GPT Store: cos’è, come funziona e come sfruttarlo per guadagnare

Niccolò Ellena

10 Gennaio 2024 - 11:11

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OpenAI, l’azienda madre di ChatGPT, sta per lanciare il GPT Store, uno spazio in cui gli sviluppatori possono mettere a disposizione i propri chatbot e guadagnare soldi.

GPT Store: cos’è, come funziona e come sfruttarlo per guadagnare

OpenAI è in procinto di lanciare il GPT Store, uno spazio in cui gli sviluppatori potranno condividere i chatbot che hanno programmato - anche conosciuti come GPT - e guadagnare dei soldi. L’annuncio è arrivato per la prima volta durante l’ultimo DevDay, ossia l’evento dedicato agli sviluppatori, che ha avuto luogo a novembre 2023.

In seguito, a causa della vicenda che ha visto il licenziamento e il successivo reintegro di Sam Altman, l’azienda ha dovuto posticipare il lancio. I primi di gennaio, secondo quanto affermato da una email condivisa dalla testata americana The Verge, i programmatori sono stati informati del fatto che OpenAI avrebbe lanciato il servizio entro la metà del mese.

L’azienda avrebbe, inoltre, invitato gli utenti interessati a condividere i loro chatbot all’interno dello store, a esaminare le politiche aggiornate relative a questi strumenti, a verificare il proprio profilo da “Builder” e, infine, a creare i propri GPT rendendoli pubblici.

Che cos’è il GPT Store

Che cos’è GPT Store? Semplicemente, è una piattaforma simile all’app store presente su Android e iOS, in cui gli sviluppatori possono condividere i chatbot che hanno realizzato sfruttando GPT-4 di ChatGPT.

I protagonisti del GPT Store saranno i GPT, veri e propri chatbot personalizzati dalle capacità molto diverse tra loro. Alcuni, per esempio, offrono agli utenti la possibilità di esercitarsi con la scrittura creativa, altri, invece, possono essere utilizzati per farsi spiegare rapidamente il funzionamento dei più popolari giochi da tavolo o, ancora, i “meme” preferiti della Generazione Z.

Come funziona il GPT Store e come sfruttarlo per guadagnare soldi

Il GPT Store non sarà disponibile per tutti. Infatti, per il momento gli unici utenti che potranno avervi accesso saranno quelli che sono abbonati al servizio a pagamento - ChatGPT Plus - e le aziende. Non è da escludersi, tuttavia, che in futuro il servizio possa essere esteso anche ad altre categorie di utenti.

Per guadagnare soldi con il GPT Store, i programmatori dovranno cercare di realizzare dei GPT quanto più originali e utili, in modo che questi vengano utilizzati dalla community. Quelli di maggior successo scaleranno la classifica realizzata da OpenAI e faranno guadagnare chi li ha realizzati.

I tipi di chatbot che possono essere realizzati sono molti: da quelli più pratici e tecnici, a quelli più semplici e divertenti. Sta tutto nella fantasia e nell’arguzia di chi li programma. OpenAI non ha spiegato ancora con esattezza come verrà calcolato il compenso destinato agli sviluppatori; è tuttavia possibile aspettarsi che questo sarà commisurato in base all’utilizzo dei GPT.

Come creare un GPT

Creare un GPT da pubblicare sul nuovo portale di OpenAI non è difficile. Al contrario di quanto pensano molte persone, per farlo non è obbligatorio conoscere complessi linguaggi di programmazione. L’azienda, infatti, permette di creare questi assistenti personalizzati direttamente utilizzando ChatGPT e, quindi, il linguaggio naturale che lo caratterizza.

In particolare, gli utenti desiderosi di creare un GPT devono essere registrati al programma Plus e accedere al programma “Create a GPT” presente nella sezione “My GPTs”. L’intero processo di creazione vede ChatGPT nel ruolo di assistente; sarà, difatti, lo stesso chatbot a dare le indicazioni sui dati da inserire per andare avanti nel processo.

In primo luogo, l’utente deve dare un nome al chatbot e inserire un’immagine del profilo. Dopodiché, è necessario dettare all’assistente le regole di comportamento: cosa deve saper fare, come deve rivolgersi agli utilizzatori e quali funzionalità deve offrire (navigazione web, integrazione con altri software, ecc.).

Per fornire la conoscenza al neonato assistente, inoltre, l’utente può caricare dei documenti e delle risorse dal proprio device. Per concludere è necessario aggiungere eventuali API per servizi di terze parti, una informativa sulla privacy valida e salvare e pubblicare il nuovo assistente.

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