Evasione fiscale: fattori di rischio e controlli per persone fisiche, autonomi, enti non commerciali

Nadia Pascale

25 Giugno 2022 - 11:00

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Nuove indicazioni dell’Agenzia delle Entrate per il contrasto all’evasione fiscale per persone fisiche, lavoratori autonomi ed enti non commerciali.

Evasione fiscale: fattori di rischio e controlli per persone fisiche, autonomi, enti non commerciali

Dalle indicazioni date dall’Agenzia delle Entrate alle Direzioni regionali e provinciali con la circolare 21/E del 20 giugno 2022 arrivano indizi su cosa dovranno aspettarsi i contribuenti nei prossimi mesi e quali sono i rischi di poter essere sottoposti ad accertamenti fiscali.

Il principio generale è che devono essere perseguite in via prioritaria le frodi fiscali di una certa entità, evitando di disperdere energie in contestazioni di natura meramente formale. I controlli dovranno però essere particolarmente dettagliati e approfonditi per quanto riguarda l’uso dei bonus perché è proprio in esso che sono state rilevate le più importanti frodi. Questo implica che dovranno prestare particolare attenzione tutti coloro che, pur non avendo i requisiti previsti dalle specifiche normative, hanno usufruito indebitamente degli aiuti.

Tra le indicazioni che pervengono alle Direzioni vi è la necessità di rafforzare l’uso del canale telematico Civis evitando così che i contribuenti debbano recarsi presso gli uffici, in questo modo viene snellito il processo volto a chiarire dubbi, scambiare informazioni e documenti.

Gli Uffici potranno utilizzare i consueti canali di controllo, avendo come punto di riferimento le varie banche dati disponibili e utilizzando le piattaforme di analisi avanzata, tra cui Vera.

I controlli dovranno essere concentrati soprattutto sui soggetti che in seguito a comunicazioni di anomalie nelle dichiarazioni da parte dell’Agenzia delle Entrate, non abbiano dato riscontro al fine di giustificare tali anomalie e non abbiano optato per il ravvedimento operoso.
Vediamo ora nel dettaglio su cosa saranno concentrate le attività dell’Agenzia delle Entrate.

Controlli omessa dichiarazione

Nel corso del 2022 gli uffici dovranno provvedere a controllare i contribuenti che, pur dovendo presentare la dichiarazione 2021, hanno omesso tale adempimento. Si tratta, ad esempio, di coloro che hanno ricevuto due o più modelli Cu e non hanno proceduto al conguaglio. Tali soggetti riceveranno molto probabilmente nel mese di gennaio 2023 una lettera di invito da parte dell’Agenzia delle Entrate a regolarizzare la loro posizione entro 90 giorni, beneficiando della riduzione delle sanzioni previste sia per la mancata presentazione della dichiarazione, sia per l’omesso versamento delle imposte.

I controlli per omessa dichiarazione saranno effettuati anche nei confronti dei soggetti che hanno omesso, o parzialmente omesso, la dichiarazione dei redditi da fabbricati derivanti da contratti di locazione breve. In questo caso saranno utilizzati i dati di riscontro forniti dagli intermediari e i dati delle certificazioni uniche trasmesse dagli intermediari che intervengono nei pagamenti e operano la ritenuta al 21% sui canoni e sui corrispettivi lordi.

Controlli su coloro che hanno usufruito indebitamente di bonus

Negli ultimi mesi sono frequenti i casi in cui emergono frodi di particolare entità aventi come oggetto il superbonus 110%. L’Agenzia delle Entrate nella circolare 21/E ha sottolineato l’importanza per le varie Direzioni di effettuare controlli capillari su questo bonus e su tutti i bonus elargiti per far fronte all’emergenza Covid.

Controlli su enti no profit

Gli enti no profit sono soggetti giuridici a cui viene riconosciuto un particolare regime di favore dal punto di vista fiscale, questo perché si tratta di soggetti i cui fini istituzionali sono ritenuti di particolare meritevolezza. Il particolare regime di favore induce molti soggetti a usare lo schema degli enti no profit anche per realizzare fini diversi da quelli istituzionali.

L’attività di controllo dell’Agenzia delle Entrate dovrà quindi porre particolare attenzione agli enti del terzo settore. Le attività di controllo dovranno essere un deterrente allo sfruttamento del regime di favore in maniera impropria, ma anche utili per portare a tassazione agevolazioni indebitamente fruite. Particolare attenzione sarà posta dagli uffici nei confronti dell’effettività della destinazione dei fondi recuperati attraverso campagne di raccolta per finalità istituzionali. Anche in questo caso tra gli strumenti utilizzabili vi saranno gli applicativi informatici di ultima generazione, ma anche una conoscenza diretta del territorio e delle singole peculiarità di settore da parte dei funzionari.

Uso applicativo Vera

L’applicativo Vera è una recente novità; il termine è acronimo di verifica dei rapporti finanziari. Si tratta di un super algoritmo in grado di analizzare i rapporti finanziari presenti nell’archivio dell’Anagrafe Tributaria Nazionale celermente e soprattutto dettagliatamente. In questo modo, le Direzioni regionali e provinciali potranno concentrare gli sforzi verso coloro che hanno un profilo ad elevato rischio di evasione.

Infine, sarà rilasciata una nuova lista selettiva di enti associativi che pur non avendo presentato il modello Eas risultano aver fruito del regime di favore previsto dall’articolo 148 del Tuir (regime agevolato ai fini Ires) e dell’articolo 4 dpr 633 del 1972 (regime Iva).

Attività antifrode

La Circolare prevede anche il rafforzamento del presidio anti-frode attraverso l’individuazione delle fattispecie più ricorrenti e all’esecuzione di controlli di maggiore complessità aventi ad oggetto gli illeciti di particolare rilevanza e con carattere di novità. In questo modo è possibile individuare potenziali schemi frodatori che potrebbero diffondersi in futuro.

Particolare impegno dovrà essere posto nel contrasto alle frodi Iva intracomunitarie, con finalità di prevenzione del danno erariale anche attraverso l’emissione di provvedimenti di cessazione della partita Iva. Potrà inoltre essere adottata la sospensione immediata delle deleghe di pagamento contenenti crediti tributari con profili di rischio specifici.

Monitoraggio fiscale

L’Agenzia delle Entrate esorta anche a una particolare attenzione al monitoraggio fiscale. Da questo punto di vista deve essere sottolineato che con la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale del decreto Semplificazioni effettuata il giorno 21 giugno 2022 entra in vigore la nuova soglia per il monitoraggio fiscale che passa da 15.000 euro a 5.000 euro. Il monitoraggio prevede che gli intermediari finanziari comunichino all’Agenzia delle Entrate le movimentazioni di denaro, ad esempio uso di assegni, possesso di conti corrente e carte di pagamento con soglia superiore a 5.000 euro. Naturalmente questo flusso di dati viene confrontato con quelli pervenuti dalle dichiarazioni dei contribuenti.

La Circolare invece prevede che gli uffici provvedano a inviare comunicazioni ai contribuenti che non abbiano correttamente provveduto a compilare il quadro RW, o meglio che non risultino aver dichiarato i redditi di capitale che risultano certificati dal flusso dei dati pervenuti nell’ambito dello scambio automatico internazionale di informazioni previsto dal Crs (Common Reporting Standard).
Il controllo avrà ad oggetto anche la fittizia allocazione all’estero della residenza fiscale in particolare dei soggetti iscritti all’Aire (Anagrafe Italiani Residenti all’Estero).

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