I mercati oggi affrontano 3 sfide

Violetta Silvestri

05/04/2023

Sono almeno 3 le sfide che oggi pesano sui mercati e sull’economia globale: cosa sta ostacolando la ripresa delle potenze mondiali e degli asset rischiosi? Nuovi e vecchi protagonisti si affrontano.

I mercati oggi affrontano 3 sfide

I mercati, e tutta l’economia globale, guardano oggi ad almeno 3 incertezze che incombono sugli investitori e restano irrisolte.

Dallo stato di salute dell’economia Usa ai rapporti complessi tra Europa e Cina, fino alle scommesse sui prossimi rialzi dei tassi di interesse, cosa osservare con attenzione oggi? Le insidie sono almeno 3. Da sottolineare, che i mercati cinesi e di Hong Kong sono chiusi.

1. La recessione Usa sta arrivando?

La propensione al rischio rimane fragile poiché gli investitori restano cupi e si preoccupano di una recessione, dopo che una serie di dati economici nel corso della settimana sta dando indicazioni di un raffreddamento dell’economia Usa.

Il rapporto JOLTS di martedì ha mostrato che le aperture di nuove posizioni di lavoro negli Stati Uniti sono scese al livello più basso in quasi due anni a febbraio, con i trader che scommettono che la Fed ha quasi finito con i suoi aumenti dei tassi di interesse.

Nel frattempo, il CEO di JPMorgan Jamie Dimon ha affermato che l’impatto della crisi bancaria statunitense si farà sentire negli anni a venire.

“L’attuale crisi non è ancora finita, e anche quando sarà alle nostre spalle, ci saranno ripercussioni per gli anni a venire”, ha scritto Dimon nel messaggio annuale di 43 pagine agli azionisti.

Un sondaggio Reuters di strateghi valutari ha mostrato anche che il dollaro Usa si indebolirà rispetto alla maggior parte delle principali valute quest’anno, poiché il divario dei tassi di interesse con i suoi pari smetterà di allargarsi.

2. Banche centrali e tassi: il dilemma è qui

La presidente della Federal Reserve Bank di Cleveland, Loretta Mester, ha dichiarato che i politici dovrebbero alzare il tasso di riferimento al di sopra del 5% quest’anno e mantenerlo a livelli restrittivi per un po’ di tempo per reprimere l’inflazione, con il livello esatto che dipende dalla rapidità con cui si allentano le pressioni sui prezzi.

Per portare l’inflazione su un percorso stabile fino al 2%, la politica monetaria deve spostarsi “un po’ più in territorio restrittivo quest’anno, con il tasso sui fondi federali che va sopra il 5% e il tasso reale sui fondi federali che rimane in territorio positivo per un po’ di tempo”, sono state le parole di Mester.

Gli investitori, in realtà, hanno alzato le loro scommesse a una probabilità di circa il 60% che non ci sarà alcuna mossa nella riunione della Fed del 2-3 maggio, rispetto a una probabilità di circa il 43% il giorno prima, sulla base dei prezzi dei futures sui tassi di interesse. Questo significa che a fronte della crisi bancaria e dei primi cenni di rallentamento economico si stima una pausa negli aumenti del costo del denaro.

Tuttavia, sono tutte le banche centrali a restare in bilico. La Bce è attesa il 4 maggio con molto interesse, dinanzi a una inflazione core ostinatamente elevata e alla probabilità di azioni ancora da falco.

Intanto, un aumento a sorpresa di 50 punti base da parte della banca centrale neozelandese ha scioccato il mercato asiatico, con il kiwi-dollaro che ha scalato il picco di due mesi. 22 economisti su 24 in un sondaggio Reuters avevano previsto che la Reserve Bank of New Zealand avrebbe alzato i tassi di soli 25 punti base.

3. Europa-Cina:le relazioni pericolose

Non solo mercati: le insidie per l’economia mondiale si muovono anche attraverso i viaggi diplomatici. La notizia di oggi e dei prossimi giorni, infatti, è la visita di Von der Leyen e del presidente francese Emmanuel Macron in Cina, da oggi mercoledì e per tre giorni.

Da ricordare, che il primo ministro spagnolo Pedro Sanchez ha incontrato la scorsa settimana il presidente cinese Xi Jinping e il più importante diplomatico europeo per gli affari esteri, Josep Borrell, si recherà in Cina la prossima settimana.

Macron avrà un lungo incontro faccia a faccia con Xi. Dopo gli incontri formali di giovedì a Pechino, a cui parteciperà anche la presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen, Macron e Xi si dirigeranno verso la città meridionale di Guangzhou.

Con le relazioni Usa-Cina in crisi, Pechino sta cercando di impedire all’Europa di aderire alla strategia anti-dragone della Casa Bianca, in particolare su misure come i controlli sulle esportazioni di tecnologie chiave che danneggerebbero la crescita nella seconda economia più grande del mondo.

L’Ue, comprese Germania e Francia, sta cercando di bilanciare il desiderio di impegnarsi con la Cina in materia di commercio e investimenti pur affermando quelli che ritengono valori europei fondamentali, tra cui il rispetto dei diritti umani e la sovranità territoriale in luoghi come l’Ucraina.

Macron, che ha preso il potere nel 2017, ha lavorato con la Merkel in precedenza per negoziare l’accordo globale sugli investimenti, un accordo tra la Cina e l’Ue che era pronto a portare i legami economici a nuovi livelli. Il tutto è stato accantonato nel 2021 dopo che le due parti si sono scontrate sulle sanzioni imposte a causa di presunte violazioni dei diritti umani, e ora sembra quasi morto.

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