Pensioni a 700 euro nel 2024, cosa c’è di vero

Simone Micocci

19 Giugno 2023 - 10:05

Pensioni minime, possibile aumento fino a 700 euro nel 2024. Ma non sarà semplice (ed economico).

Pensioni a 700 euro nel 2024, cosa c’è di vero

Nelle ultime ore è emersa la possibilità che le pensioni minime nel 2024 possano essere portate a 700 euro. Un’indiscrezione su cui al momento non ci sono conferme ufficiali da parte di componenti della maggioranza che si limitano a rispondere dicendo che “siamo ancora in una fase di studio” per la riforma che verrà.

Per il momento, quindi, possiamo dire che sull’aumento delle pensioni minime a 700 euro c’è poco di concreto. Non per questo, però, si tratta di una fake news: è risaputo, infatti, che il governo intende aumentare il più possibile il trattamento minimo di pensione così da riconoscere a ogni pensionato un importo sufficiente per vivere.

A tal proposito, nei giorni scorsi Antonio Tajani, che ha preso - per il momento - il posto di Silvio Berlusconi in Forza Italia - ha assicurato che da parte loro non ci sarà alcun passo indietro rispetto alla richiesta avanzata dall’ex Cavaliere di aumentare le pensioni minime a 1.000 euro, annunciando di fatto una battaglia all’interno della maggioranza.

Non per questo, però, dobbiamo aspettarci una pensione minima a 1.000 euro già nel 2024: Forza Italia, infatti, è consapevole del fatto che per arrivare a tale soglia entro la fine della legislatura bisognerà muoversi per gradi. Ed è per questo motivo che nelle ultime ore è emersa la possibilità che per il prossimo anno possa esserci un ulteriore balzello in avanti, arrivando a 700 euro perlomento per i pensionati che hanno compiuto i 75 anni di età.

Pensioni minime, l’aumento già annunciato nel 2024

Sono due le ragioni per cui siamo già certi che le pensioni minime aumenteranno ancora:

  • da una parte la rivalutazione annualmente prevista, con la quale l’importo della pensione minima - oggi pari a 563,74 euro - godrà di un incremento pari all’inflazione accertata dall’Istat per il 2023. Al momento è ancora presto per capire di che percentuale si tratterà, ma basandoci sulle previsioni del Def dovrebbe essere di circa il 5,4%. Di conseguenza, l’importo della pensione minima, a cui andrà aggiunto un ulteriore 0,8% del conguaglio per le rivalutazione 2022, dovrebbe salire a 598,92 euro;
  • dall’altra per la rivalutazione straordinaria del 2,7% già finanziata dall’ultima legge di Bilancio, con la quale quindi la soglia potrebbe arrivare fino a 615,09 euro.

Già nel 2024, quindi, potrebbe esserci l’incremento fino a 600 euro che oggi è riconosciuto ai soli pensionati over 75. Ma come anticipato il governo potrebbe decidere di stanziare ulteriori risorse, con la possibilità che almeno per coloro che sono in età più avanzata possa esserci un incremento fino a 700 euro.

Pensione a 700 euro nel 2024? Ecco cosa servirebbe

Per il momento nel 2024 non è confermata la rivalutazione straordinaria del 6,4% riconosciuta ai pensionati che hanno compiuto i 75 anni che quest’anno ha contribuito a portare gli assegni a toccare quota 600 euro.

Non è da escludere, però, che a margine della riforma delle pensioni questa rivalutazione straordinaria possa essere confermata anche per il 2024. Va detto che sarebbe comunque insufficiente per portare le pensioni minime degli over 75 a raggiungere la soglia di 700 euro, come invece sembra stiano valutando a Palazzo Chigi.

Tenendo conto di una pensione minima di 598,92 euro, infatti, una rivalutazione straordinaria del 6,4%, anziché del 2,7%, farebbe raggiungere appena i 637,25 euro.

Per arrivare a 700 euro bisognerebbe più che raddoppiare le risorse stanziate dall’ultima manovra visto che la rivalutazione straordinaria dovrebbe essere tra il 15,5% e il 15,6%. Obiettivo che non sarà semplice da raggiungere con le poche risorse a disposizione con la manovra del 2024, per la quale oltre ad aumentare le pensioni bisognerà - come promesso da Giorgia Meloni - pensare anche a una soluzione per rendere maggiormente flessibile l’attuale sistema pensando a delle misure che consentano di anticipare l’accesso alla pensione.

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