Reddito di cittadinanza: perché l’importo è più basso del mese scorso?

Simone Micocci

27/06/2019

Reddito di cittadinanza: l’importo dell’ultima ricarica è più basso rispetto a quello delle ultime mensilità, ecco spiegato il motivo.

Reddito di cittadinanza: perché l’importo è più basso del mese scorso?

Con l’ultima ricarica del reddito di cittadinanza vi siete resi conto che l’importo appena accreditato è più basso di quello del mese scorso?

Ebbene dovete sapere che non vi hanno tolto soldi dalla carta a causa della trattenuta effettuata sull’importo non speso entro il mese successivo a quello di fruizione come invece molti di voi credono.

È vero infatti che l’Inps trattiene il 20% dell’importo residuo sulla carta, ma affinché ciò sia possibile bisognerà attendere l’apposito decreto con il quale il Ministero del Lavoro farà chiarezza sulle modalità della trattenuta.

Ad oggi di questo decreto non si ha ancora notizia, quindi l’Inps non può ancora effettuare trattenute sugli importi non spesi. A conferma di ciò c’è il fatto che nella maggior parte delle segnalazioni l’importo sottratto è maggiore al 20% della somma residua sulla carta.

Il motivo del perché l’importo del reddito di cittadinanza appena accreditato su carta è più basso di quello fino ad oggi riconosciuto, quindi, è un altro: è l’Inps stesso a spiegarlo, annunciando una correzione dell’importo definitiva che riguarderà anche le prossime mensilità.

Reddito di cittadinanza: perché l’importo dell’ultimo mese è più basso

Ci sono arrivate diverse segnalazioni di beneficiari del reddito di cittadinanza che nel mese di giugno hanno percepito un importo inferiore a quello erogato nelle precedenti mensilità.

In alcuni casi si è trattato di una trattenuta di pochi euro, mentre in altri di cifre più consistenti non giustificabili da un’eventuale decurtazione del 20% dell’importo non speso (che come ricordato sopra non può essere stata effettuata vista la mancanza dell’apposito decreto del Ministero del Lavoro).

Per quale motivo allora sono state scalate queste somme? Ebbene, come chiarito dall’Inps, “dal reddito di cittadinanza di questo mese sono stati scalati i trattamenti assistenziali in corso di godimento per l’anno 2019 e che di conseguenza non risultano negli ISEE aggiornati al momento in cui è stata presentata la domanda per il beneficio”.

L’Inps quindi ha rifatto il calcolo togliendo dall’importo del reddito di cittadinanza i trattamenti assistenziali in corso di godimento, come ad esempio il Reddito di Inclusione o anche la carta acquisti, rifacendo correttamente il calcolo del reddito di cittadinanza.

Riportiamo un esempio pratico per capire meglio: un beneficiario del reddito di cittadinanza nei primi mesi di erogazione della misura ha percepito un importo di 1.000,00€. L’Inps però non ha tenuto conto che questo nei primi due mesi del 2019 ha percepito anche 200,00€ di reddito di inclusione, 400,00€ totali che si sono andati a sommare al reddito andando così a rideterminare l’importo del reddito di cittadinanza.

Trattandosi di un’integrazione al reddito, quindi, il reddito di cittadinanza dovrebbe avere un importo annuo più basso di 400,00€ che suddiviso per dodici mensilità dà come risultato 33,33€. Quindi l’importo della ricarica successiva all’aggiornamento dell’ISEE effettuato dall’Inps sarà più basso di circa 33€ rispetto a quello dell’ultima mensilità.

D’ora in avanti, quindi, l’importo del reddito di cittadinanza sarà quello indicato dall’ultima ricarica.

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