Riordino delle carriere: il Governo sta prendendo in giro i militari (anche su Strade Sicure)

Antonio Cosenza

30 Settembre 2019 - 16:33

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Riordino carriere Forze Armate, il Co.Ce.R. si scaglia ancora contro il Governo: “Sta prendendo in giro i militari”. E intanto svela la verità sugli straordinari per l’Operazione Strade Sicure.

Riordino delle carriere: il Governo sta prendendo in giro i militari (anche su Strade Sicure)

Riordino delle carriere: non si placano le polemiche da parte dei rappresentanti del personale della Difesa, i quali ritengono che il Governo - nonostante gli entusiasmi - non abbia messo in atto un meccanismo soddisfacente per la risoluzione dei problemi che caratterizzano le Forze Armate.

Ad oggi, infatti, i delegati del Consiglio Centrale di Rappresentanza Militare attendono ancora un risposta da parte del Governo in merito ad alcune mancanze del decreto che introdurrà dei correttivi allo schema dell’ultimo riordino delle carriere.

Ricordiamo che il Co.Ce.R. si lamenta per una mancata unificazione dei ruoli, così come pure per la decisione del Governo di non procedere con l’aumento dell’assegno di funzione per i graduati con almeno 17 anni di servizio (per maggiori informazioni potete cliccare qui).

È per questo motivo che i delegati, che accusano il Governo per “aver preso in giro il personale della Difesa”, hanno chiesto spiegazioni all’amministrazione: ad oggi, però, non c’è stato ancora alcun chiarimento, con l’aggravante che i vertici politici continuano a manifestare il loro entusiasmo verso un provvedimento che in realtà così com’è disattende le aspettative del personale in divisa.

Riordino delle carriere: perché i correttivi previsti non servono

Come anticipato, il Consiglio Centrale di Rappresentanza Militare ha puntato il dito contro l’accordo raggiunto dal Governo in merito all’introduzione, entro il 31 dicembre, di correttivi al riordino delle carriere.

Secondo i delegati Co.Ce.R. ad oggi si tratta solo di una mossa politica che non porterà alcun vantaggio per il personale in divisa. Secondo questi, infatti, le poche risorse a disposizione sono state gestite in maniera inopportuna:

“È come se si volesse gettare un po’ di denaro qua e là cercando di accontentare tutti. Così però si finisce per non accontentare nessuno”.

L’occasione offerta dal nuovo riordino è da non perdere: questo, infatti, dovrebbe servire per “definire un futuro di carriera sia per il personale in servizio che per le nuove leve, con una prospettiva almeno ventennale”. Ad oggi questo obiettivo è lontano dall’essere raggiunto, tanto che - aggiungono dal Co.Ce.R. - rischia di ripetersi quanto successo con il riordino del 1995 quando i marescialli di allora - interessati da ben quattro procedure di riordino dei ruoli - hanno mantenuto lo stesso grado (o al massimo sono avanzati all’interno della medesima categoria) senza mai accedere ai ruoli superiori.

E non bastarono nemmeno i (pochi) soldi in più in busta paga per consolare il personale in divisa della cancellazione delle loro prospettive di carriera.

Gli errori del passato non devono essere ripetuti: ecco perché viene fatto appello al Governo - sia al premier Conte che ai Ministri interessati - affinché ci possa essere al più presto un incontro risolutore.

Strade Sicure: la verità sugli straordinari

Ad essere oggetto di contestazione è anche la questione relativa agli straordinari per i militari impegnati nell’Operazione Strade Sicure.

Ebbene, il Co.Ce.R. (il Presidente Francesco Ceravolo è stato in audizione presso la Commissione Difesa della Camera) ha scoperto che non c’è stato alcun aumento di risorse per la corresponsione di un maggior numero di straordinari: semplicemente sono state reindirizzate a questo obiettivo alcune risorse già presenti nel tesoretto della Difesa.

Nel dettaglio - svela il Co.Ce.R. - “alla Difesa è stato chiesto di fare come facevano le nostre nonne in tempi di guerra: economia, tagliando a destra e mettendo una toppa a sinistra”.

Come noto le risorse stanziate per “soddisfare le esigenze di pagamento dei compensi per prestazioni di lavoro straordinario svolto dal personale delle Forze armate” sono pari a 4,6 milioni di euro. Ma da dove vendano questi soldi? Come si legge nel testo del provvedimento, si provvede al recepimento di queste risorse tramite:

  • Riduzione di euro 3.737.108 sul fondo istituito nello Stato di previsione di bilancio
  • Euro 908.096 provenienti dal fondo di parte concorrente alimentato dalle risorse rivenienti dal riaccertamento dei residui passivi.

Una terminologia complicata che potrebbe confondere le idee a qualcuno. A tal proposito, spiegano i delegati Co.Ce.R. basti sapere che lo Stato chiede alla Difesa di “arrangiarsi prendere il denaro che ha messo da parte per dirottarlo sull’Operazione Strade Sicure”. Risorse che - ricordiamo - serviranno per aumentare le ore di straordinario indennizzabili ogni mese che passeranno da 14,5 a 21 ore.

Insomma, secondo i rappresentanti del personale militare - i quali nel frattempo si lamentano per alcuni presunti favoritismi nei confronti delle Forze di Polizia, per i quali il Governo sembra aver promesso uno stanziamento di risorse extra nella prossima Legge di Bilancio - la Delega “prende in giro la Difesa” visto che, nonostante i proclami della maggioranza, ad oggi l’Esecutivo non ha compiuto alcun atto di generosità nei loro confronti. Anzi, al momento sarebbe più opportuno definire questa manovra come un “atto ignominioso”.

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