Crisi di Governo, Renzi: “Conte convinto di avere i numeri senza di me”

Mario D’Angelo

12/01/2021

Secondo Renzi, Conte è convinto di avere i numeri in Senato. Lo strappo potrebbe essere annunciato domani.

Crisi di Governo, Renzi: “Conte convinto di avere i numeri senza di me”

Crisi di Governo sempre più concreta. Dopo settimane di schermaglie, alla fine il premier e il suo avversario Matteo Renzi sono arrivati alla resa dei conti sul Recovery Fund. Sembrano non essere bastati i tentativi di ricucire, sia da parte del Partito Democratico che di Giuseppe Conte stesso.

Non è ancora detta l’ultima parola, ma i toni ormai sono di chi ha già deciso. Le ministre di Italia Viva Teresa Bellanova e Elena Bonetti hanno partecipato al CdM di stasera, ma potrebbero presentare le dimissioni al più tardi domani pomeriggio.

La situazione ha subìto l’ennesima escalation nella giornata di oggi. Conte ha optato per un cambio di passo, decidendo di non fare più concessioni e, in caso, di andare alla conta in Senato. La svolta è arrivata, probabilmente, grazie all’arrivo dei “responsabili”, che dovrebbero garantire i numeri a Palazzo Madama anche senza il sostegno di IV.

Crisi di Governo, Renzi: Conte pensa di avere i numeri

Nelle ultime settimane Conte non mi rispondeva alle lettere, pensavo che stesse preparando le risposte, invece stava cercando i responsabili”, ha detto Renzi a Cartabianca su Rai3. “Penso che domani Conte annuncerà di avere altri parlamentari a suo sostegno”, aggiunge il senatore.

La decisione sull’eventuale ritiro del sostegno al Governo, ha detto Renzi, sarà presa nel corso della mattinata di domani ed annunciata “domani pomeriggio in conferenza stampa”.

Per Renzi il Recovery Plan è migliorato, “un passo avanti è stato fatto”, ma probabilmente non sarà sufficiente. “Io ho l’impressione che manchi una cosa fondamentale che si chiama MES, che sono 36 miliardi per la sanità. E Conte più per accontentare i M5S che per un fatto suo, non li vuol prendere”, ha detto Renzi.

Prodi, “Renzi vuole rompere come Bertinotti”

Nella politica si media. Ma bisogna essere in due per mediare. Quando io mi trovai nel mio primo Governo con Bertinotti, io tentavo di mediare, ma lui non voleva assolutamente mediare, aveva un altro obiettivo. A me sembra che Renzi abbia assolutamente lo stesso obiettivo di Bertinotti, cioè rompere”. È quanto detto dall’ex presidente del Consiglio Romano Prodi, intervenuto a Dimartedì su La7.

Secondo Prodi, una crisi di Governo in questo momento non ha nulla di razionale.

Per l’ex premier, Renzi ha visto che la coalizione sta togliendo voti al suo partito e per questo è deciso a rompere ad ogni costo: “Ogni proposta che veniva accettata lui alzava l’asticella. Se Conte avesse detto ’mi vesto da muratore e vado subito a costruire il ponte sullo Stretto, Renzi avrebbe detto ’bisogna fare anche il ponte per la Sardegna”.

Crisi di Governo, “impossibile un nuovo esecutivo con Italia Viva”

Se Matteo Renzi si assumerà la responsabilità di una crisi di Governo in piena pandemia, per Giuseppe Conte sarà impossibile rifare un nuovo esecutivo con il sostegno di Italia Viva”, avevano fatto trapelare fonti di Palazzo Chigi.

A questo Renzi aveva risposto: “Se il premier ha preso questa linea, evidentemente è convinto di avere i numeri. Va bene così: è la democrazia parlamentare. Noi si va all’opposizione”.

Il ritiro del sostegno di Italia Viva al Governo sono arrivate nonostante le concessioni fatte da Conte sul Recovery Fund, ammesse dallo stesso Renzi con un post su Facebook.

Prima ci insultano. E poi ci danno ragione senza ammetterlo.
È avvenuto sul rapporto Stato / Regioni.
È avvenuto sul...

Posted by Matteo Renzi on Tuesday, January 12, 2021

Tutto ciò non è assolutamente normale, è da irresponsabili il solo fatto di agitare lo spettro della crisi visto il momento storico”, aveva detto nel pomeriggio il vicepresidente del Movimento 5 Stelle alla Camera, Filippo Scerra.

Chi sono i responsabili in aiuto di Conte al Senato

Ma come potrebbe andare avanti un nuovo esecutivo? Secondo il sindaco di Benevento, Clemente Mastella, sta per nascere una nuova formazione politica che si collocherà “nell’ambito del centro, per una collaborazione con il centro sinistra”. “I responsabili ci sono e sarebbero molti di più di quelli che si possa immaginare”, aveva detto l’ex ministro.

Il regolamento di Palazzo Madama vieta la costituzione di nuovi gruppi, se non con un simbolo usato nelle elezioni precedenti. Per questo, riporta l’Ansa, sono forti le avances ai tre senatori dell’UDC.

Per avere la maggioranza in Senato servono 161 senatori, ma potrebbero bastarne 158. A sostegno di Conte potrebbero intervenire, fra gli altri, anche gli ex senatori M5S Gregorio De Falco e Mario Giarrusso.

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