Le obbligazioni crollano: cosa sta per accadere nei mercati?

Violetta Silvestri

08/06/2023

08/06/2023 - 10:18

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Obbligazioni, è tonfo generale nel mondo: crescono i rendimenti su aspettative di tassi di interesse ancora in aumento. Cosa significa per i mercati e cosa si rischia?

Le obbligazioni crollano: cosa sta per accadere nei mercati?

Le obbligazioni globali stanno crollando, con rendimenti che tornano a salire e nuove aspettative sui tassi di interesse, visti ora in continuo aumento.

Gli investitori stanno tornando ad abbandonare il debito sovrano dopo che la Bank of Canada si è unita alla Reserve Bank of Australia in ulteriori aumenti del costo del denaro per combattere i guadagni ostinatamente rapidi dei prezzi al consumo.

L’inasprimento sta convincendo gli operatori a riconsiderare le loro scommesse sui tagli dei tassi statunitensi entro la fine dell’anno, sottolineando la minaccia che la battaglia contro l’inflazione potrebbe essere tutt’altro che conclusa.

Con una politica monetaria ancora aggressiva, il rischio è di un rallentamento economico accentuato e con maggiore rischio di recessione, mentre gli oneri di debito salgono e gli Stati più indebitati faticano - e faticheranno nel prossimo futuro - a pagare gli interessi.

Il crollo delle obbligazioni innesca anche altro nervosismo nei mercati finanziari, indebolendo una stabilità già fragile.

Obbligazioni: è tonfo globale, con rendimenti che schizzano

I rendimenti dei Treasury a più breve scadenza sono vicini ai massimi da marzo, mentre i loro equivalenti australiani sono balzati ai livelli visti l’ultima volta più di un decennio fa. Con il segno più si muovono anche il Btp decennale italiano, +4,2% e il Bund tedesco a 10 anni, +2,4%.

Con rendimenti in crescita, il prezzo dei titoli di Stato scende di conseguenza, con un segnale che la domanda degli investitori per il debito sovrano arranca.

Nuovi nervosismi per un ciclo prolungato di rialzi dei tassi stanno emergendo, con la minaccia di spianare la strada a un nuovo aumento della volatilità negli asset di rischio globali. E proprio come accaduto durante gli aumenti dello scorso anno, le preoccupazioni hanno anche scosso i beni rifugio tradizionali: un indicatore dei Treasuries statunitensi è sceso di oltre l’1% a maggio a causa del riposizionamento dei fondi.

“La Reserve Bank of Australia ha sfidato le previsioni degli economisti per aumentare nuovamente il tasso di cassa questa settimana, il che potrebbe esercitare maggiori pressioni sulla Banca centrale europea, sulla Federal Reserve statunitense, sulla Bank of Japan e sulla Bank of England”, ha dichiarato Colin Graham, stratega di Robeco. “Le aspettative per luglio sono ora passate da un previsto taglio a un previsto aumento per la Fed, ha aggiunto.

La necessità di continuare a lottare contro l’inflazione non ancora tornata nei target delle banche centrali sta pressando in alt più del previsto i tassi di interesse, con una serie di implicazioni. Mentre gli Stati hanno bisogno di emettere debito, consapevoli di una drastica riduzione degli acquisti obbligazionari da parte delle banche centrali - Bce in primis, con il quantitative tightening - potrebbero incontrare più difficoltà a trovare compratori (investitori interessati). Così, si abbassa il valore dei bond.

Non solo, anche l’OCSE ha ricordato che per ridurre prezzi core ancora alti nel mondo le banche centrali non possono smettere di alzare i tassi ora. Con una avvertenza, però: costi di debito così elevati rallentano consumi e crescita e aumentano i risch di insolvenza.

In questa cornice, è anche la stabilità finanziaria a risentirne.

Cosa sta per accadere sui mercati?

“Con l’inflazione che si è dimostrata più ostinata di quanto pensassimo, ora pensiamo che la banca centrale manterrà il suo tasso di riferimento più alto più a lungo di quanto avevamo previsto in precedenza”, ha scritto in una nota Diana Iovanel, economista di Capital Economics.

Mentre alcune aziende, tra cui Societe Generale SA, ritengono che i tassi di interesse negli Stati Uniti potrebbero già essere al massimo, lo stesso non si può dire per quelli in Europa. I trader stanno scontando mezzo punto percentuale di aumenti da parte della Banca centrale europea nei prossimi tre mesi, mostrano i dati sugli swap.

“La Bce è dietro la curva in termini di pressione inflazionistica, in termini di tassi”, ha dichiarato a Bloomberg Television Guy Stear, responsabile della ricerca sul reddito fisso presso SocGen. “Devono andare avanti”.

Le obbligazioni potrebbero quindi accentuare il tonfo nelle prossime settimane. I mercati sono avvisati di una maggiore volatilità in arrivo.

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