Prezzo petrolio sale, quanto greggio taglierà l’OPEC?

Violetta Silvestri

04/03/2024

04/03/2024 - 10:48

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L’OPEC proseguirà con i tagli alla produzione del petrolio: di quanto sarà diminuita la fornitura e quale effetto sul prezzo dell’oro nero? Le quotazioni salgono, i motivi.

Prezzo petrolio sale, quanto greggio taglierà l’OPEC?

Il prezzo del petrolio sale leggermente in seguito all’estensione, ampiamente attesa, dei tagli volontari alla produzione da parte dell’OPEC+.

Nella mattinata di lunedì 4 marzo, i futures sul Brent guadagnano lo 0,28% a 83 dollari al barile e i contratti sul WTI salgono a 80 dollari al barile con un +0,15%. Dall’inizio dell’anno i prezzi del petrolio sembrano intrappolati in un range ristretto tra 75 e 85 dollari al barile, nonostante i tagli alle forniture del cartello, i persistenti attacchi marittimi degli Houthi nell’arteria del Mar Rosso e i continui rischi geopolitici derivanti dalla guerra di Israele contro Hamas.

La mossa dell’Opec non è stata una sorpresa e, in generale, non ha scosso di molto le quotazioni di greggio. L’oro nero ha registrato una lenta ma costante ascesa. Tuttavia, le aspettative ritardate su quando la Federal Reserve inizierà ad abbassare i tassi di interesse, la forte produzione al di fuori dell’OPEC+ e le instabili prospettive della domanda cinese hanno limitato i guadagni finora.

Effetto OPEC sul petrolio con la conferma dei tagli

Le due quotazioni del greggio oscillano di poco oltre la soglia degli 80 dollari al barile dopo la decisione del gruppo degli esportatori del petrolio di domenica.

Nel dettaglio, il cartello ha annunciato che i tagli volontari alla produzione di 2,2 milioni di barili al giorno previsti per il primo trimestre di quest’anno proseguiranno anche nel trimestre successivo.

Il re dell’OPEC+ e leader de facto, l’Arabia Saudita, ha dichiarato che prolungherà la diminuzione volontaria di 1 milione di barili al giorno fino alla fine del secondo trimestre. La produzione di greggio di Riad sarà pari a circa 9 milioni di barili al giorno fino alla fine di giugno.

La Russia ridurrà inoltre la produzione e le esportazioni di petrolio di ulteriori 471.000 barili al giorno nel secondo trimestre, in coordinamento con alcuni Paesi partecipanti all’OPEC+, ha sottolineato domenica il vice primo ministro Alexander Novak.

Anche altri produttori chiave come l’Iraq e gli Emirati Arabi Uniti estenderanno i loro tagli volontari alla produzione rispettivamente di 220.000 barili al giorno e 163.000 barili al giorno, fino alla fine del secondo trimestre.

“Questa nuova mossa dell’OPEC+ mostra chiaramente una forte unità all’interno del gruppo, qualcosa che è stato messo in discussione dopo l’incontro ministeriale di novembre, che ha visto l’Angola lasciare l’OPEC”, ha scritto Jorge Leon, vicepresidente senior di Rystad Energy in una nota ripresa d Cnbc.

L’estensione segnala “forte determinazione” a difendere un prezzo minimo superiore a 80 dollari al barile nel secondo trimestre, ha affermato, aggiungendo che se il gruppo di produttori allentasse rapidamente i tagli, i prezzi del petrolio scenderebbero a 77 dollari al barile a maggio.

Tutti i fattori che possono muovere il prezzo del greggio

In Medio Oriente, i progressi verso una pausa nei combattimenti a Gaza rimangono in fase di stallo anche se Hamas ha inviato una delegazione al Cairo per i colloqui. I media israeliani hanno riferito che il gruppo militante si è rifiutato di fornire informazioni sugli ostaggi presi durante l’attacco del 7 ottobre e che le discussioni si stavano interrompendo.

“Finché i negoziati per il cessate il fuoco rimangono in una fase di stallo, è probabile che il greggio si mantenga intorno ai livelli attuali o subisca ulteriori pressioni al rialzo”, ha affermato Vandana Hari, fondatrice di Vanda Insights a Singapore.

Le tensioni geopolitiche dovute al conflitto Israele-Hamas e agli attacchi Houthi alle navi del Mar Rosso hanno sostenuto i prezzi del petrolio nel 2024, anche se hanno pesato le preoccupazioni per la crescita economica.

Gli Houthi dello Yemen, sostenuti dall’Iran, hanno intanto promesso domenica di continuare a prendere di mira le navi britanniche nel Golfo di Aden in seguito all’affondamento della nave Rubymar di proprietà britannica.

In questo contesto di forte incertezza geopolitica, il prezzo del petrolio può ancora registrare guadagni o perdite, con i riflettori sempre accesi sulle prospettive della domanda cinese e della crescita nelle grandi potenze quali Usa ed Europa.

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