Giappone lascia giù tassi di interesse nonostante l’aumento dell’inflazione, perché?

Lorenzo Bagnato

28/07/2023

31/07/2023 - 14:50

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Il Giappone è l’unica economia del G7 a mantenere tassi di interesse negativi nonostante l’inflazione. Ecco perché.

Giappone lascia giù tassi di interesse nonostante l’aumento dell’inflazione, perché?

Di tutte le economie sviluppate, Giappone è la più ambigua quando si tratta di politiche monetarie. Oggi, il governatore della Bank of Japan Kazuo Ueda ha dichiarato un cambiamento nel loro approccio.

Dal 2016, la Banca del Giappone ha collegato tassi di interesse con obbligazioni a lungo termine, al fine di stabilizzare la liquidità sia per i mercati che per gli investitori stranieri. Il controllo della curva dei rendimenti (YCC) è il sistema messo in atto dalla BOJ per controllare entrambi i rendimenti.

Fino ad oggi, lo YCC ha consentito una differenza dello 0,25% nei rendimenti delle obbligazioni a lungo termine rispetto ai tassi di interesse. Venerdì, Ueda ha deciso di aumentare l’YCC a 0,5%.

La Banca del Giappone si rifiuta di aumentare i tassi di interesse, consentendo all’inflazione di salire lentamente man mano che supera l’obiettivo del 2%. Al momento, l’inflazione core del Giappone è al 3,3%.

L’inflazione giapponese non è così alta come nelle altre nazioni del G7. Negli Stati Uniti, l’inflazione di fondo si attesta al 4,87%, nel Regno Unito al 6,9% e nell’Unione Europea al 7,7%.

In effetti, la Federal Reserve americana, la Banca d’Inghilterra e la Banca centrale europea hanno alzato violentemente i tassi di interesse. Questa settimana, la Fed ha portato i tassi di interesse al 5,5% e la BCE al 4,25%.

D’altro canto, la Banca del Giappone preferisce mantenere bassi i tassi di interesse al -0,1%.

La reazione dei mercati asiatici

A seguito del mancato aumento dei tassi di interesse, venerdì il Tokyo Nikkei è sceso di ben 2,4%.

I mercati cinesi, invece, hanno gioito di questa decisione e guadagnato valore. La borsa di Hong Kong ha registrato un rialzo dell’1,41% e Shanghai dell’1,84% venerdì.

Le diverse reazioni dei mercati asiatici segnalano la rivalità geopolitica tra Cina e Giappone. Rispetto alle borse americane, dove le azioni sono scese, mostra le posizioni politiche dei due paesi.

In ogni caso il Nikkei è risalito prima della campana, chiudendo solo a -0,40%. Questo rimbalzo è stato causato dalla rassicurazione di Ueda che l’allentamento monetario sarà allentato e la curva YCC espansa.

Ueda ha dichiarato che avrebbe «condotto il controllo della curva dei rendimenti con maggiore flessibilità, considerando i limiti superiore e inferiore dell’intervallo come riferimenti, non come limiti rigidi, nelle sue operazioni di mercato.»

D’altro canto, un cambiamento completo della politica monetaria verrebbe probabilmente visto negativamente dai quadri politici giapponesi. Il primo ministro Fumio Kishida è al suo punto di approvazione più basso e qualsiasi ulteriore calo dell’attività economica giapponese peggiorerebbe il suo consenso già fatiscente.

Una situazione difficile che rende unico il Giappone nelle scelte di politica economica. Quanto durerà?

Articolo pubblicato su Money.it edizione internazionale il 2023-07-28 12:52:52. Titolo originale: Here’s why Japan keeps interest rates low despite increasing inflation

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