Pensioni, niente riforma e bonus nel Def 2024

Simone Micocci

3 Aprile 2024 - 09:46

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Riforma pensioni e del fisco (con vantaggi sugli assegni), per il momento nessuna indicazione dal Documento di economia e finanza atteso in Consiglio dei ministri la prossima settimana.

Pensioni, niente riforma e bonus nel Def 2024

Chi sperava nel Documento di economia e finanza per avere maggiori informazioni su cosa ne sarà delle pensioni resterà deluso. Nel documento atteso la prossima settimana sul tavolo, infatti, non figura alcuna indicazione né sulla riforma che dovrebbe riconoscere una maggiore flessibilità in uscita né tantomeno sulla nuova revisione delle aliquote Irpef della quale ne beneficerebbero anche i pensionati.

Per il momento, quindi, il governo - consapevole delle difficoltà che dovrà affrontare specialmente a causa delle nuove regole imposte dal Patto di stabilità Ue - non si sbilancia sugli interventi in programma per il 2025.

Ovviamente questo non significa che il prossimo anno non sono attese novità: c’è sempre la nota di aggiornamento al Def di settembre, con la quale si potrà intervenire per programmare le risorse necessarie all’attuazione del programma.

In tal senso i prossimi mesi saranno decisivi, con il governo che prima di sbilanciarsi vuole avere informazioni più chiare sulla crescita dell’economia, nonché sull’andamento dell’inflazione. Il tutto con la speranza che nel frattempo la Bce possa iniziare a tagliare i tassi di interesse, “liberando” un po’ di risorse per la legge di Bilancio.

Cosa c’è nel Documento di economia e finanza

L’approvazione del Documento di economia e finanza è un appuntamento sempre molto atteso: è qui infatti che il governo effettua le prime stime preliminari su crescita e risorse a disposizione, iniziando a tracciare la strada in vista dell’approvazione di fine anno della legge di Bilancio.

Secondo le indiscrezioni della vigilia, però, per il momento il Documento manca di tutte quelle “anticipazioni” utili per farsi un’idea di quali sono le misure che l’esecutivo ha in programma di attuare. Per il momento nel testo viene prevista una crescita del Pil all’1%, valore che va detto rischia di essere persino troppo ottimistico.

Quelle del governo - che tra l’altro ha dovuto rivedere la stima effettuata nella nota di aggiornamento all’ultimo Def, pari all’1,2% - sono tra le previsioni più positive al momento: secondo la Commissione Ue, infatti, la crescita dell’Italia sarà solamente dello 0,7%, così come ritengono Ocse e Fmi. Persino più pessimista Bankitalia, secondo cui la crescita sarà appena dello 0,6%.

Quindi, le probabilità di mancare l’obiettivo sono elevate, il che obbligherebbe il governo a limitare ulteriormente le misure.

Cosa non c’è nel Documento di economia e finanza

Noi di Money.it lo avevamo anticipato qualche giorno fa: il silenzio del governo sulla riforma delle pensioni era sintomo del fatto che è ancora presto per fare qualsiasi considerazione in merito.

Nel Documento, infatti, manca qualsiasi indicazione sulle misure di flessibilità che dovrebbero alleggerire le regole imposte dalla riforma Fornero, in particolare quel Quota 41 per tutti che è da tempo nei piani della maggioranza.

Ma non ci sono neppure indicazioni sulla riforma fiscale, della quale dovrebbero beneficiare i redditi medio-alti: per il momento, quindi, del bonus fino a 100 euro che dovrebbe risultare dalla revisione di aliquote e scaglioni Irpef non c’è neppure l’ombra.

E attenzione, perché nel contempo il governo dovrà trovare anche le risorse per mantenere quelle misure che già nel 2024 hanno contribuito ad aumentare le pensioni: dall’incremento straordinario dei trattamenti di importo inferiore al minimo (oggi pari al 2,7%) alla revisione dell’aliquota del secondo scaglione (tra i 15 mila e i 28 mila) passata dal 25% al 23%.

E ancora, serviranno le risorse per confermare l’Ape Sociale (per la quale dall’ultima manovra è arrivato un incremento di 5 mesi dell’età pensionabile), come pure per Quota 103, in scadenza entrambe alla fine dell’anno.

Ogni discorso in merito è quindi rimandato alla Nadef di settembre, con la quale si avranno maggiori informazioni tanto sulle risorse quanto su chi sarà chiamato a prendere decisioni. Non è da escludere, infatti, che nel frattempo - subito dopo le elezioni europee - ci sarà un rimpasto di governo, da cui potrebbe cambiare la guida di molti dicasteri. Uno su tutti quello dell’Economia, mentre al Lavoro Marina Elvira Calderone sembra essere piuttosto certa di restare.

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