Divorzio, niente assegno a chi ha ricevuto regali

Ilena D’Errico

31 Marzo 2024 - 20:43

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L’assegno divorzile non spetta al coniuge che ha ricevuto regali durante il matrimonio, tali da compensarne il sacrificio. Ecco cosa ha stabilito la Cassazione.

Divorzio, niente assegno a chi ha ricevuto regali

Dopo il divorzio a uno dei coniugi potrebbe spettare un contributo periodico o una tantum, che per l’appunto prende il nome di assegno divorzile, per provvedere alle proprie necessità. Condizione per aver diritto all’assegno divorzile è l’impossibilità di soddisfare in modo autonomo i propri bisogni di vita, con un’incapacità che deve essere del tutto incolpevole, cioè non determinata dalla mancanza di volontà.

Il criterio del tenore di vita è stato da tempo abbandonato dalla Corte di Cassazione, che tuttavia tiene conto dei sacrifici economici e professionali fatti dai coniugi per contribuire al benessere e alle esigenze della famiglia. Per esempio, la moglie casalinga in comune accordo con il marito che ha dovuto sacrificare aspettative di carriera e di crescita economica ha di norma diritto a un congruo assegno divorzile.

Tra i numerosi criteri da prendere in considerazione, tuttavia, la Cassazione ha recentemente confermato anche la valutazione dei regali ricevuti durante il matrimonio. A seconda del loro valore, infatti, le donazioni potrebbero aver già ripagato adeguatamente il coniuge dei sacrifici fatti, determinando un’impossibilità a ricevere anche l’assegno divorzile.

Chi non ha diritto all’assegno divorzile

Il principio generale è che ha diritto all’assegno divorzile l’ex coniuge che non dispone di mezzi economici sufficienti per vivere e non può nemmeno procurarseli, ovviamente non per sua scelta, a condizione che l’altro versi in situazioni migliori. Indubbiamente, non ha diritto all’assegno l’ex coniuge che ha capacità reddituale, ad esempio perché può lavorare (tenendo conto della salute, dell’età, della formazione e dell’esperienza professionale) o è comunque in grado di procurarsi la sussistenza.

Di conseguenza, non ha diritto all’assegno all’assegno divorzile nemmeno l’ex coniuge che possiede immobili da vendere oppure affittare per avere una rendita e così via.

Cosa c’entrano le donazioni tra coniugi con l’assegno?

I regali ricevuti durante il periodo del matrimonio possono determinare una capacità reddituale nell’ex coniuge che li ha ricevuti, ma non solo. La Corte di Cassazione a Sezioni Unite con una sentenza del 2018 ha chiarito definitivamente che l’assegno divorzile - a differenza di quello di mantenimento che segue la separazione - ha anche una funzione compensativa.

In altre parole, se uno dei coniugi ha sacrificato le proprie aspettative di crescita professionale per dedicarsi al ménage familiare, permettendo al contempo la realizzazione delle ambizioni di carriera del partner, ha diritto a un riconoscimento economico per le rinunce fatte. Può così ricevere un contraccambio di ciò che ha contribuito a realizzare.

Le donazioni sono quindi estremamente rilevanti, perché potrebbero aver già assolto la funzione compensativa dell’assegno divorzile e determinarne una riduzione dell’importo, se non la completa mancanza del diritto a riceverlo quando determinano capacità reddituale o l’ex coniuge può comunque mantenersi.

Niente assegno a chi ha ricevuto regali

Da quanto detto sinora dovrebbe essere facile intuire che i regali determinanti per l’attribuzione di un assegno divorzile siano quelli di ingente valore. Si può quindi escludere senza dubbio una grande fetta dei doni più comuni nel matrimonio, tra fiori, tazze, profumi e similari. Nella maggior parte dei casi, anche i gioielli non determinano grosse variazioni, anche perché sono di solito destinati a occasioni speciali, non sono frequenti e così via.

A seconda delle particolarità del caso, tuttavia, qualsiasi oggetto potrebbe assolvere alla funzione compensativa, tenuto conto anche della frequenza dei regali e delle capacità economiche del partner donante. Nell’ordinanza n. 5148 del 27 febbraio 2024 la Corte di Cassazione ha negato l’assegno divorzile all’ex moglie che aveva ricevuto in regalo più di un immobile durante il matrimonio.

Un esempio di questo tipo lascia pochi spazi ai dubbi, ma potenzialmente ci sono molti regali che potrebbero avere lo stesso effetto, anche in proporzione alle ricchezze della coppia. Bisogna comunque tenere conto del loro valore, della determinazione del possibile assegno e delle capacità di mantenimento.

Il coniuge che ha ricevuto frequenti regali di valore potrebbe essere considerato già ricompensato , ma tuttavia risultare privo - incolpevolmente - di mezzi per vivere. Non tutte le donazioni hanno a oggetto beni con capacità di rendita come gli immobili, perciò ogni caso è a sé stante.

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