Patrick Zaki torna libero: sarà scarcerato dopo quasi due anni di detenzione in Egitto

Stefano Rizzuti

7 Dicembre 2021 - 12:51

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Lo studente egiziano (dell’Università di Bologna) Patrick Zaki verrà scarcerato dopo quasi due anni: non è stato però assolto e la nuova udienza del processo a suo carico è prevista l’1 febbraio 2022.

Patrick Zaki torna libero: sarà scarcerato dopo quasi due anni di detenzione in Egitto

Dopo quasi due anni di reclusione Patrick Zaki torna libero. Lo studente egiziano dell’Università di Bologna verrà scarcerato anche se non assolto dalle accuse. A riferirlo sono i suoi avvocati al termine dell’udienza che si è svolta a Mansura.

L’ordine di scarcerazione dello studente egiziano sarebbe già stato firmato dal giudice ma non è ancora chiaro se Zaki uscirà di prigione già stasera o domani (o, comunque, nei prossimi giorni). Dopo la scarcerazione, comunque, Zaki dovrà continuare ad affrontare il processo per cui è recluso da 22 mesi.

Zaki scarcerato ma non assolto

Lo studente egiziano dovrà apparire di nuovo davanti alla corte il primo febbraio 2022. La scarcerazione è stata disposta nonostante la mancanza di assoluzione. La sua legale Hoda Nasrallah ha spiegato che alla difesa è stato comunicata la rimessa in libertà di Zaki ma non si hanno al momento ulteriori dettagli.

La notizia della scarcerazione è stata accolta in tribunale da un urlo di gioia. Anche al di fuori dell’aula la notizia è stata accolta con grida di gioia dai familiari (compresi i genitori) e dagli attivisti pro-Zaki.

Chi è Patrick Zaki e la sua detenzione in Egitto

Patrick Zaki è un ex studente egiziano dell’Università di Bologna. Era in carcere da quasi due anni con l’accusa di aver diffuso false informazioni attraverso articoli giornalistici. In particolare il procedimento è basato su tre articoli sulla persecuzione dei cristiani copti in Egitto. Zaki era stato arrestato al Cairo il 7 febbraio 2020.

La sospensione del processo dopo 4 minuti

La decisione del giudice è arrivata dopo la sospensione della seduta del 7 dicembre che era iniziata da solamente quattro minuti. La legale di Zaki, Hoda Nasrallah, aveva infatti chiesto l’acquisizione di altri atti per dimostrare una presunta illegalità durante l’arresto avvenuto all’aeroporto della capitale egiziana. Inoltre altri atti sarebbero dovuti servire per dimostrare la correttezza di uno degli articoli alla base del processo.

Zaki prima dell’udienza: sto bene, grazie all’Italia

Prima del verdetto aveva risposta a un diplomatico italiano che gli aveva chiesto quali fossero le sue condizioni. “Bene, grazie”, aveva risposto quando gli era stato chiesto come stesse. Zaki ha risposto dalla gabbia degli imputati subito prima rispetto all’inizio dell’udienza.

Il diplomatico ha potuto parlare con lo studente egiziano e gli ha evidenziato la vicinanza da parte delle istituzioni italiane. Zaki ha ringraziato i diplomatici per ciò che l’Italia e l’ambasciata italiana stanno facendo per la sua causa. Il diplomatico si era soffermato a parlare anche con i genitori dello studente.

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