Denuncia anonima all’Ispettorato del Lavoro, quando farla e perché

Claudio Garau

22/09/2023

27/09/2023 - 14:41

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La denuncia anonima all’Ispettorato è valida e consentita dalla legge, ma attenzione a come effettuarla per far sì che sia presa in considerazione al fine dei controlli su eventuali irregolarità.

Denuncia anonima all’Ispettorato del Lavoro, quando farla e perché

I lavoratori debbono ricordare che esiste l’Ispettorato del Lavoro, un presidio che si occupa di svolgere sul territorio nazionale la funzione di vigilanza in campo di lavoro, contribuzione, assicurazione obbligatoria e di legislazione sociale, inclusi i controlli per ciò che attiene alla tutela della salute e della sicurezza nei luoghi di lavoro.

Di fatto l’Ispettorato è dunque un’agenzia governativa per le ispezioni su lavoro avente il ruolo di vigilare sulle condizioni dei lavoratori subordinati, i quali - pertanto - possono ricorrere ed affidarsi ad essa, qualora ritengano di trovarsi in una qualche situazione di irregolarità nell’ambito del proprio rapporto in essere.

Le segnalazioni all’Ispettorato sono libere e chiunque può farne una, ma ovviamente saranno i lavoratori ad avere solitamente un maggior interesse a denunciare. Il punto è però come denunciare, perché è vero che un lavoratore potrebbe temere di esporsi apertamente ed indicare all’Ispettorato elementi che potrebbero configurare delle irregolarità nel rapporto di lavoro. Chi denuncia potrebbe infatti aver paura di perdere il lavoro o di subire ritorsioni da parte del capo, con la conseguenza di non farsi avanti proprio nel momento in cui la denuncia sarebbe la cosa più opportuna da fare.

Il problema potrebbe essere aggirato rivolgendosi a quest’agenzia governativa in modo riservato, ovvero mantenendo la forma anonima. Ecco perché, se è vero che la denuncia anonima all’Ispettorato del Lavoro è possibile farla, occorre però capire come e con quali modalità mandare una lettera anonima all’agenzia.

Di seguito, e nel corso di questo articolo, scopriremo come comportarsi. I dettagli.

Denuncia all’Ispettorato: il contesto di riferimento

Istituita dal d. lgs. n. 149/2015, dal 14 settembre 2015 l’Agenzia unica per le ispezioni del lavoro denominata ’Ispettorato Nazionale del Lavoro’ - INL svolge attività ispettive già compito in passato del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, dell’INPS e dell’INAIL.

Prima di un’eventuale denuncia, anche in forma anonima, il lavoratore potrebbe chiedersi quali sono le casistiche per cui si può richiedere di solito l’intervento e la tutela dell’Ispettorato del Lavoro. Ebbene, l’Agenzia è utile per:

  • porre in regola un rapporto di lavoro in nero o un rapporto di lavoro svolto con modalità differenti da quelle di cui al contratto di lavoro firmato al momento dell’assunzione;
  • incassare una varietà di prestazioni economiche non ancora riconosciute dall’azienda, come ad es. il Tfr, gli straordinari, le mensilità di stipendio;
  • risolvere irregolarità in vari contesti e situazioni nel rapporto di lavoro, come ad es. in tema di pause, videosorveglianza, orario di lavoro, mobbing, ferie non attribuite, mancato versamento di contributi per la pensione o mancato riconoscimento della condizione di maternità/paternità;
  • sollecitare la corretta applicazione di contratti e accordi collettivi di lavoro.

In estrema sintesi, l’Ispettorato del Lavoro controlla che i diritti dei lavoratori subordinati siano garantiti. Territorialmente una vasta rete di uffici garantisce la presenza dell’agenzia governativa in ogni provincia e, perciò, il lavoratore potrà trovare a livello locale l’ufficio per fare la propria segnalazione.

Finalità della denuncia

Lo abbiamo detto sopra ma giova ribadirlo: la segnalazione può essere fatta da chiunque, non soltanto dal lavoratore. Se ne comprende facilmente il perché: le irregolarità nei rapporti di lavoro sono oggi assai diffuse e - talvolta - anche persone diverse dal lavoratore, potrebbero aver interesse a segnalare che qualcosa non va in un certo ufficio o contesto lavorativo.

