Cosa succede a MPS dopo la cessione del 25% da parte del Mef?

Claudia Cervi

21/11/2023

21/11/2023 - 10:51

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MPS è sempre più vicina alla privatizzazione, con il Mef che ha ceduto il 25% della sua quota incassando 920 milioni di euro. Ecco cosa sta succedendo alla banca senese.

Cosa succede a MPS dopo la cessione del 25% da parte del Mef?

Cosa succede a MPS dopo la cessione del 25% da parte del Mef? Ora che il Tesoro ha liquidato la sua quota e incassa 920 milioni. A metà mattina il prezzo di MPS crolla del 6,5% in Borsa (a 2,87 euro) riducendo a +58% la performance da inizio anno.
Banca Monte dei Paschi di Siena (MPS) è un istituto storico e simbolo del sistema bancario italiano controllata dal Ministero dell’Economia e delle Finanze (MEF) che - fino a ieri - deteneva una partecipazione del 64,23%.

Con un’operazione lampo, il governo ha ceduto poco meno di 315 milioni di azioni scendendo così al 39,23% circa del capitale sociale. Questo rappresenta la prima fase di un processo più ampio che mira a valorizzare la banca, nel rispetto degli impegni presi con le autorità dell’Unione Europea.

Vediamo più da vicino questa operazione, con tutti i dettagli e le implicazioni per MPS e il panorama bancario italiano.

Cessione MPS: il Mef incassa 920 milioni

Il Tesoro italiano ha compiuto un passo significativo nella privatizzazione di MPS, collocando sul mercato il 25% delle azioni della banca in un’operazione denominata Accelerated Book Building (ABB). Questo è avvenuto attraverso un consorzio di banche, composto da BofA Securities Europe SA, Jefferies GmbH e UBS Europe SE, che hanno agito come Joint Global Coordinators e Joint Bookrunners. L’offerta ha riscosso un notevole successo, con una domanda che superava di oltre cinque volte l’ammontare iniziale. Il corrispettivo per azione è stato fissato a 2,92 euro, incorporando uno sconto del 4,9% rispetto al prezzo di chiusura delle azioni del 20 novembre 2023. Si tratta di un valore superiore di quasi il 50% rispetto al prezzo di sottoscrizione dell’aumento del capitale del novembre 2022.

La vendita, gestita in tempi record, ha superato le aspettative iniziali, con il Tesoro che ha collocato sul mercato il 5% in più di quanto inizialmente previsto.

La mossa è stata giustificata dal Ministero dell’Economia e delle Finanze come parte di un processo più ampio per valorizzare la banca, tenendo conto del suo solido quadro patrimoniale e delle prospettive di sviluppo. Tuttavia, questa decisione solleva anche interrogativi sulle motivazioni del governo, considerando che MPS ha registrato profitti superiori alle attese nei primi 9 mesi del 2023. Il MEF si è impegnato a non effettuare ulteriori cessioni per i successivi 90 giorni, dando un respiro temporaneo alla situazione.

Cosa sta succedendo a MPS?

Il contesto economico e finanziario in cui si colloca l’operazione di privatizzazione di MPS è cruciale per comprendere appieno le sue implicazioni. Con profitti superiori alle attese nei primi nove mesi del 2023, MPS ha presentato un bilancio positivo, registrando un guadagno di quasi 930 milioni di euro che potrebbe superare 1,1 miliardi nei 12 mesi. Tuttavia, la necessità per il governo italiano di raccogliere risorse e rispettare gli impegni con l’Unione Europea ha accelerato il processo di privatizzazione.

Il governo italiano ha annunciato un piano pluriennale di privatizzazioni da 21 miliardi di euro e la cessione del 25% di MPS è un passo significativo in questa direzione. Il MEF manterrà comunque una quota del 39,23%, garantendo una maggioranza significativa nonostante la privatizzazione in corso.

Prospettive future per MPS

Passando alle prospettive future per MPS, l’attenzione si sposta sulla sentenza di appello prevista per il 27 novembre nel processo sui derivati. Un esito favorevole potrebbe influenzare positivamente la banca, liberando accantonamenti per 0,2 miliardi di euro, migliorando il capitale e, in uno scenario ottimistico, consentendo il ripristino dei dividendi già nel 2024. Tuttavia, ci sono rischi legali significativi, come dimostrato dalla sentenza di primo grado che ha comportato richieste di risarcimento per circa un miliardo di euro.

Grafico giornaliero azioni BMPS Grafico giornaliero azioni BMPS Fonte Tradingview

In conclusione, la cessione del 25% di MPS rappresenta un importante passo verso la privatizzazione, con implicazioni finanziarie e giuridiche rilevanti. Il governo italiano, nel perseguire il piano di privatizzazione, deve affrontare sfide e bilanciare gli obblighi con l’Unione Europea con la necessità di garantire la stabilità e la valorizzazione della banca. Con la quota di partecipazione del Tesoro più diluita, ora la banca senese è più appetibile a potenziali acquirenti.

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