Pensione con Quota 100, l’Inps dà ragione ai sindacati: ecco perché non è stata superata la Legge Fornero

Simone Micocci

15 Luglio 2019 - 09:30

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Quota 100 non supera la Legge Fornero: secondo i sindacati il numero di pensionati è troppo basso affinché possano dirsi superati i problemi del sistema previdenziale italiano.

Pensione con Quota 100, l’Inps dà ragione ai sindacati: ecco perché non è stata superata la Legge Fornero

La riforma delle pensioni approvata dal Governo Lega-Movimento 5 Stelle aveva un solo obiettivo: superare la Legge Fornero tramite l’introduzione di misure che rendessero più flessibile l’uscita dal lavoro rispetto a quanto previsto dalla “sanguinosa” riforma del 2011.

L’intervento scelto per superare la Legge Fornero è stato Quota 100, con il quale a molti lavoratori è stato permesso di anticipare l’accesso alla pensione di diversi anni.

Molti”, ma “non abbastanza” da poter parlare di superamento o cancellazione della Legge Fornero; a ribadirlo sono i sindacati, i quali hanno commentato i dati svelati dal rapporto annuale dell’Inps nei quali sono indicati anche i risultati e gli effetti delle principali novità introdotte nel primo anno del Governo Conte.

Secondo Maurizio Landini della CGIL, Quota 100 ha mandato in pensione meno lavoratori di quelli inizialmente previsti dal Governo, tant’è che alla fine dell’anno ci saranno delle risorse risparmiate.

Questo dimostra che le proteste organizzate dai sindacati negli ultimi mesi non erano così insensate: ad oggi, infatti, la Fornero continua ad essere in vigore nonostante gli slogan elettorali di Matteo Salvini, e provvedimenti come Quota 100 - limitati nel tempo e circoscritti ad una piccola parte dei lavoratori - non sono adeguati al superamento di questa situazione.

Pensioni: il resoconto dell’Inps

Secondo il rapporto annuale presentato dal Presidente dell’Inps - Pasquale Tridico - ogni mese l’Istituto di previdenza eroga assegni a più di 15 milioni di pensionati, per un importo medio di 1.548,86€.

Il risultato economico di esercizio è di - 7,839 miliardi di euro, con un calo di 855 milioni rispetto ai -6.984 milioni del 2017. Ci sono buone notizie però sul fronte lavoro: secondo i dati rilevati dall’Inps, infatti, il numero di occupati è tornato ad essere quello del periodo pre-crisi, pur considerando che questo risultato è stato raggiunto con un largo uso dei contratti di part-time volontario.

Ma concentriamoci sulle pensioni e principalmente su Quota 100: si stima che a fine anno saranno 205.000 i lavoratori ad aver anticipato l’accesso alla pensione aderendo a questa misura, per una spesa di 3,6 miliardi di euro. Un numero inferiore alle aspettative: ricordiamo, infatti, che il Governo aveva stimato una platea di 290.000 beneficiari. Per le domande accolte, come spiegato da Tridico, l’importo medio della pensione mensile sarà di circa 1.900€.

Tridico ha poi risposto (senza mai citare) all’ultimo rapporto dell’Ecofin secondo cui l’Italia dovrebbe eliminare anticipatamente Quota 100 per rispettare gli impegni presi con la Legge Fornero. Secondo il Presidente dell’Inps sarebbe opportuno evitare di fare facili allarmismi in merito alla sostenibilità del sistema pensionistico italiano, visto che questo “è solido”.

Cgil: “Se il sistema è solido andiamo avanti con la riforma

A commentare la relazione annuale presentata dal presidente dell’Inps è stato Maurizio Landini, segretario generale della CGIL.

Questo si è soffermato in particolare sulla “stabilità dei conti” professata da Tridico. Ebbene, dal momento che “la spesa italiana non è fuori controllo, oltre ad essere al di sotto della media europea” non c’è motivo per non andare avanti nella riforma e arrivare concretamente al superamento della Legge Fornero.

D’altronde i dati pubblicati dall’Inps confermano quello che i sindacati dicono da tempo, ovvero che con Quota 100 “la platea coinvolta è di molto inferiore a quella prevista”.

Questo conferma - secondo Landini - “l’esigenza e la sostenibilità di una vera riforma previdenziale che superi la legge Fornero e che dia una risposta vera a tutti i lavoratori, a iniziare dai giovani, dalle donne, da chi fa lavori poveri, discontinui o gravosi, dai precoci e risolva definitivamente la questione esodati”.

Come fare? Landini non ne parla espressamente, ma l’intervento che potrebbe mettere tutti d’accordo è quello che vede l’estensione di Quota 41 a tutti i lavoratori, riconoscendo in ogni caso 41 anni di lavoro come sufficienti per l’accesso alla pensione (indipendentemente dall’età anagrafica). In quel caso sì che la Legge Fornero si potrà dire concretamente superata.

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