Reddito di cittadinanza, quali bollette si possono pagare e quali no

Anna Maria D’Andrea

10 Luglio 2019 - 17:18

Con il reddito di cittadinanza è possibile pagare anche le bollette, ma non tutte. Alcuni chiarimenti sono stati forniti dall’INPS, che tuttavia ha ancora le idee poco chiare su spese ammesse e vietate e su come usare la card RdC.

Reddito di cittadinanza, quali bollette si possono pagare e quali no

Con il reddito di cittadinanza si possono pagare le bollette, ma non tutte. L’uso della Card RdC è un vero e proprio percorso ad ostacoli, anche tenuto conto che ad oggi non esiste una lista precisa di spese ammesse e vietate.

Sono state diverse le richieste di chiarimento pervenuteci su cosa è possibile comprare con il reddito di cittadinanza, un tema particolarmente spinoso.

Money.it, per cercare di offrire maggiori chiarimenti ai lettori, ha sentito il contact center INPS che, senza particolari giri di parole, ha ammesso che c’è molta confusione su come usare e spendere il reddito di cittadinanza.

Sulle bollette che è possibile pagare con il reddito di cittadinanza la risposta è stata tuttavia chiara: spazio a luce e gas, vietato pagare quella del telefono o di internet.

Con il reddito di cittadinanza si può pagare solo la bolletta di luce e gas

Il reddito di cittadinanza potrà essere utilizzato per pagare le bollette di luce e gas recandosi in Posta. Sul punto l’INPS è stata chiara: non vi sono limiti al pagamento dei consumi di energia.

I titolari della Card RdC potranno quindi presentare i bollettini ricevuti presso gli sportelli di Poste Italiane e versare l’importo dovuto.

Fin qui tutto chiaro, lineare e sensato. Meno sensato appare tuttavia il divieto di usare il reddito di cittadinanza per pagare le bollette di telefono ed internet che, a quanto pare, non sono ritenuti beni di prima necessità.

Non si può pagare la bolletta di telefono ed internet con il reddito di cittadinanza

Con il reddito di cittadinanza si può pagare esclusivamente la bolletta di luce e gas mentre è vietato utilizzare la Card RdC per pagare le utenze di telefono o internet. Sembra paradossale ma a quanto pare è così, secondo quanto confermato dal contact center dell’INPS.

Negli ultimi tempi sono state molte le domande specifiche pervenuteci su quali beni o servizi fosse possibile acquistare con il reddito di cittadinanza e fornire risposte certe è stato pressoché impossibile.

Tutta l’attesa di chi scrive e ancor di più dei percettori del reddito di cittadinanza era sull’annunciato decreto del Ministero del Lavoro con l’elenco di spese consentite e vietate. Peccato che il provvedimento datato 16 aprile 2019 è tutt’altro che dettagliato e contiene soltanto un elenco di acquisti che, forse, non era neppure necessario specificare fossero vietati.

Armi, gioco d’azzardo, navi, imbarcazioni da diporto, gioielli o pellicce, per fare alcuni esempi.

Il confine sottile tra beni superflui e beni di prima necessità

Considerando che ad oggi non esiste una lista di spese consentite e vietate, ci si appiglia alle informazioni disponibili sui siti ministeriali. Sul sito dedicato al reddito di cittadinanza è chiaramente scritto che:

“La carta consente inoltre l’acquisto di ogni genere di beni di consumo e servizi...”

Peccato che “l’apertura” all’utilizzo della Card RdC senza particolari limitazioni si scontri con il parere discordante dell’INPS e di Poste.

Il divieto di usare il reddito di cittadinanza per pagare le bollette di telefono ed internet è tuttavia, a parere di chi scrive, una limitazione no-sense, anche considerando il contesto in cui si inserisce la misura e gli obiettivi ad essa sottesi.

Ricerca di lavoro, formazione, informazione: ormai viaggia tutto sul web, così come è fondamentale, anche ai fini occupazionali, avere la possibilità di fare una telefonata.

Restiamo comunque in attesa di ulteriori chiarimenti sia da parte del Ministero del Lavoro che dell’INPS. Il reddito di cittadinanza è ancora oggi un progetto in divenire e per la definizione dei “dettagli” sarebbe stato sicuramente meglio che il Governo si prendesse qualche mese in più di tempo.

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