Meteo, in arrivo caldo anomalo dopo l’allerta maltempo: quando e zone colpite

Ilena D’Errico

15 Dicembre 2023 - 18:27

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Maltempo e allerta meteo per il weekend, poi un caldo anomalo che alzerà le temperature in modo insolito. Ecco quando succederà e quali saranno le zone colpite.

Meteo, in arrivo caldo anomalo dopo l’allerta maltempo: quando e zone colpite

Le previsioni meteorologiche prospettano dei giorni a dir poco particolari per l’Italia, con in arrivo un anomalo caldo fuori stagione subito dopo l’allerta maltempo. Ci saranno, infatti, alcuni giorni di intenso freddo con abbondanti precipitazioni e poi l’arrivo del caldo portato dall’anticiclone. Ecco quali saranno le zone colpite e quando.

Allerta maltempo, quando e dove

Da oggi, un’ondata di maltempo sta colpendo il Centro e il Sud Italia e farà scendere le temperature sotto le medie stagionali, portando la neve anche in collina. In particolare, si prevede un cielo nuvoloso al Nord (con banchi di nebbia in Valle Padana) e cielo sereno sulle zone alpine e del Centro Italia.

Fa eccezione la costa adriatica dove, insieme alle nubi sparse, si attendono piovaschi e neve sull’Appennino. Per il Sud e il Centro Sud le condizioni meteorologiche sono ancora più instabili, con precipitazioni diffuse soprattutto in Sicilia e Calabria, dove potrebbero assumere carattere temporalesco.

Si attende anche la discesa di quota della neve che, con l’aria sempre più fredda, dovrebbe a breve arrivare nelle quote collinari nelle Marche, in Abruzzo e in Molise. Proprio a causa delle precipitazioni attese e dell’instabilità meteo, il Dipartimento della protezione civile ha emanato un’allerta gialla per il rischio idrogeologico e idraulico su:

  • Sicilia;
  • Calabria;
  • Molise;
  • Abruzzo.

L’allerta è in vigore per la giornata di oggi, venerdì 15 dicembre, ma considerando le condizioni attese per il weekend potrebbe facilmente essere prorogata.

Caldo anomalo in arrivo

Il fine settimana sarà dunque molto freddo pressoché su tutta la penisola, in alcune zone con forti piogge e nevicate. Di certo la cosa che ci si aspetta meno è il rialzo delle temperature, che invece comincerà proprio domenica 17 dicembre.

A causa dell’anticiclone in arrivo, la prossima settimana (soprattutto lunedì e martedì) le temperature saliranno fino a 10 gradi sopra la media stagionale. In città come Firenze, Roma e Napoli si toccheranno perfino i 14/15 gradi. Si attendono effetti anche sull’arco alpino, che arriverà a condizioni tipicamente primaverili perfino sopra i 1.000/1.500 metri di quota.

Oltre al caldo eccezionale per questo periodo, che invece dovrebbe essere il più freddo di tutto l’anno, l’anticiclone provocherà anche pesanti inversioni termiche notturne sulla Valle Padana e i fondivalle alpini. Di conseguenza, si avrà un brusco calo delle temperature durante la notte – perfino sottozero – e la formazione di ghiaccio, oltre ai banchi nebbiosi.

Le temperature insolitamente miti continueranno almeno fino al 21 dicembre, per via della persistenza dell’anticiclone sul Mediterraneo. Si rischierebbe così di festeggiare un Natale quasi tiepido, se non fosse che qualche giorno prima della Vigilia è atteso l’arrivo di una perturbazione di aria gelida.

Per quanto ne sappiamo al momento, non solo farà freddo, ma probabilmente a Natale ci sarà la neve anche a bassa quota.

Cosa c’entra il cambiamento climatico

Nell’arco di una decina di giorni il territorio italiano passerà dai temporali al freddo gelido con una piccola parentesi di caldo anomalo. Passaggi non certo ordinari e come sempre in tema di clima la risposta è da cercare nel cambiamento climatico.

Le differenze di temperatura così elevate sono prodotte dal passaggio dell’anticiclone, ma non è affatto normale che queste aree di alta pressione durino così a lungo e soprattutto abbiano una tale intensità. Gli scienziati hanno infatti accertato che proprio il riscaldamento climatico, con la continua emissione di anidride carbonica, è la causa di questi anticicloni così intensi e duraturi.

La zona del Mediterraneo, peraltro, ne risente particolarmente e infatti i cambiamenti climatici provocati dall’inquinamento dei gas serra si riflettono con straordinaria intensità. In particolare, mentre la superficie globale si è riscaldata di circa 1,1 gradi rispetto al periodo preindustriale (si tratta chiaramente di una media fra tutte le aree), il Mediterraneo da solo ha registrato un aumento del doppio.

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