Gas russo, l’annuncio di Gazprom: in inverno prezzi record. Cosa succederà in Italia per consumi e bollette?

Stefano Rizzuti

16/08/2022

Gazprom annuncia che i prezzi del gas potranno toccare picchi record in inverno: quali saranno le conseguenze per l’Italia e cosa succederà per i razionamenti dei consumi e i costi delle bollette?

Gas russo, l’annuncio di Gazprom: in inverno prezzi record. Cosa succederà in Italia per consumi e bollette?

I prezzi del gas in Europa potrebbero aumentare del 60% e arrivare oltre i 4mila dollari per 1.000 metri cubi. L’avvertimento viene lanciato dalla compagnia russa Gazprom, secondo la quale gli aumenti record potrebbero arrivare nel prossimo inverno. Mettendo a rischio le forniture di gas per Europa e Italia.

Il prezzo del gas, intanto, continua a salire e raggiunge 246,5 euro al MWh sulla piazza di Amsterdam. Per quanto riguarda le previsioni di Gazprom, invece, la compagnia russa ricorda che ora il prezzo è di 2.500 dollari per mille metri cubi e se non dovesse cambiare la situazione si potrebbe arrivare alla soglia dei 4mila dollari.

Secondo la compagnia russa l’esportazione e la produzione continuano a diminuire a causa delle sanzioni occidentali inflitte a Mosca con l’invasione dell’Ucraina. Ma se davvero dovessero registrarsi questi aumenti, cosa succederebbe in Italia? Quali sarebbero le conseguenze sulle bollette e sui consumi in inverno?

Le forniture di gas russo

Gazprom ha inoltre ridotto i flussi attraverso il gasdotto Nord Stream a causa di quelli che definisce come problemi con le turbine: attualmente sta fornendo solo 33 milioni di metri cubi al giorno, circa il 20% della sua capacità. In generale nei primi sette mesi e mezzo del 2022 le esportazioni verso l’Europa sono state ridotte di oltre il 35%, corrispondente a 78 miliardi di metri cubi in meno.

In particolare dal 27 luglio il gasdotto Nord Stream viene utilizzato al 20% della sua potenzialità: attualmente solo una turbina del gasdotto è effettivamente in funzione.

Gas russo, cosa può succedere in inverno in Italia

L’aumento del prezzo del gas russo può avere conseguenze molto concrete per gli italiani. Prima di tutto bisognerà comunque capire se l’Italia riuscirà, nei prossimi mesi, a rinunciare al gas russo, o grazie agli stoccaggi o attraverso il ricorso ad altri fornitori. Per quanto riguarda gli stoccaggi, l’Italia ha superato il 76%: l’obiettivo da raggiungere è quello dell’80% entro l’autunno e poi riempire i magazzini del 90% per l’inverno. Target ormai vicini.

Gli stoccaggi, però, potrebbero non bastare. Il taglio dei consumi potrebbe scattare in caso di riduzione delle forniture russe: il piano europeo prevede già una riduzione del 7% per l’Italia. Per ora una riduzione volontaria, ma che in caso di emergenza potrebbe essere obbligata.

Il razionamento, quindi, non è da escludere. Soprattutto in caso di aumento dei prezzi e riduzione delle forniture di gas. Cosa vorrebbe dire? Sicuramente verranno valutate le ipotesi di spegnimento delle luci e dei monumenti la sera, così come la chiusura anticipata dei negozi. Ma ci sono anche conseguenze per l’utilizzo dei riscaldamenti: in inverno potrebbe essere fissato un limite per cui non si potrà salire sopra i 19 gradi anche nelle abitazioni private.

Razionamenti che, comunque, al momento sembrano esclusi considerando la situazione su forniture da altri Paesi e stoccaggi, ma che potrebbero anche essere necessari in caso di ulteriore peggioramento della situazione. Inoltre è inevitabile pensare anche al rischio di un aumento delle bollette, con tariffe più care per luce e gas in seguito ai prezzi più alti del gas.

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