Basti pensare ad esempio ad un ristorante che non paga gli straordinari ad uno o più dipendenti o non mette in regola camerieri e cuochi, oppure ad un ufficio che non assume con contratto di lavoro subordinato lavoratori che avrebbero il diritto di avere le tutele tipiche dei dipendenti: ricorrono sicuramente gli estremi per una segnalazione, che potrebbe anche essere fatta dall’amico o conoscente o da chiunque ne abbia interesse. Proprio la segnalazione servirà a sollecitare l’intervento dell’Ispettorato per risolvere la situazione di illegalità.

Vero è comunque che la segnalazione per antonomasia è quella che giunge dal dipendente stesso ed infatti il modulo di domanda di intervento ispettivo, messo a disposizione dall’Ispettorato sul proprio sito web ufficiale, è rivolto direttamente ai lavoratori.

In linea generale la denuncia va trasmessa:

  • tramite raccomandata a/r o pec,
  • all’ufficio dell’Ispettorato del Lavoro localizzato sul territorio, vale a dire quello competente a livello provinciale.

In concreto si tratterà dell’ufficio della provincia in cui è la sede dell’azienda, nei confronti della quale viene fatta la segnalazione all’Ispettorato del Lavoro.

La validità della denuncia in forma anonima

Un dipendente chiaramente tiene al posto di lavoro che ha conseguito, perciò potrebbe pensare di rischiare un licenziamento in caso di denuncia all’Ispettorato di cui il capo venga a sapere. Ebbene, al posto di denunciare apertamente l’irregolarità, il singolo lavoratore potrebbe pensare di fare una segnalazione anonima, tuttavia tenendo presente un ben preciso limite. Quale? Ebbene, in base alla legge italiana, una denuncia anonima non ha lo stesso valore di una denuncia non anonima, e ciò in termini pratici significa che l’anonimato non obbliga l’autorità che l’ha ricevuta ad intervenire.

Attenzione però: il fatto che sia priva delle generalità del mittente non vuol dire che l’Ispettorato scelga resti poi inerte e non faccia nulla. Anzi, se una denuncia - pur anonima - appare fondata e con solidi elementi che evidenziano una irregolarità, potrebbe sollecitare comunque l’agenzia governativa ad intervenire.

Si tratta ad esempio della denuncia anonima ricca di dettagli nella descrizione degli eventi, con documenti e foto a sostegno della stessa: in questi casi, non è affatto raro che l’Ispettorato si attivi per effettuare controlli a seguito di una denuncia anonima, ma pur sempre valida.

Come farla?

Con quali modalità fare una denuncia anonima? La domanda è assolutamente ovvia, posto che servirsi di una raccomandata come per la segnalazione non anonima, non permetterebbe di conservare la segretezza e nascondere le proprie generalità. Questo perché al momento della redazione della ricevuta di invio serve indicare il mittente.

L’escamotage è allora quello di ricorrere alla posta ordinaria o posta prioritaria, con una lettera affrancata comune, che può essere consegnata all’ufficio postale o anche imbucata nella cassetta. Per questa via sarà possibile denunciare l’irregolarità nel rapporto all’Ispettorato del Lavoro e, al contempo, non far sapere la propria identità.

Le attività successive dell’Ispettorato

Di seguito l’agenzia governativa potrà - ma non sarà obbligata ad intervenire - controllare il posto di lavoro in cui sarebbe emersa l’irregolarità. In caso di denuncia anche anonima, pertanto, l’Ispettore del Lavoro potrà sentire i dipendenti e il datore di lavoro ed aver accesso ai locali aziendali per verificare che i documenti siano in regola con gli obblighi di legge.

Se l’Ispettorato individuerà davvero irregolarità potrà imporre al datore di lavoro di riparare agli inadempimenti individuati. Dopo le operazioni di verifica l’ispettore stilerà un verbale che riassume le attività svolte. Questo documento sarà molto importante perché servirà all’Ispettorato per una serie di attività ulteriori, ovvero altri controlli, l’applicazione di sanzioni o la comunicazione dell’irregolarità ad altri enti (ad es. l’Agenzia delle Entrate).

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