Covid, cambia l’isolamento dei positivi: «Riduzione o completa eliminazione». Le nuove regole in arrivo

Claudia Mustillo

03/11/2022

Le regole per l’isolamento dei positivi al Covid-19 stanno per cambiare: ecco cosa pensano gli esperti della possibile eliminazione della quarantena.

Covid, cambia l’isolamento dei positivi: «Riduzione o completa eliminazione». Le nuove regole in arrivo

Dopo il reintegro del personale sanitario No vax, lo stop al bollettino Covid quotidiano e alle multe per chi non ha rispettato l’obbligo di vaccinazione, il ministero della Salute studia una rimodulazione del periodo di quarantena e isolamento dei positivi.

«Stiamo lavorando e abbiamo avuto le prime riunioni scientifiche con Istituto superiore di sanità ed esperti. Vediamo l’evoluzione del quadro epidemiologico. Ogni decisione verrà presa solo nell’interesse dei pazienti», ha spiegato il ministro Orazio Schillaci. Ancora nulla è deciso, ma ci sono delle ipotesi. L’obiettivo è riuscire a soppesare l’impatto della pandemia da Covid-19 sugli ospedali quando arriverà l’inverno e si abbasseranno le temperature.

Il problema è riuscire a comprendere quanto e, soprattutto, da quando si è contagiosi con il virus. Secondo alcuni esperti con Omicron si è contagiosi due giorni prima dei sintomi e tre giorni dopo. L’isolamento, però, previsto ancora di cinque giorni scatta solo dopo il tampone e dunque è probabile che un paio di giorni di malattia da Sars-CoV-2 siano già trascorsi.

Si riapre il dibattito, quindi, sulla possibilità di ridurre o di dire addio alla quarantena e all’isolamento così come accaduto in altri Paesi, come il Regno Unito. Secondo alcuni potrebbe essere una strada da seguire quella delle stesse regole, o meglio precauzioni, utilizzate per l’influenza: chi sta male, seguendo il buon senso, si isoli in casa.

Isolamento Covid, verso l’eliminazione

Anche gli esperti sono concordi per la riduzione o eliminazione totale del periodo di isolamento. «Mi auguro che si arrivi non alla riduzione della quarantena per i positivi al Covid, ma alla completa eliminazione. Credo che si debba necessariamente cambiare approccio su questo virus, levare l’obbligo di isolamento è lo strumento per una maggiore normalizzazione della convivenza con il virus. Spero di essere ascoltato, peraltro è stato già fatto in altri Paesi». Questo il pensiero di Matteo Bassetti, direttore della Clinica di malattie infettive del Policlinico San Martino di Genova, intervistato dall’Adnkronos.

Secondo l’infettivologo, «chi è positivo può uscire di casa con la mascherina Ffp2 oppure dopo 48 dalla scomparsa dei sintomi, a prescindere dal tampone, magari mantenendo l’uso della mascherina per qualche giorno».

Walter Ricciardi, docente di igiene all’Università Cattolica, spiega: «Il concetto fondamentale è che, per limitare la circolazione del virus ed evitare il rialzo di ondate pandemiche, è necessario che le persone infettive e contagiose rimangano a casa fino a quando non rischiano più di infettare gli altri. Se ci sono lavori scientifici seri che dimostrano questo, ben venga la riduzione dell’isolamento. Ma al momento non mi pare ci siano».

Per i positivi a Covid-19 «dobbiamo assolutamente avviarci verso i 2-3 giorni di isolamento, non di più». Maria Rita Gismondo, direttrice del Laboratorio di microbiologia clinica, virologia e diagnostica delle bioemergenze dell’Ospedale Sacco di Milano, spiega all’Adnkronos Salute che l’ipotesi di rivedere il periodo di quarantena per i positivi, è «assolutamente da prendere in considerazione. Se il virus continuerà a produrre questa bassa patologia bisogna considerare il Covid al pari di un’influenza» almeno per le persone senza particolari fragilità.

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