È corsa all’oro, ma il rally del metallo può durare poco

Violetta Silvestri

9 Ottobre 2023 - 15:36

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Il prezzo dell’oro si impenna nella corsa ai beni rifugio di queste ore, ma il rally del metallo prezioso può perdere slancio se il dollaro continuerà la sua volata. Cosa aspettarsi?

È corsa all’oro, ma il rally del metallo può durare poco

L’oro brilla nella corsa ai beni rifugio da parte di investitori disorientati dopo lo scoppio della guerra in Israele.

Il prezzo del metallo prezioso sta indubbiamente traendo vantaggio dal conflitto Israele-Hamas, con l’avversione al rischio che ora ha trovato un ulteriore motivo di rafforzarsi, dopo i timori della politica aggressiva della Federal Reserve.

Lunedì l’oro ha guadagnato fino all’1,2% mentre i mercati finanziari si preparavano ai venti contrari e alla volatilità derivanti dall’attacco shock dei militanti di Gaza. Il petrolio ha registrato un’impennata mentre il conflitto minacciava di infiammare le tensioni in Medio Oriente, dove si concentra quasi un terzo dell’offerta globale. Anche lo yen e il dollaro, entrambe valute rifugio, si sono rafforzati.

Nel dettaglio, i futures sull’oro scambiano sulla soglia di 1.860 dollari l’oncia. Questa corsa spinta dalla paura può durare? Le analisi degli esperti.

La paura della guerra fa correre l’oro: cosa aspettarsi?

I lingotti hanno iniziato a salire venerdì 6 ottobre, dopo che la scorsa settimana si erano avvicinati al livello più basso da marzo, quando sono stati influenzati dai segnali della Federal Reserve che indicava il mantenimento di una politica monetaria restrittiva.

Il rialzo dell’oro di lunedì arriva anche dopo l’impennata dell’occupazione americana a settembre, rafforzando la necessità di un altro rialzo dei tassi di interesse. Nel fine settimana, il governatore della Fed Michelle Bowman ha sottolineato che l’inflazione statunitense rimane troppo elevata e ha aggiunto che probabilmente sarà necessaria un’ulteriore stretta monetaria. Tassi più alti sono generalmente negativi per i lingotti.

La crisi geopolitica in atto in Israele ha poi innescato una domanda di oro come bene rifugio più per un generale panico tra gli investitori che per altri fattori. L’escalation delle tensioni in Medio Oriente ha aiutato la coppia XAU/USD ad aprire con un gap rialzista e ad avanzare fino al massimo di una settimana in questo lunedì 9 ottobre.

A ogni modo, l’emergere di nuovi acquisti di USD mantiene un freno su qualsiasi ulteriore movimento di apprezzamento del prezzo dell’oro secondo le analisi di Fxstreet. Gli operatori ora guardano alla pubblicazione di questa settimana dei verbali della riunione del FOMC e ai dati sull’inflazione al consumo negli Stati Uniti.

Sia i rendimenti dei titoli del Tesoro Usa che il biglietto verde rimangono su “una traiettoria ascendente sulla scia della resilienza dell’economia statunitense e continueranno a limitare il rialzo dei lingotti non redditizi denominati in dollari, ha affermato Priyanka Sachdeva, analista di mercato senior presso Phillip Nova Pte.

Questo significa che, fino a quando esisteranno spinte all’acquisto del dollaro e pressioni al rialzo sui rendimenti che vanno oltre le motivazioni legate all’incertezza del mercato con la guerra, il rally dell’oro è destinato a sbiadirsi.

Il dollaro è infatti asset rifugio ma anche estremamente sensibile ai messaggi da falco della Fed e ai dati macro degli Usa. Se aumenterà l’inflazione o ci saranno ancora segnali di un’economia forte, il biglietto verde avrà spazio per avanzare e limitare i guadagni dell’oro.

Da considerare, inoltre, che il caos del Medio Oriente sta facendo impennare il prezzo del petrolio. Con il greggio in aumento, c’è più pressione sull’inflazione e, quindi, sulla Fed affinché aumenti il costo del denaro. Questo è un mix favorevole al dollaro e non all’oro.

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