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Materie prime, previsioni aggiornate a novembre 2023

Redazione Finance

14/11/2023

14/11/2023 - 11:52

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Quali previsioni per le materie prime a novembre 2023? Ecco quali commodities si apprezzeranno e quali sono destinate a crollare.

Materie prime, previsioni aggiornate a novembre 2023

Quali previsioni per le materie prime a novembre 2023?
Le recenti turbolenze economiche e geopolitiche hanno notevolmente influenzato l’andamento dei prezzi di alcune delle principali materie prime presenti sul mercato azionario. In quasi tutti i segmenti del mercato delle commodities, l’effetto della guerra in Medio Oriente, le decisioni dei banchieri centrali delle economie sviluppate e il peso relativo all’economia cinese hanno impattato direttamente, generando considerevole incertezza riguardo alla performance del comparto delle materie prime verso la fine dell’anno.

Complessivamente, ha senso attendersi un aumento di valore da parte di questi asset? Diamo uno sguardo ad alcuni dati centrali, in collaborazione con gli esperti di XTB.
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Previsioni materie prime: l’impatto della Cina

Un primo elemento da considerare è il prezzo delle materie prime energetiche, elemento oggi più che mai centrale, dato i forti shock causati prima di tutto dalla nascita del conflitto in Ucraina, con le relative sanzioni alla Russia, e poi con lo scoppio del tumulto in Medio Oriente, il quale ha avuto anch’esso un forte impatto sul prezzo delle materie prime energetiche.

Sebbene nel primo caso il focus fosse orientato verso il prezzo del gas naturale, con il secondo l’attenzione si sposta verso il petrolio. Le prime contrazioni registrate dal rapporto sull’occupazione statunitense preoccupano i trader, anche se la paura principale riguarda ancora l’economia cinese. La Cina resta la seconda potenza economica globale, e in termini di consumi energetici rappresenta un baluardo globale. Gli ultimi trimestri hanno mostrato chiare difficoltà, comportando un relativo abbassamento delle aspettative di consumo di petrolio. Fattore che ha incentivato i Paesi esportatori a mettere i tagli all’offerta del 2023. Proprio per questo la Cina svolge un ruolo cruciale per determinare l’andamento del prezzo delle materie prime: un’inversione, anche lieve, dell’aspettativa di crescita economica del Paese, potrebbe comportare un forte apprezzamento delle materie prime a sfondo energetico.

Ma la Cina naturalmente ha un influenza che va ben oltre il mercato energetico quando si parla di materie prime; basti pensare al mercato dei metalli industriali, primo fra tutti il rame, e altri molto utilizzati in vari segmenti manifatturieri, come l’automotive. Anche in questo caso, a trainare buona parte della crescita della domanda, secondo alcune stime, sarà principalmente la rivoluzione dei veicoli elettrici, i quali però, come evidenziato dalle trimestrali di alcuni leader del settore, sembra iniziare a trovare delle difficoltà, proprio a causa della contrazione cinese, e anche a causa dell’aumento del costo di finanziamento per gli acquisti nelle economie sviluppate dell’occidente.

Anche l’edilizia, in questo caso svolge un ruolo cruciale: molti di questi materiali sono un riferimento del segmento edilizio. Inutile specificare il fatto che, anche in questo caso, la Cina ricopre un ruolo centrale per la domanda di materiali industriali a uso edile. Purtroppo però, i problemi legati alla crescita economica del Paese derivano proprio da una drastica contrazione proveniente da questo settore. Con il crollo del colosso immobiliare Evergrande e i tumulti legati a Country Garden, il mercato immobiliare del Paese ha iniziato un brusco e drastico tracollo, che ha portato con sé venti deflattivi che non giocano certo a favore del quadro economico complessivo cinese e globale.

L’onda d’urto si è difatti propagata anche in altri segmenti di borsa annessi, con l’aumento di aspettative ribassiste per quanto riguarda la domanda di materiali industriali.

Come investire in commodities con i CFD
Investire in contratti per differenza (CFD) su commodities è diventata una delle opzioni più popolari per coloro che desiderano trarre vantaggio dalla volatilità del mercato delle materie prime. I CFD consentono agli investitori di trarre profitto dalle variazioni di prezzo delle commodities senza dover possedere effettivamente gli asset sottostanti. Questo tipo di investimento offre una serie di vantaggi, come la possibilità di negoziare con leva finanziaria, il che significa che gli investitori possono ottenere esposizione a una quantità di commodities superiore a quella che possiedono effettivamente. Con XTB puoi investire in oltre 50 CFD su commodities.

Tuttavia, è importante tenere presente che investire in CFD comporta anche dei rischi significativi. La volatilità del mercato delle materie prime può portare a movimenti di prezzo repentini e imprevedibili, che possono portare a perdite considerevoli. È fondamentale avere una solida comprensione dei mercati finanziari e delle commodities, nonché adottare una strategia di gestione del rischio ben definita prima di impegnarsi in questo tipo di investimento. Inoltre, è sempre consigliabile fare riferimento a fonti affidabili e consulenti finanziari qualificati per prendere decisioni informate prima di investire in CFD su materie prime. XTB fornisce anche una serie di strumenti e risorse educative per aiutarti a prendere decisioni informate sugli investimenti su commodities. Che tu sia un investitore esperto o un principiante, XTB è in grado di soddisfare le tue esigenze e aiutarti a raggiungere i tuoi obiettivi finanziari.

Previsioni materie prime agricole: presto nuovi rialzi?

Infine, ma non per importanza, le recenti dinamiche globali stanno evidentemente impattando anche sul prezzo delle materie prime a utilizzo agricolo. Con l’invasione della Russia il mercato ha assistito a un sensibile apprezzamento del valore dei cereali, con i due Paesi del conflitto, i quali partecipavano al 30% delle esportazioni di grano. Sui futures della materia prima i trader hanno potuto assistere a un’impennata della volatilità senza eguali.

Con il conflitto in Medio Oriente, anche questi asset sono tornati a interessare il pubblico degli investitori. L’aumento del prezzo dell’energia che potrebbe essere causato dalla prosecuzione e/o estensione del conflitto in Medio Oriente potrebbe impattare positivamente sul prezzo delle materie prime energetiche, alzando i costi di produzione di beni come mais e grano. Questo potrebbe interrompere il trend decrescente che ormai da mesi caratterizza il prezzo di queste materie prime. Ma non finisce qui: anche a livello climatico sembra avvicinarsi un momento abbastanza bullish riguardo al prezzo di questo segmento del mercato delle commodities: il cosiddetto «El Nino», un clima caldo e umido che colpisce le zone dell’Oceano Pacifico, comportando tipicamente una contrazione della produzione (cosa che è avvenuta anche nel 2015 impattando negativamente sulla produzione di mais e soia).

Materie prime: cosa sta accadendo in borsa?

Da novembre, il prezzo del gas naturale negli Stati Uniti ha registrato una perdita di quasi il 10%, mentre il petrolio, rappresentato dal WTI, è in contrazione del 4% dopo il forte apprezzamento di ottobre. Il rame, noto come «Dottor Copper», si mantiene pressoché sulla parità, dopo un lieve apprezzamento rispetto ai minimi di ottobre, segnalando un certo grado di indecisione riguardo a certe dinamiche economiche. I metalli preziosi stanno attraversando una fase di decrescita, con l’oro in retrocessione del 2,30% e l’argento del 2,70%. I futures del mais rimangono praticamente invariati, mentre la soia mostra un chiaro apprezzamento, con un incremento superiore al 5% nel mese di novembre.

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