - conosciuto anche come Rdk che ha rivendicato l’attacco a Belgorod con alcuni video pubblicati su Telegram - è una unità militare composta da cittadini russi che si è formata nel 2014.

Il suo fondatore è Denis Kapustin - il suo nome da battaglia è Nikitin - un imprenditore spesso etichettato come neonazista con un passato da hooligan del Cska Mosca; per alcuni esperti si tratterebbe di uno dei punti di riferimento dei vari movimenti di destra europei.

La mission di Rdk è “il rovesciamento di Putin e la formazione di uno Stato etnicamente russo che abbandoni le ambizioni imperiali a favore del miglioramento del benessere dei russi etnici”. Il Corpo Volontario Russo sta combattendo a fianco delle truppe di Kiev fin dallo scoppio della guerra civile nel Donbass, per poi essere introdotta ufficialmente tra le fila dell’esercito dell’Ucraina nell’agosto del 2022.

Libertà alla Russia invece è un’unità militare di più recente formazione, visto che è stata creta dal ministero della Difesa ucraino nel febbraio 2022 al momento dello scoppio della guerra. Al suo interno ci sono ex militari russi che hanno deciso di combattere per l’Ucraina contro Putin: il suo membro più famoso è Igor Volobuyev, ex vicepresidente di Gazprombank.

Rischio guerra civile in Russia?

Anche se ufficialmente il governo ucraino ha preso le distanze dall’attacco compiuto a Belgorod, Kiev sembrerebbe fare molto affidamento su Corpo Volontario Russo e Libertà alla Russia, le due unità militari composte da cittadini russi che fanno parte dell’esercito di Zelensky.

Queste a riguardo sono state le parole di Mykhailo Podolyak, il consigliere di Volodymyr Zelensky: “Il movimento di liberazione russo può diventare qualcosa che contribuirà alla giusta fine della guerra in Ucraina e accelererà significativamente l’inizio di eventi di trasformazione nell’élite politica russa. Il movimento di resistenza violenta russo, i cui architetti sono esclusivamente cittadini della Russia stessa, sta gradualmente uscendo dalla clandestinità. Sono indipendenti nelle loro decisioni, hanno una certa esperienza e sono liberi dalla paura”.

Le incursioni nelle città di confine russe così potrebbero susseguirsi nelle prossime settimane, specie quando prenderà il via la tanto annunciata controffensiva ucraina della quale però ancora non si hanno tracce.

In più ci sono tutti i misteriosi attentati compiuti in Russia, tra cui anche il caso dei droni che si sono schiantati sul tetto del Cremlino: tanti episodi sui quali non è stata fatta piena chiarezza ma riconducibili ad attività partigiane di gruppi russi ostili a Putin.

I rischi di una guerra civile in Russia - magari foraggiata in maniera indiretta dall’Occidente - così non sembrerebbero mancare, ma tutto dipenderà dall’esito di un conflitto in atto da quindici mesi che al momento non sembrerebbe avere soluzione.

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