Pensione con Quota 100 pagata subito (ma potrebbe essere ritirata)

Simone Micocci

18 Marzo 2019 - 09:28

Quota 100: l’Inps ha autorizzato i propri dipendenti a pagare già dal 1° aprile 2019 la pensione, anche in assenza della documentazione che conferma la cessazione dell’attività come lavoratore subordinato.

 Pensione con Quota 100 pagata subito (ma potrebbe essere ritirata)

Importanti novità sulle pensioni direttamente dall’Inps: come svelato da Galeazzo Bignami, deputato di Forza Italia, l’Istituto ha inviato un messaggio ai suoi dipendenti - Hermes 1008, datato 11 marzo 2019 - con il quale ha dato via libera alla liquidazione delle pensioni per coloro che hanno fatto domanda per Quota 100 e per i quali la decorrenza è fissata al 1° aprile 2019, anche in mancanza della documentazione relativa alla cessazione del rapporto di lavoro.

La pensione quindi verrebbe erogata in via straordinaria, con la possibilità per l’Inps di ritirarla qualora in seguito ad una successiva verifica ci si renda conto che il richiedente non è in regola con quanto stabilito dal decreto 4/2019 (che presto sarà convertito in legge) in merito alla cumulabilità tra Quota 100 e i redditi da lavoro.

Ricordiamo, infatti, che per accedere ad ogni forma di pensione il richiedente deve aver interrotto l’attività di lavoro dipendente: tuttavia, se negli altri casi è possibile riprendere a lavorare una volta effettuato l’accesso alla pensione, per chi ha fatto domanda per Quota 100 il divieto vale fino al raggiungimento dell’età per la pensione di vecchiaia, ossia 67 anni (salvo la possibilità di effettuare prestazioni occasionali, nel limite di 5.000€ annui).

Pensione con Quota 100: per chi arriva il 1° aprile

Prima di vedere nel dettaglio cosa dice il messaggio Hermes 1008 dell’Inps e perché sta facendo così tanto discutere, facciamo chiarezza su chi riceverà il primo assegno alla data del 1° aprile 2019.

ll diritto alla pensione con Quota 100 si matura all’età di 62 anni e 38 anni di contributi; tuttavia, per i lavoratori del settore privato è stata introdotta una finestra mobile che ritarda di tre mesi la decorrenza della pensione, mentre per i dipendenti pubblici di persino sei mesi.

A tal proposito il decreto 4/2019 stabilisce che la pensione decorre dal 1° aprile 2019 solamente per coloro che hanno maturato i requisiti per Quota 100 entro il 31 dicembre 2018; tutti gli altri devono attendere il primo giorno bancabile del mese successivo a quello di apertura della finestra mobile, trimestrale o semestrale a seconda del settore di appartenenza.

Pensione con Quota 100: bisogna aver smesso di lavorare

Come anticipato, per accedere alla pensione bisogna smettere di lavorare; nel caso di Quota 100 questo divieto vale fino a quando il pensionato non compie 67 anni di età, visto che obiettivo di questa misura è di favorire anche il ricambio generazionale.

Generalmente, quindi, affinché l’Inps possa erogare l’assegno di pensione è necessaria la cessazione del rapporto di lavoro dipendente e che questa sia già visibile sul sito del Ministero del Lavoro. Questa regola vale per tutte le pensioni eccetto - in base a quanto descritto dal suddetto messaggio che l’Inps ha inviato ai propri dipendenti - che per Quota 100.

Pensioni, ultime notizie: Quota 100 pagata subito

Nel messaggio Hermes 1008 l’Inps autorizza i propri dipendenti a pagare già dal 1° aprile 2019 la pensione agli aventi diritto a Quota 100 indipendentemente dalla presenza della documentazione sulla cessazione del rapporto di lavoro.

Questo non significa che viene meno il divieto di cumulabilità tra reddito da lavoro e pensione con Quota 100; l’assegno, infatti, viene erogato solamente in via straordinaria, con la possibilità per l’Inps di ritirarlo e di prendere indietro quanto versato qualora in fase di verifica ci si renda conto che il richiedente non aveva smesso di lavorare.

La pensione verrà pagata anche in assenza dei dati relativi alla cessazione del rapporto di lavoro nell’archivio dell’Unilav; almeno per il momento, quindi, per poter percepire l’assegno previdenziale è sufficiente la dichiarazione inviata dal dipendente - di natura non vincolante - riguardo alla possibile futura cessazione del rapporto di lavoro alla data del 31 marzo. L’assegno verrebbe pagato così anche a coloro che hanno presentato domanda per Quota 100 in via preventiva, ma che non hanno alcuna intenzione - almeno per il momento - di dimettersi.

Quota 100 pagata subito: le polemiche

Dopo essere venuto a conoscenza dell’intenzione dell’Inps di pagare Quota 100 dal 1° aprile anche senza la documentazione riguardante l’effettiva cessazione del rapporto di lavoro, il deputato Bignami ha spiegato perché questa decisione dell’Inps rappresenta un errore.

Il deputato di Forza Italia lo ha definito “un fatto insolito e singolare” ed è per questo che ha fatto richiesta per un’interrogazione parlamentare al Ministro del Lavoro, Luigi Di Maio. Il rischio più grande è quello per cui la pensione possa essere erogata per poi ritirata, costituendo per i dipendenti dell’Inps un ulteriore aggravio lavorativo che potrebbe portarli a trascurare altre prestazioni ordinarie.

Inoltre, questa decisione potrebbe generare situazioni potenzialmente non conformi alla legge: come anticipato, infatti, per l’accesso ad ogni forma di pensione è necessario che nell’archivio dell’Unilav siano presenti i dati che confermano l’avvenuta cessazione dell’attività lavorativa subordinata, quindi non c’è motivo per cui non debba essere così anche per Quota 100.

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