Reddito di cittadinanza: come funzionano le convocazioni dei centri per l’impiego

Antonio Cosenza

2 Settembre 2019 - 09:26

Reddito di cittadinanza: dalla prossima settimana al via le convocazioni dei centri per l’impiego (supportati dai navigator). Ecco quali componenti del nucleo familiare dovranno presentarsi all’appuntamento.

Reddito di cittadinanza: come funzionano le convocazioni dei centri per l’impiego

Reddito di cittadinanza: dalla prossima settimana al via la fase due con le convocazioni dei beneficiari da parte dei centri per l’impiego.

Dopo mesi di attesa, quindi, anche la politica attiva del provvedimento è pronta a partire; gli operatori dei centri per l’impiego - supportati dall’assistenza tecnica dei navigator selezionati e formati da Anpal Servizi in questi ultimi mesi - sono pronti per accogliere i beneficiari del RdC e per far sottoscrivere loro il Patto per il Lavoro con il quale questi saranno dovuti al rispetto di determinati obblighi.

Le convocazioni dei primi beneficiari saranno completate questa settimana e già da lunedì 9 settembre cominceranno i colloqui con i beneficiari del Reddito di Cittadinanza; il compito degli operatori dei centri per l’impiego - i quali saranno affiancati dai navigator - è di pensare al miglior percorso di reinserimento lavorativo per i beneficiari, sia in base alle attitudini professionali dell’interessato che alla situazione del mercato del lavoro nella zona di riferimento.

È bene specificare che, nonostante la carta reddito di cittadinanza sia intestata al componente del nucleo familiare che ha fatto richiesta della misura, ad essere convocati dal centro dell’impiego saranno tutti i componenti del nucleo familiare che non sono esonerati dalla stipula del Patto per il Lavoro.

Ma vediamo nel dettaglio come funziona la convocazione del centro per l’impiego, quali sono i familiari che dovranno presentarsi all’appuntamento e quali invece potranno rinunciare alla stipula del Patto per il Lavoro.

Reddito di cittadinanza: esonerati dalla stipula del Patto per il Lavoro

Come anticipato la convocazione del centro per l’impiego riguarda l’intero nucleo familiare, ad esclusione di:

  • coloro che hanno un reddito autonomo (se dipendenti percepiscono uno stipendio annuo superiore a 8.145€, mentre per gli autonomi il reddito annuo non deve essere inferiore a 4.800€);
  • maggiorenni già occupati o frequentanti un corso di studi;
  • coloro, come gli ex detenuti o i ricoverati di lunga degenza, esclusi dalla scala di equivalenza. I nuclei familiari, in tal caso, saranno prima convocati dal Comune per sapere quale componente non è incluso tra i beneficiari del RdC;
  • beneficiari di pensione diretta;
  • Over 65;
  • disabili (secondo la legge 68/1999).

Questi sono i componenti del nucleo familiare esclusi dall’obbligo di sottoscrizione del Patto per il Lavoro, i quali - quindi - non devono presentarsi alla convocazione del centro per l’impiego.

Devono presentarsi, invece, coloro che pur essendo esonerabili dalla sottoscrizione del PdL - ossia chi svolge carichi di cura (assistenza disabili o minori di tre anni), i working poor (coloro che pur essendo occupati guadagnano meno di 8.145€ se dipendenti o 4.800€ se autonomi) e coloro che svolgono corsi di formazione - in quanto non ne sono esclusi a priori.

Come funziona la convocazione del centro per l’impiego

La regola generale prevede che se una persona della famiglia beneficiaria del RdC deve recarsi al CpI tutti i membri del nucleo familiare dovranno fare altrettanto.

Ci sono però delle eccezioni: ad esempio, se nel nucleo familiare ci sono componenti di età compresa tra i 18 e i 29 anni, questi dovranno sì presentarsi alla convocazione del CpI ma ciò non implica che anche la famiglia dovrà fare altrettanto. Lo stesso vale per coloro che hanno già sottoscritto un patto di servizio come beneficiari del REI, i quali saranno i soli componenti del nucleo familiare a doversi presentare al CpI.

Ricordiamo che è obbligato a sottoscrivere il Patto per il Lavoro chi soddisfa una delle seguenti condizioni:

  • assenza di occupazione da non più di due anni;
  • beneficiario Naspi o di qualsiasi altro ammortizzatore sociale per la disoccupazione;
  • aver sottoscritto negli ultimi due anni un patto di servizio attivo presso i centri per l’impiego.

Indipendentemente dal possesso dei suddetti requisiti sono chiamati alla sottoscrizione del Patto per il Lavoro tutti i beneficiari del RdC maggiorenni che non hanno compiuto i 30 anni.

Quindi, qualora nel nucleo familiare ci sia anche un solo componente che soddisfa questi requisiti tutta la famiglia dovrà rispondere alla convocazione del centro per l’impiego; i nuclei familiari beneficiari che invece non hanno componenti che soddisfano le suddette condizioni saranno resi noti ai Comuni.

Patto per il lavoro: gli esonerabili

Un ulteriore approfondimento lo meritano i soggetti esonerabili - ma non esonerati - dall’obbligo di sottoscrizione del PdL. Ricordiamo che si tratta di coloro che soddisfano una delle seguenti condizioni:

  • working poor: occupati per almeno 20 ore a settimana con un guadagno annuo inferiore agli 8.145€ (se lavoratori dipendenti) o 4.800€ (se autonomi);
  • carichi di cura: qualora nel nucleo familiare ci siano minori di età inferiore a tre anni o disabili che necessitano assistenza il nucleo familiare dovrà indicare un solo componente esonerato dall’obbligo di sottoscrizione del PdL;
  • coloro che frequentano un corso di formazione orientato all’acquisizione di una qualifica professionale.

Questi soggetti possono decidere o meno di sottoscrivere il PdL; non per questo, però, sono giustificati dal non presentarsi alla convocazione.

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