Questa moneta rara vale fino a 3.000 euro

Giacomo Astaldi

13 Aprile 2024 - 08:03

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Guadagnare 3.000 euro in pochi minuti? È possibile per i pochi fortunati che possiedono questa moneta rara.

Questa moneta rara vale fino a 3.000 euro

Guadagnare 3.000 euro in pochi minuti grazie ad una moneta rara? È possibile, ma devi essere molto fortunato. La moneta rara che prendiamo in esame oggi è un esemplare da 100 dracme, la valuta nazionale greca prima in circolazione prima dell’avvento dell’euro.

Le monete rare, oltre a portare con loro un forte elemento nostalgico, sono anche una potenziale fonte di reddito, soprattutto per chi ha viaggiato molto in passato e ha conservato, per sbaglio o per ricordo, alcune valute estere.

Un tempo in Grecia venivano utilizzate le dracme. Dopo l’arrivo dell’euro il loro valore si è stabilizzato, ma esiste una particolare moneta da 100 dracme che i collezionisti sono disposti a pagare fino a 3.000 euro.

Questa moneta vale fino a 3.000 euro

Negli ultimi anni, molte persone che avevano conservato delle monete da 100 dracme hanno iniziato a venderle online, chiedendo in cambio delle ingenti somme di denaro.
Queste, tuttavia, secondo gli esperti,hanno un valore trascurabile, pari a 2 euro o poco più.

Esistono però alcune monete da 100 dracme con Alessandro Magno su una facciata che valgono 3.000 euro ciascuna. Nello specifico, si tratta di sole 15 monete coniate nel 1990 in condizioni PROOF (la migliore qualità di moneta che una zecca possa produrre) e, a quanto risulta oggi, purtroppo sono tutte in mano a collezionisti.

Ancora 15 miliardi di euro in vecchie valute sparse per l’Eurozona

Secondo un recente report della Banca di Grecia, il valore totale delle dracme ancora detenute dai cittadini è pari a circa 500 milioni di euro. Si tratta di monete e banconote che i greci hanno dimenticato da qualche parte o non hanno voluto cambiare con l’euro.

Lo stesso accade in Italia nel resto dei Paesi membri dell’Eurozona, dove i cittadini possiedono vecchie valute pari a 15 miliardi di euro, se calcolati sulla base del tasso di cambio con il quale le valute nazionali sono state convertite con l’ingresso dell’euro. Una vera e propria fortuna bruciata. Infatti, ormai, non è più possibile cambiare le vecchie valute nazionali in euro in Italia, Grecia, Francia e Finlandia.

I più fortunati in questo caso sono i tedeschi: la Bundesbank ha chiarito che continuerà a cambiare i vecchi marchi in euro senza alcun limite, per ora.

I dati mostrano che poco meno della metà di quei 15 miliardi di euro, circa 6,5 ​​miliardi di euro, si riferisce ai marchi tedeschi e quasi la metà è in banconote. Nonostante il noto attaccamento dei tedeschi al marco, ma anche al contante, sorprende il fatto che così tanti marchi tedeschi restino ancora dimenticati nei cassetti.

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