Reddito di cittadinanza: la carta può essere bloccata per un acquisto non consentito?

Antonio Cosenza

20 Febbraio 2020 - 12:01

Reddito di cittadinanza: la carta può essere bloccata nel caso in cui se ne faccia un uso improprio? Facciamo chiarezza.

Reddito di cittadinanza: la carta può essere bloccata per un acquisto non consentito?

Reddito di cittadinanza: ogni giorno ci arrivano diverse richieste di chiarimento riguardo agli acquisti consentiti con la carta, nonostante si tratti di un tema che abbiamo già abbondantemente approfondito.

Per informazioni chiare su cosa si può acquistare con la carta RdC/PdC di Poste Italiane potete consultare la nostra guida dedicata, o anche l’infografica che abbiamo appositamente realizzato per fare chiarezza sull’argomento.

Su questo tema c’è molta preoccupazione da parte i percettori del reddito di cittadinanza, in quanto in molti credono che Poste Italiane - ossia l’ente gestore del servizio - possa procedere al blocco della carta nel caso in cui se ne faccia un utilizzo difforme da quello previsto dalla normativa.

A tal proposito è bene fare chiarezza su un principio molto importante: ai fini della tutela della privacy dei beneficiari del reddito di cittadinanza, l’Inps non può controllare ogni singolo acquisto effettuato. Ecco perché è impensabile che un utilizzo non consono possa comportare il blocco della carta immediato.

Reddito di cittadinanza: cosa dice la normativa

Nel modulo Inps SR180 (quello utilizzato per presentare la domanda del reddito di cittadinanza) si legge chiaramente che l’Inps non “tratterà nessun dato relativo agli acquisti effettuati con la Carta”.

Inoltre, al fine di garantire la tutela della privacy dei percettori del reddito di cittadinanza è stato deciso che le comunicazioni da parte del gestore - Poste Italiane - all’Inps riguarderanno solamente “il monitoraggio degli importi complessivamente spesi e prelevati sulla carta”, senza scendere nel dettaglio di ogni singolo acquisto.

Allo stesso tempo, però, la normativa sull’utilizzo della carta RdC - che potete scaricare di seguito - ci dice che in “ogni momento i soggetti autorizzati potranno disporre ed effettuare, direttamente o indirettamente, gli accertamenti previsti dalla normativa vigente”.

Con questi accertamenti si andrà a verificare la conformità circa il rispetto delle condizioni e dei requisiti normativi previsti per la richiesta ed il mantenimento del reddito di cittadinanza, e anche per la richiesta e l’uso della carta. In caso di violazioni potranno essere presi provvedimenti, come ad esempio la sospensione degli accrediti, l’annullamento della disponibilità di spesa presente sulla carta e la sospensione della stessa.

Un blocco della carta, quindi, è possibile, ma solo nel caso in cui emergano delle violazioni dagli accertamenti effettuati sulla complessità delle somme spese e prelevate dalla carta e non da un singolo acquisto.

Carta Reddito di Cittadinanza: come farne buon uso

Prima di concludere vogliamo ribadire un principio molto importante: con la carta reddito di cittadinanza si possono acquistare tutti quei beni che non sono compresi nell’elenco di quelli vietati.

La normativa, infatti, non ci dice chiaramente cosa si può comprare con il reddito di cittadinanza, in quanto si limita ad indicare gli acquisti non consentiti.

Quindi, attraverso la carta RdC possono essere soddisfatte tutte le esigenze dei beneficiari eccetto quelle legate all’acquisto dei beni e dei servizi di seguito elencati:

  • giochi che prevedono vincite in denaro o altre utilità;
  • acquisto, noleggio e leasing di navi e imbarcazioni da diporto, nonché servizi portuali;
  • armi;
  • materiale pornografico e beni e servizi per adulti;
  • servizi finanziari e creditizi;
  • servizi di trasferimento di denaro;
  • servizi assicurativi;
  • articoli di gioielleria;
  • articoli di pellicceria;
  • acquisti presso gallerie d’arte e affini;
  • acquisti in club privati.

L’utilizzo è inibito in quegli esercizi prevalentemente o significativamente adibiti alla vendita dei beni e dei servizi sopra elencati. Dovrebbe essere proprio il gestore del negozio, quindi, a rifiutare l’utilizzo della carta nei casi in cui la normativa vigente non lo consente.

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