Questi fattori stanno impattando sul prezzo del gas in Europa

Violetta Silvestri

27 Marzo 2024 - 10:38

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Il prezzo del gas in Europa scende: quali fattori stanno influenzando la quotazione? Tutti gli elementi da considerare per scongiurare una nuova crisi energetica (sempre dietro l’angolo).

Questi fattori stanno impattando sul prezzo del gas in Europa

Il prezzo del gas in Europa viaggia sotto i 28 euro per megawattora nella giornata di mercoledì 27 marzo e pur mantenendosi su un livello basso è in aumento rispetto alla giornata precedente.

Sono diversi i fattori da considerare quando si analizza il mercato energetico europeo. Con la stagione del riscaldamento che volge al termine ormai senza aver subito scosse o turbolenze di rilievo, ci si chiede quali elementi stiano attualmente impattando sulla quotazione olandese presa come riferimento per i prezzi nel vecchio continente.

Se è vero, infatti, che il prezzo del gas è in calo in Europa, altrettanto rilevante è la trasformazione ancora in corso nel comparto energetico mondiale. Dopo l’aggressione russa all’Ucraina è cambiato tutto e i Paesi Ue, Italia compresa, si sono visti costretti a ridisegnare le loro relazioni commerciali per acquistare il gas. Il Gnl ha raggiunto un peso enorme nell’approvvigionamento e le energie rinnovabili hanno acquistato nuovo slancio.

In questa cornice, quali sono i fattori da monitorare per capire dove si sta dirigendo il prezzo del gas in Europa? Un’analisi.

Prezzo del gas in Europa scende, ma occhio a questi fattori

Nel corso di una sola settimana, dal 20 al 27 marzo, il prezzo del gas nel benchmark olandese ha oscillato superando quota 28 euro per megawattora e scendendo appena sopra i 26 euro per megawattora. Questo andamento incerto è la testimonianza che, sebbene il vecchio continente sia ormai lontano da una crisi energetica, esistono diversi fattori capaci di influenzare la quotazione.

Da evidenziare, innanzitutto, che l’offerta norvegese è cresciuta nell’Europa continentale e le previsioni meteorologiche per la prima settimana di aprile prevedevano condizioni più miti.

L’aumento dei flussi dalla Norvegia si è concretizzata con il gasdotto Vesterled che ha reindirizzato la fornitura, mentre i flussi di gas naturale liquefatto sono rimasti stabili. Nonostante le aspettative iniziali di un’ondata di freddo, le previsioni meteorologiche per la prima settimana di aprile indicano ora temperature superiori alle norme stagionali.

L’Europa si avvicina alla fine della stagione di riscaldamento e si prevede che i prezzi continueranno a scendere. La produzione stabile dalla Norvegia, il ruolo crescente dell’energia solare e il mantenimento delle scorte di gas europee al 59% della capacità sono tutti fattori che probabilmente allenteranno la pressione sui prezzi.

Tuttavia, occorre sottolineare anche che, come rimarcato dagli analisti di ING, i prezzi sono saliti ai massimi intraday di EUR29/MWh a inizio settimana a causa delle preoccupazioni per la riduzione delle forniture. I rapporti riferiscono che il recente attacco di droni della Russia ha preso di mira un impianto di stoccaggio sotterraneo di gas nell’Ucraina occidentale. Non ci sono state notizie di gravi danni al deposito sotterraneo, ma il solo sospetto ha causato nervosismo nell’offerta del mercato.

Clima e temperature, eventi bellici in Russia e Ucraina (l’Europa utilizza la nazione ucraina come stoccaggio), manutenzione eventuale di gasdotti in Nord Europa o negli Stati Uniti, crescita economica in Asia con conseguente pressione sulla domanda globale di gas possono ancora influenzare il prezzo europeo. Il settore energetico resta vulnerabile a molteplici eventi. E l’Europa rischia ancora.

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